Violenza contro operatori sanitari. Omceo Bari lancia la campagna dedicata a Paola Labriola, psichiatra uccisa a Bari nel 2013
“La sua tragedia è il simbolo di una battaglia che abbiamo condotto come Ordine per anni e che oggi vede finalmente”, spiega il presidente dell’Omceo, Filippo Anelli, ricordando l'approvazione, ad agosto, del Ddl in materia. Venerdì sera, inoltre, a Noicàttaro, errà proiettato il docufilm Notturno, che mette insieme le testimonianze di medici, evidenziando la passione, la paura e la determinazione di medici in prima linea per scelta ma vittime di una condizione di insicurezza e solitudine.
09 SET - È partita lunedì la campagna dell’Ordine dei medici contro la violenza ai danni degli operatori sanitari, che ricorda come finalmente, a 7 anni dall’uccisione di
Paola Labriola, “Il nostro impegno contro la violenza ora è legge”. Ad agosto, infatti è stato approvato all’unanimità in via definitiva dal Senato il Disegno di Legge sulla sicurezza degli operatori sanitari e socio-sanitari nell’ambito delle loro funzioni.
“Con la campagna abbiamo deciso di ricordare la collega Paola perché la sua tragedia è il simbolo di una battaglia che abbiamo condotto come Ordine per anni e che oggi vede finalmente, con l’approvazione del Ddl violenza, un primo risultato tangibile”, spiega in una nota
Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari. La campagna, in affissione a Bari, sarà lanciata a partire da oggi anche sui social media media.
Venerdì sera per celebrare la “Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari in memoria di Paola Labriola” a Noicàttaro, grazie alla collaborazione con il Comune, verrà proiettato in prima regionale il docufilm
Notturno. “Voluto dalla Fnomceo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza contro i medici e gli operatori sanitari vittime di aggressioni, racconta la passione, la paura e la determinazione di medici in prima linea per scelta ma vittime di una condizione di insicurezza e solitudine”, spiega la nota.
Il racconto, girato di notte durante una guardia medica, mette insieme le testimonianze di medici che sono stati vittime di aggressione con il commento di alcuni giornalisti, intercalandoli con parti di film di finzione. Partecipazioni d’eccezione al docufilm sono quella dell’attrice
Maria Grazia Cucinotta, oltre che dei giornalisti
Massimo Giletti e
Gerardo D’Amico. Al centro del progetto, le voci di medici che hanno subito direttamente violenza durante un turno di lavoro: il dott.
Giovanni Bergantin, medico di Medicina Generale, preso a calci e pugni da un paziente; la dott.ssa
Ombretta Silecchia, minacciata con una pistola durante l’attività di guardia medica; il dott.
Vito Calabrese, marito della dott.ssa Paola Labriola, psichiatra, uccisa da un suo paziente.
Il Docufilm sarà proiettato l’11 settembre alle ore 20.00 a Noicàttaro, Piazzale Chiesa del Carmine - via del Carmine. Interverranno il sindaco di Noicàttaro,
Raimondo Innamorato e il Presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della Federazione nazionale degli ordini dei medici,
Filippo Anelli, oltre alla regista
Carolina Boco, al produttore
Corrado Azzollini, all’attrice protagonist
a Isabella Ragno e al marito della compianta Paola Labriola,
Vito Calabrese.
Durante la serata verrà inoltre conferito un attestato di benemerenza per l’attività svolta durante l’epidemia da Covid-19 a Pino Fonzo, medico fiduciario dell’Ordine dei medici di Bari per il Comune di Noicàttaro. Nei prossimi giorni lo stesso riconoscimento verrà consegnato a tutti i medici fiduciari dell’Omceo Bari, che - primo Ordine in Italia - ha istituito questa figura di raccordo tra la professione medica e gli enti locali per la tutela della salute pubblica. I medici fiduciari dell’Ordine hanno svolto e tuttora svolgono un’attività fondamentale per il contenimento e la gestione dell’epidemia all’interno dei COC (Centri Operativi Comunali).
“Sono passati ben 7 anni da quel 4 settembre 2013, giorno in cui Paola Labriola veniva barbaramente assassinata da un suo paziente, mentre lo visitava nel Centro di salute mentale di via Tenente Casale a Bari. - aggiunge Anelli -. Sette anni in cui l’Ordine dei medici di Bari ha portato avanti una intensa attività di sensibilizzazione e una serie di proposte concrete, affinché un fenomeno sempre più preoccupante trovasse adeguate risposte da parte della politica e dei vertici sanitari, con un’azione culturale che è partita da diverse campagne di comunicazione e dall’annuale Giornata dedicato alla memoria di Paola Labriola".
“Siamo riusciti a portare il tema al centro del dibattito nazionale - prosegue Anelli -. E oggi finalmente abbiamo una legge che tutela maggiormente i medici e gli altri operatori sanitari. Resta ancora molto da fare. Ma sono sicuro che lavorando insieme, come abbiamo fatto in questi anni, riusciremo a raggiungere nuovi traguardi per la professione.”
“La proiezione del Docufilm rappresenta una grande opportunità di discussione su una tematica che merita di essere approfondita e portata all’attenzione ai vari livelli istituzionali - dichiara
Raimondo Innamorato, Sindaco di Noicattaro, città che ospiterà la proiezione di Notturno - “La violenza in corsia è una deriva che va contrastata con misure strutturali e strategie congiunte tra Enti e Forze dell’Ordine, le vittime devono essere portate a sporgere denuncia perché rassicurate da un sistema che garantisce loro una giustizia adeguata. Il sacrificio della Dott.ssa Labriola evidenzia inoltre che le aggressioni sono perpetrate maggiormente nei confronti di donne, per questo sarebbe importante che le Istituzioni, tra cui quella che rappresento, vengano messe a conoscenza di tutte le situazioni a rischio per prevenirne tempestivamente le conseguenze. Al personale medico e paramedico dei presìdi sanitari presenti sul territorio di Noicàttaro giunga la gratitudine della nostra comunità per la dedizione e la cura con cui svolgono il proprio lavoro”.
09 settembre 2020
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