Consiglio rinvia ancora la pdl su liste d’attesa e intramoenia
La decisione è stata presa a seguito della richiesta da parte dell’Ordine dei medici di un ulteriore incontro di approfondimento, che si terrà il 17 dicembre e al quale parteciperanno anche i consiglieri regionali. Pur riconoscendo che si tratta di una procedura inusuale, Emiliano ha spiegato che si tratta di “un segno di rispetto e di gratitudine nei confronti di tutti i medici pugliesi”.
28 NOV - Proposto un nuovo rinvio, ieri in Consiglio regionale della Puglia, per la
proposta di legge Amati che, tra le altre cose, prevede la sospensione dell’attività libero professionale intramuraria in caso di disallineamento di più di 5 giorni tra i tempi di attesa della prestazione istituzionale rispetto a quella erogata in Alpi. Una proposta di legge che divide maggioranza e opposizione, ma anche la stessa maggioranza e sulla quale anche il presidente della Regione,
Michele Emiliano, ha espresso perplessità.
In apertura dei lavori, il presidente della Giunta ha chiarito che il rinvio della proposta di legge sulle liste d’attesa “non significa affatto che il provvedimento non è di interesse dell’Amministrazione e della maggioranza, ma che, appena superata la sessione di bilancio, verrà riproposto come primo argomento all’ordine del giorno del Consiglio”.
La decisione è stata presa a seguito della richiesta da parte dell’Ordine dei medici di un ulteriore incontro di approfondimento che, riferisce una nota del Consiglio, si terrà il 17 dicembre e al quale parteciperanno anche i consiglieri regionali.
Pur riconoscendo che si tratta di una procedura inusuale, Emiliano ha spiegato che si tratta di “un segno di rispetto e di gratitudine nei confronti di tutti i medici pugliesi, per lo sforzo enorme che fanno quotidianamente e per i risultati che stanno ottenendo: per il terzo anno consecutivo, Puglia è la regione dove sono cresciuti di più i livelli essenziali di assistenza, nonostante la carenza di 15.000 unità di personale e un bilancio di 800 milioni inferiore a quello di altre Regioni a parità di abitanti. Lo dobbiamo ai sacrifici loro, degli infermieri, degli operatori sanitari, e ovviamente anche alla pazienza di molti cittadini che oggettivamente, perché questo è un fatto oggettivo, a causa di questa mancanza di personale così drammatica, sono costretti, alle volte, ad attendere prestazioni importanti per troppo tempo”.
L’auspicio di Emiliano è che “l’immissione in servizio di ulteriori 2.000 medici, 3.000 operatori sanitari e centinaia di infermieri, per i quali stiamo predisponendo il nuovo ‘concorsone’, possa consentirci, assieme alle misure che il Consiglio individuerà, di abbattere entro il 2019, in maniera importante e sicura, le liste d’attesa”.
28 novembre 2018
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