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Precari Asl Bari e Bat incontrano staff del ministro Grillo: “Dal ministero impegno a sciogliere criticità su idonei”


Gli infermieri precari della Asl hanno portato all’attenzione della Segreteria Tecnica del ministero la decisione della Regione di stoppare i contratti a tempo fino ad esaurimento della graduatoria del concorso aperto dalla Asl di Bari. A rischio centinaia di contratti in scadenza il 31 ottobre. Si tratta di personale non rientrato nelle stabilizzazioni e non vincitore di concorso, che chiede di vedere prorogato il proprio contratto anche allo scopo di maturare i tempi di esperienza richiesti dalla legge Madia.

26 OTT - No alla guerra tra precari e idonei, sì alla proroga dei contratti in scadenza il 31 ottobre 2018. È quanto hanno chiesto al ministro della Salute Giulia Grillo una delegazione di infermieri precari della ASL di Ba e Bat, ricevuta ieri dalla Segreteria Tecnica del Ministero della Salute.
All’attenzione del ministero è stata portata l’annosa questione che, ad oggi, si ritrovano a vivere tutti quegli infermieri che, pur non rientrando nella stabilizzazione del 31/12/2017 e non essendo vincitori di concorso, hanno maturato esperienza e professionalità e che, in virtù di ciò, chiedono un riconoscimento che possa valergli il 50% dei posti di un prossimo concorso. “Ciò sarebbe possibile se si desse loro la possibilità di maturare 36 mesi di esperienza lavorativa entro il 2020, limite temporale sancito dalla Legge Madia per l’eliminazione del fenomeno del precariato”.

La delegazione evidenzia, in una nota, come “questa situazione, all’apparenza marginale, coinvolge nella realtà un’intera regione, la Puglia, nella quale paradossalmente è stata registrata l’impossibilità di far fronte al fabbisogno di personale infermieristico attingendo alla sola graduatoria degli idonei del passato concorso. L’attuale situazione, frutto di piante organiche non più aggiornate dal 2015, porterebbe, qualora non vi si ponesse rimedio, al collasso della sanità regionale e, cosa ancor più grave, comprometterebbe la garanzia della continuità assistenziale”.

Il Ministero, riferiscono i precari, “si è detto consapevole dell’incongruenza generata dal dover ricorrere ad un concorso per reperire personale quando figure professionali già formate sono a disposizione e hanno già comprovata esperienza sul territorio. Si aggiunga poi che un eventuale concorso richiederebbe tempi tecnici per essere espletato, tempi, questi, che potrebbero essere impiegati per la proroga dei contratti in scadenza. Risulta poi evidente la discrepanza presente nell’ambito della Regione nelle diverse aziende sanitarie. Una disparità di trattamento che permetterebbe ad alcuni infermieri di usufruire di proroghe più lunghe, beneficiando così delle nuove leggi di stabilizzazione previste per il 2019 e infermieri che, invece, con l’arrivo del 31/10/2018 vedrebbero sfumare ogni possibilità di proroga contrattuale”.

“Il Ministero – riferisce la delegazione - si è fatto carico perciò di far luce sull’intricata situazione della sanità pugliese tanto più che gli sforzi dei lavoratori per farsi ascoltare dal presidente della Regione non avevano sortito alcun effetto: Emiliano, più volte interpellato, non ha mai dato ascolto alla delegazione rendendo perciò infruttuoso ogni tentativo di dialogo con i lavoratori. Pur riconoscendo – conclude la nota dei precari - la bontà dell’impegno preso, non bisogna però dimenticare che la situazione si è ingenerata perché si è data la precedenza a precise volontà politiche e aziendali piuttosto che alla tutela di centinaia di lavoratori dotati di un notevole bagaglio professionale ed esperienziale”.

26 ottobre 2018
© Riproduzione riservata

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