Mozione Fi per Taranto: “Nessun posto letto o reparto disattivano fino all’apertura del nuovo ospedale”
Una richiesta che, spiegano i consiglieri Franzoso e Marmo, firmatari della mozione, è “in linea con il regolamento 14 del 2015 che prevede espressamente soltanto nella realizzazione del S. Cataldo la sostituzione a regime dei complessi ospedalieri che fanno capo al SS annunziata, ossia San Marco e Moscati”.
22 LUG - Il presidente della Puglia
Michele Emiliano e la sua Giunta mantengano “ferma la attuale offerta dei servizi sanitari nella provincia di Taranto” che potrà essere rivista e rimodulata “solo in presenza del nuovo plesso ospedaliero San Cataldo”. Non solo. Anche il piano di riordino approvato dall’esecutivo pugliese segua la stessa impostazione, “mantenendo servizi e reparti esistenti nei tre nosocomi del Poc”, il presidio ospedaliero centrale, “fino alla costruzione del nuovo hub”. Infine: “Il direttore dell’Asl, Stefano Rossi, ritiri gli atti relativi all’emergenza estiva per la provincia ionica ( la chiusura del Pronto soccorso cardiologia al Moscati e del pronto soccorso e della ginecologia al San Marco) e provveda al mantenimento dei servizi esistenti fino all’entrata in funzione del nuovo ospedale di Taranto”. E’ quanto chiedono i due consigliere di Forza Italia
Francesca Franzoso e
Nino Marmo in una mozione presentata ieri in Consiglio.
Con il documento i due esponenti forzisti vogliono impegnare il presidente della giunta regionale, Michele Emiliano e il suo governo, a mantenere inalterata l’attuale offerta del sistema sanitario pubblico della provincia ionica, fino al San Cataldo. “Una richiesta che – spiegano Franzoso e Marmo in una nota – è in linea con il regolamento 14 del 2015 che prevede espressamente soltanto nella realizzazione del S. Cataldo, la sostituzione a regime dei complessi ospedalieri che fanno capo al SS annunziata, ossia San Marco e Moscati. Fino ad allora nemmeno un posto letto, né un reparto, potrà essere disattivato - nemmeno in via transitoria e temporanea - perché ciò equivarrebbe a contrarre e svilire l’offerta di sanità pubblica sul territorio, già carente di personale e mezzi, rispetto ai reali bisogni di assistenza e cura”.
“Qualsiasi iniziativa diversa dalla rimodulazione prevista post costruzione del San Cataldo, appoggiata da alcuni esponenti della maggioranza di Emiliano - concludono i consiglieri di Forza Italia - sarà da intendersi come un atto di imperio consumato sulla pelle dei cittadini e di cui il presidente e il centrosinistra si assumeranno le responsabilità politica e morale”.
22 luglio 2016
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