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Speciale Elezioni/3. Il voto in Puglia. Le proposte di Emiliano (PD), Poli Bortone (FI), Schittulli (Oltre con Fitto) e Laricchia (M5S)


“Priorità alla medicina preventiva e ai territori ad alto inquinamento ambientale” per Emiliano, mentre Poli Bortone punta sulla lotta agli sprechi e su manager non legati ai partiti politici. Per Schittulli serve una politica incentrata sulla qualità e sull’organizzazione “anche se apparentemente è all’inizio impopolare”. Laricchia vuole una sanità “a km 0”. I programmi dei quattro candidati. Vedi gli Speciali VenetoCampania.

22 MAG - Manca poco più di una settimana alle elezioni regionali. Ecco una rassegna delle proposte per la sanità contenute nei programmi dei quattro candidati: Michele Emiliano (Partito democratico, Partito comunista d’Italia, Popolari, Noi a sinistra per la Puglia, e altre liste civiche), Adriana Poli Bortone (Forza Italia, Noi con Salvini e altri), Francesco Schittulli (Oltre con Fitto, Nuovo centrodestra, Fratelli d’Italia) e Antonella Laricchia (Movimento 5 stelle).
 
MICHELE EMILIANO (Partito democratico, Partito comunista d’Italia, Popolari, Noi a sinistra per la Puglia, e altre liste civiche)
“Priorità alla medicina preventiva e ai territori ad alto inquinamento ambientale, più servizi territoriali soprattutto ad alta integrazione sociale (anzianità, salute mentale, dipendenze, maternità e infanzia,disabilità); revisione della normativa regionale sugli accreditamenti con verifica periodica dei requisiti”. È quanto si legge nelle prime righe del programma di Emiliano dedicato alla sanità. Ma cosa è che il candidato del centrosinistra intende fare nella pratica? Ecco le azioni elencate nel suo programma:
-    Istituzione del consiglio superiore della Sanità.
-    Revisione regionale della normativa per l’accreditamento, attraverso l’individuazione di ulteriori requisiti (trasversali e specifici) rispetto a quelli previsti dalla normativa nazionale e l’adozione del sistema unico regionale di misurazione e valutazione delle performance delle strutture pubbliche e private accreditate (modello MES), assunto come strumento per la programmazione regionale (PSR) e la valutazione del management aziendale.
-    Pubblicazione in rete dei risultati annuali conseguiti dalle strutture sanitarie pubbliche e private, secondo il sistema unico regionale di misurazione e valutazione delle performance, sulla base dell’indagine annuale operata dell’ARES.
-    Mappatura di tutti i processi assistenziali (territorio e prevenzione) e controlli della qualità delle prestazioni con il coinvolgimento dei cittadini.
-    Informatizzazione completa ed integrata di tutte le strutture sanitarie pubbliche. È indispensabile, ai fini della trasparenza, dell’efficienza e della economicità del sistema, un’implementazione della dematerializzazione: ricetta, fascicolo e cartella clinica elettronica.
-    Ridefinizione degli ambiti territoriali, intesi come “bacini”, ovvero aree vaste, in cui far riorganizzare sia le attività territoriali che quelle ospedaliere coinvolgendo gli amministratori locali.
-    Ulteriori livelli di esenzione per la specialistica, in funzione di requisiti reddituali e di disoccupazione.
-    Definizione di un tariffario regionale per le prestazioni ambulatoriali e per le prestazioni di medicina complementare, completamente gratuite per soggetti esenti (ad esempio, cure odontoiatriche per la popolazione in età evolutiva).
-    Istituzione della figura del Disability Manager in ogni azienda e struttura sanitaria.
-    Potenziamento dell’assistenza domiciliare nella propria dimora per persone con disabilità gravi “Safe at Home Puglia”.
-    Programmazione regionale per la pianificazione e il miglioramento della rete di impianti sportivi, adeguamento dell’esistente e implementazione, in coordinamento con gli enti locali ed il Coni.
IL PROGRAMMA INTEGRALE


ADRIANA POLI BORTONE (Forza Italia, Noi con Salvini, Partito Liberale e Puglia Nazionale)
Non c’è traccia del programma sul sito ufficiale della candidata di Forza Italia e non è stato possibile contattare il suo staff. Un’idea di cosa Poli Bortone voglia fare per la sanità pugliese si può comunque ricavare da alcune sue dichiarazioni in materia rilasciate nell’ultimo mese.
Per Poli Bortone, ad esempio, “occorre mettere mano all'utilizzo erroneo dei fondi nel sistema sanitario regionale, partendo da una mappa del degrado", ha affermato lo scorso 7 maggio.
Due giorni più tardi assicurava che, se sarà presidente, “la politica resterà fuori dalle Asl. I direttori generali dovranno essere scelti da un albo nazionale, tra medici e infermieri”.
Concetto ribadito il 15 maggio: “Dobbiamo rimettere ordine nella sanità e recuperare gli sprechi che sono stati fatti in questi dieci anni. Vogliamo un albo dei manager della sanità depositato presso il ministero, manager eletti dalla base che opera nelle Asl in modo che non avranno colori. Finalmente degli appalti che non saranno di favore".

FRANCESCO SCHITTULLI (Oltre con Fitto, Nuovo centrodestra, Fratelli d’Italia)
Per Schittulli “la programmazione sanitaria, di cui si occuperà il nuovo Piano socio-sanitario regionale 2015-2019, dovrà basarsi su di una politica incentrata sulla qualità e sull’organizzazione, che se apparentemente è all’inizio impopolare, rimane legata al senso di responsabilità individuale e collettiva che non può più rinviare scelte indispensabili per il bene comune”. Questi, in sintesi, i punti qualificanti del Piano di Schittulli:
- revisione della vigente rete ospedaliera, varata dal governo Vendola, dopo averne verificato gli esiti e i punti di criticità registrati rispetto alla domanda di assistenza reclamata dai cittadini. Tanto consentirà di coprire ogni ambito territoriale dell’assistenza necessaria, anche ampliando – se del caso e per soddisfare bisogni di cura – l’accreditamento di strutture sanitarie e sociosanitarie, con nuove regole e con l’abolizione di qualunque forma di automatismo sui rimborsi delle prestazioni;
- maggiore coinvolgimento dei medici di medicina generale, in particolare ai fini del miglioramento dell’assistenza continuativa di guardia medica e dell’assistenza domiciliare, anche per evitare inutili ospedalizzazioni;
- vanno rinforzate tutte le misure preventive, con particolare attenzione per le vaccinazioni;
- investimenti sulle nuove tecnologie (telemedicina, e-health ecc.), considerate nelle diverse applicazioni, a giudizio di molti esperti, come “la nuova frontiera dell’assistenza sanitaria” in grado cioè di facilitare la distribuzione delle risorse umane e delle competenze professionali nei SSN;
- potenziamento dei servizi territoriali di assistenza per la cura delle cronicità per evitare inutili, quanto costosi, ricoveri in ospedale; cioè sostenere la deospedalizzazione e la riconversione dei piccoli ospedali in strutture residenziali territoriali e ambulatoriali, con la presa in carico dell’ammalato, l’avvio a percorsi stabiliti dai protocolli per ciascuna patologia e la garanzia della comunità assistenziale sino all’erogazione di cure domiciliari (c.d. ospedale a domicilio).
- rinnovata attenzione alla prevenzione soprattutto nei confronti dei giovani e giovanissimi rispetto al consumo di alcool e droghe.
Il cittadino deve essere messo nelle condizioni di conoscere i livelli di qualità e di assistenza in tutta la Regione, cosi che possa scegliere dove effettuare i trattamenti, dove sono i centri di eccellenza e quali sono i tempi che occorrono per ottenere la prestazione sanitaria. Al contrario, in assenza di conoscenze, l’ammalato sceglie di andare fuori regione perché non è messo nelle condizioni di valutare le prestazioni fornite dalle nostre strutture. Fenomeno, questo, da invertire.
E ancora:
• depoliticizzare la Sanità in ogni suo aspetto interno ed esterno, realizzando una completa separazione fra l’attività politica di indirizzo e controllo e l’ attività di gestione, sia delle Aziende Sanitarie Locali, sia delle Aziende Ospedaliere la cui autonomia, siano esse di proprietà pubblica, siano esse di proprietà privata, dovrà essere garantita;
• coinvolgere uomini credibili di comprovata esperienza e trasparenza, esperti in ogni settore riguardante la sanità da considerarsi come impresa in cui il profitto deve essere la qualità delle prestazioni. La nomina dei Direttori Generali, come dei direttori amministrativi e sanitari e dei direttori di Unità Operative Complesse, dovrà essere improntata a criteri unicamente professionali e meritocratici;
• realizzare un sistema di valutazione delle Aziende e delle Unità Operative basato unicamente su indicatori certi di attività, qualità ed economicità, impedendo così che le attività complessive del sistema siano soggette a logiche ed interessi politici e di parte; remunerare anche gli ospedali pubblici, Aziende e non, secondo il sistema tariffario esistente per i privati, oltre, naturalmente, le funzioni non tariffabili. Disporre di un budget basato solo sulle prestazioni effettuate costringerebbe le Aziende a finanziare i fattori di produzione, dal personale ad ogni altro settore di beni e servizi, con criteri rigorosi di economicità, giungendo obbligatoriamente al pareggio di bilancio, con un possibile risparmio di circa 13 Miliardi di Euro. Che ciò sia possibile, è dimostrato dal fatto che già alcune Regioni rientrano, con le proprie Aziende Ospedaliera, nei criteri e limiti delle tariffe per prestazioni;
• attuare, di conseguenza, politiche di remunerazione differenziata per merito e produttività per tutto il personale. Naturalmente sarebbe preliminare un sistema di valutazione di tutto il personale, magari avvalendosi, come in altri Paesi, anche europei, delle associazioni professionali in grado di verificare periodicamente le competenze e le attività dei propri associati a garanzia della qualità dei servizi resi;
• dotarsi di una strumentazione informatica idonea per una valutazione in tempo reale di vari parametri con segnalazione e monitoraggio sia delle spese che delle anomalie;
• monitorare e verificare le prestazioni sotto ogni correlato aspetto, che attraverso un sistema di valutazione, basato unicamente su indicatori certi di attività, qualità ed economicità, valorizzi la professionalità e il merito. E, quindi, attuare politiche di remunerazione differenziata per tutto il personale.
IL PROGRAMMA INTEGRALE


ANTONELLA LARICCHIA (Movimento 5 stelle)
La candidata dei 5 Stelle sintetizza le sue intenzioni in sanità in 5 punti:
- Al centro i cittadini
- Sanità a km 0
- Efficienza del personale delle strutture
- Prevenzione
- Fuori la politica dalla sanità
IL PROGRAMMA INTEGRALE
 

22 maggio 2015
© Riproduzione riservata

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