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Cooperative di medici. Fimmg: “Strumento strategico per la medicina generale” 


Convegno a Bari sul tema. Per Donato Monopoli (Fimmg Pulia) le cooperative posso supportare i medici migliorando l’accesso alle cure ma anche tutelando l’autonomia del medico e il rapporto fiduciario con i pazienti. Scotti: “Se trasformiamo tutte le professioni sanitarie da professioni intellettuali a professioni tecniche, avremo sistema che può essere più facilmente automatizzato ma che non risponde ai bisogni delle cure territoriali.”

25 SET - “Le cooperative dei medici della medicina generale sono uno strumento strategico per supportare i medici nel gestire quei servizi necessari per migliorare l’accesso alle cure, promuovere la prevenzione delle malattie, migliorare l’efficienza nella erogazione di prestazioni sanitarie da parte dei professionisti”. Ha sintetizzato così Donato Monopoli, Segretario regionale Fimmg Puglia, il ruolo essenziale che le cooperative possono giocare, anche in Puglia, sul fronte della medicina generale e quindi dell’organizzazione delle cure territoriali, tema che è stato al centro del convegno “La Medicina Generale protagonista nell’organizzazione delle Cure Territoriali” organizzato sanato scorso a Bari dalla Fimmg Puglia.

Le cooperative mediche, si legge in una nota della Fimmg Puglia, possono infatti supportare la medicina generale attraverso la gestione del personale, come infermieri e altri professionisti sociosanitari. “Consentono la condivisione delle risorse e la gestione congiunta dei costi, riducendo i costi operativi e migliorando l'efficienza nella fornitura di servizi sanitari. Aiutano i medici nell’attività di sensibilizzazione della comunità rispetto alla prevenzione delle malattie e nel promuovere una maggiore partecipazione e responsabilità dei cittadini nella gestione della propria salute”.

La sfida, per la Fimmg, è immaginare un modello territoriale in cui nuove forme associative tutelino l’autonomia del medico e il rapporto fiduciario: “Siamo in un momento cruciale per l'assistenza territoriale e il servizio sanitario: in assenza di una proposta alternativa, il sistema va verso una rigidità che non si sposa con la caratteristica liquida dell’assistenza territoriale. - ha precisato Silvestro Scotti, segretario nazionale Fimmg, - La responsabilità professionale dei medici di famiglia deve andare di pare passo con l’autonomia organizzativa individuale nell’ambito di un rapporto fiduciario. Se noi invece trasformiamo tutte le professioni sanitarie da professioni intellettuali a professioni tecniche, passiamo ad un sistema che può essere più facilmente automatizzato, ma che non risponde ai bisogni delle cure territoriali.”

L’evento ha messo a confronto l’esperienza pugliese delle piccole cooperative di medici con esperienze di cooperazione e aggregazione territoriale della medicina generale a livello nazionale, - come i CReG in Lombardia e le Medicine di Gruppo Integrate in Veneto - ponendo al centro il ruolo del medico di famiglia in un’ottica di autonomia professionale e organizzativa. “Particolarmente rilevanti sono le esperienze di cooperazione attivate in Toscana”, spiega la nota della Fimmg Puglia. “In provincia di Siena 161 medici di medicina generale, 25 pediatri di libera scelta, 50 dipendenti e 52 infermieri professionisti sono riuniti in una cooperativa a supporto della medicina generale per la presa in carico globale di oltre 220.000 pazienti. Attività principale della cooperativa è offrire i fattori di produzione necessari al medico di famiglia, dalle sedi al personale, dall’aggiornamento professionale all’informatica, dalla telecomunicazione alla strumentazione diagnostica”.

Al convegno ha preso parte anche Alberto Oliveti, Presidente dell’Enpam, che ha illustrato le possibilità di investimenti e il ruolo dell'ente nella realizzazione di sedi per la medicina generale. Nicola Calabrese, Segretario Fimmg Bari e presidente di Netmedica Italia, ha invece sottolineato l’importanza della costruzione di una rete informatica organica e complessiva per i medici di famiglia, come luogo funzionale sia alla continuità clinica che al monitoraggio del processo assistenziale e degli obiettivi di salute, anche a fronte delle nuove opportunità offerte dalla telemedicina e dalla medicina predittiva.

“L’incontro di oggi è una tappa fondamentale di riflessione sulla medicina del futuro. Dobbiamo tenere a mente che i medici realizzano una parte della nostra Costituzione garantendo diritti essenziali come quello alla salute. E i medici di famiglia in particolare rappresentano il trait d’union tra comunità e bisogni di salute del singolo cittadino. - ha concluso Filippo Anelli, presidente Fnomceo intervenendo al convegno - Per questo è fondamentale continuare a garantire al cittadino il diritto di scegliere il proprio medico, un diritto su cui si fonda il rapporto fiduciario medico-paziente”.

25 settembre 2023
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