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Trento. Medici preoccupati per situazione Covid. Richiesto intervento di potenziamento della medicina del territorio

In una lettera al presidnete della Provincia, il presidente dell'Omceo Ioppi avanza quattro proposte specifiche tra le quali l'aumento del numero dei tamponi e dei test sierologici, il potenziamento delle Usca, un maggior coordinamento socio-sanitario e la disponibilità di sedi idonne per consentire ai mmg per visitare i pazienti in sicurezza

30 APR - "I dati ufficiali della protezione civile e quelli che ci provengono dagli studi epidemiologici della pandemia (ad es. studio GIMBE) stanno a dimostrare la preoccupante situazione in cui si trova ancora la nostra provincia. Nell’affrontare dunque la ripartenza - la fase due - dopo la grande emergenza Covid 19, è ormai opinione comune, specialmente tra gli addetti ai lavori, che la medicina del territorio, in un piano medico di riorganizzazione, assuma un ruolo fondamentale per riconoscere, identificare e gestire in prima istanza i nuovi cluster di malattia, che inevitabilmente si presenteranno", lo scrive in una lettera al presidente Fugatti, il presidente dellìOmceo di Trento Marco Ioppi.
 
L’Ordine ha avanzato alcune proposte che ritiene necessarie per proseguire la battaglia contro il virus. Eccole di seguito:
1. Ai medici di medicina generale debbono essere messe a disposizione strutture dedicate, dove poter visitare in sicurezza i malati non critici che lamentano sintomi compatibili con la malattia da coronavirus.
 
2. Le strutture che sono state affiancate nel periodo di emergenza – le cosiddette USCA - devono funzionare in maniera del tutto analoga ai presidi pubblici dell’Azienda sanitaria, sia per quanto riguarda la regolamentazione degli accessi, la presenza di personale sanitario ausiliario, che per quanto riguarda la sanificazione regolare degli ambienti. La maggior parte di ambulatori presenti sul territorio non garantisce, allo stato attuale, gli standard minimi di sicurezza.
 
3. E’ necessario programmare e attuare un vero e proprio piano medico-sanitario, che preveda un coordinamento capillare tra le diverse componenti nell’ambito sanitario (medicina territoriale, specialistica, ospedaliera) e socio-assistenziale, garantendo un’adeguata presa in carico delle persone fin dai primi sintomi. Vi è la necessità di poter avere protocolli e linee guida condivise per i percorsi di diagnosi e cura, omogenei su tutto il territorio, senza vincoli burocratici, anche avvalendosi delle tecnologie e applicazioni digitali e dell’intelligenza artificiale.
 
4. La strategia, più volte ribadita anche da questo Ordine, di effettuare tamponi e sierologia ai soggetti più esposti, anche se asintomatici, è stata riconosciuta vincente e può ora consentire un allentamento in sicurezza delle misure restrittive. L’Ordine sostiene perciò con fermezza, che nella fase di rientro alla “nuova normalità”, oltre alle mascherine, alle regole di distanziamento sociale, all’adozione di corretti stili di vita, igiene personale in primis, venga attuato immediatamente e continuativamente un programma di screening, inizialmente sul personale sanitario e poi diffuso il più possibile tra la popolazione, per identificare e tracciare l’andamento del virus. 

"Il Trentino conclude Ioppi nella sua lettera - in forza della sua Autonomia e della sua dimensione, può fare da laboratorio, per un progetto di screening unico in Italia. Garantire, anche attraverso una trasparente e appropriata comunicazione, la sicurezza ai cittadini, nel momento in cui si tenta di rimettere in moto anche l’economia, è un’occasione imperdibile per ridare al Trentino il posto che, con le sue potenzialità, si merita".

30 aprile 2020
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