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Coronavirus. Report Iss: “Nelle Rsa trentine il tasso di mortalità più alto d’Italia”. E scoppia la polemica

Pari al 6,9 ogni 100 residenti nelle strutture, superiore a quello della Lombardia. Il presidente della Apsp Città di Riva: “consentito per settimane che anche in presenza ormai diffusa del virus vi fossero nelle Rsa nuovi ingressi di ospiti”. La replica di Segnana: “In nessuna ordinanza l’obbligatorietà di fare entrare i parenti”

20 APR - “Abbiamo lasciato alle Rsa la discrezionalità, tant’è che non abbiamo inserito in nessuna ordinanza l’obbligatorietà di fare entrare i parenti. È stato il 6 marzo, nel pomeriggio, e in quel momento nessun ospite in casa di riposo risultava positivo”. Lo ha detto l’Assessora alla Sanità della Provincia autonoma di Trento, Stefania Segnana, in merito alle polemiche sulla gestione dell’emergenza Covid 19 nelle Rsa e nelle Aziende pubbliche di servizi alla persone (Apsp) del Trentino.

Il caso è scoppiato dopo la pubblicazione dei dati contenuti in un report dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) sulle Residenze sanitarie assistenziali, da cui emerge che il Trentino avrebbe il tasso di mortalità per Covid 19 più alto d’Italia se confrontato con le altre Regioni, pari al 6,9 ogni 100 residenti nelle strutture, superiore a quello della Lombardia.

La polemica è poi proseguita con una lettera del presidente della Apsp Città di Riva, Lucio Matteotti, pubblicata sul quotidiano l’Adige, nella quale si sostiene che si "è consentito per settimane che anche in presenza ormai diffusa del virus vi fossero nelle Rsa nuovi ingressi di ospiti”. Nella missiva si legge anche che “la direttiva di sospendere i nuovi ingressi è arrivata dalla Provincia 10 giorni dopo la protesta delle strutture”.
I Dispositivi di Sicurezza, aveva inoltre aggiunto Matteotti, “sono arrivati a singhiozzo in ritardo e sempre con grandi difficoltà”.

Segnana aveva quindi risposto che le accuse sono “prive di fondamento, perché in contrasto palese con la realtà dei fatti”.

A quel punto le minoranze, dal Pd al Patt a Futura, hanno accusato l’Assessorato di “scaricabarile” sulle Rsa stesse, anche dopo la dura presa di posizione di Spes e Upipa, sigle che rappresentato le Rsa e le Apsp trentine.

La presidente di Upipa, Francesca Parolari, aveva infatti risposto che “le Apsp non saranno il capro espiatorio perfetto di tutta questa brutta vicenda, su cui scaricare colpe e responsabilità”. Ieri infine, la nuova risposta della titolare della Sanità trentina.

20 aprile 2020
© Riproduzione riservata

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