Prevenire e contrastare l’antibiotico resistenza a beneficio delle persone, ma anche degli animali e dell’ambiente, secondo precisi obiettivi e azioni.
Punta a questo il Piano provinciale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza 2022-2025, adottato dalla Giunta provinciale di Trento su proposta dell’assessore alla salute e politiche sociali Mario Tonina, che fa seguito all’analogo Piano nazionale.
“Purtroppo è noto come, ormai da decenni, i batteri abbiano sviluppato diversi meccanismi di resistenza agli antibiotici, meno noto è invece quello che è stata definita dagli esperti con il termine di ‘pandemia silenziosa’, ovvero il fatto che i batteri in grado di resistere all’azione dei farmaci antimicrobici stanno purtroppo diventando dominanti - commenta l’assessore Tonina -. In Italia la situazione è di particolare rilievo: si stima infatti che la resistenza antimicrobica sia responsabile di circa 10.000 decessi l’anno, mentre il tasso delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria colpisce oltre l’8% dei pazienti ricoverati in ospedale, un tasso che, va precisato, in Trentino scende al 7%. I superbug, questi batteri patogeni multi resistenti - conclude l’assessore alla salute - sono purtroppo responsabili dell’allungamento della degenza media dei ricoveri, oltre a incidere sui costi dell’assistenza. Ecco perché questo Piano provinciale, che risponde a un mandato nazionale, declina gli obiettivi e la strategia in ambito provinciale, coinvolgendo in rete tutti gli attori e individuando le attività per contrastare questo fenomeno secondo un approccio One health, in grado di integrare le diverse discipline”.
La struttura del Piano, spiega dettagliatamente una nota, si basa su 5 aree orizzontali, ovvero: governance; formazione; informazione, comunicazione e trasparenza; ricerca e innovazione; bioetica; cooperazione nazionale ed internazionale. Vi sono poi 3 pilastri verticali: sorveglianza e monitoraggio; prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza; uso prudente degli antibiotici sia in ambito umano che veterinario e loro smaltimento.
Sorveglianza e monitoraggio in ambito umano e veterinario La sorveglianza dell’Antibiotico-Resistenza permette di rilevare e monitorare, in un’ottica “One Health”, il livello di diffusione ed evoluzione dei batteri resistenti che possono rendersi responsabili di infezioni nell’uomo e negli animali. Sulla base di tali dati è quindi possibile orientare le strategie di contenimento dell’antibiotico-resistenza e valutarne l’impatto.
Per quanto riguarda l’ambito umano, in Apss sono il Laboratorio della U.O. di Mirobiologia e Virologia dell’Ospedale di Trento e la Sezione di Microbiologia della U.O. di Patologia Clinica dell’Ospedale di Rovereto a rilevare e monitorare i dati delle sorveglianze microbiologiche di tutti gli ospedali della rete del Servizio Ospedaliero Provinciale (SOP) e delle Strutture residenziali assistenziali provinciali (RSA) e a comunicare i dati al sistema di rilevazione nazionale. Viene prodotto a livello provinciale un report annuale complessivo e report mensili per i reparti ospedalieri di degenza di competenza.
In ambito veterinario è l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie a predisporre i report (di cui uno accessibile al pubblico Report antibiotico-sensibilità IZSVe (izsvenezie.it) ) con i dati sulla sensibilità batterica agli antimicrobici. Grazie a questi report il veterinario può impostare una terapia appropriata, contribuendo a contrastare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza.La sorveglianza riguarda anche il consumo degli antibiotici, questo al fine di definire le misure per promuoverne un uso appropriato, sia in ambito umano che veterinario, considerato che un uso non appropriato ed eccessivo incide sulla comparsa e diffusione di microrganismi resistenti.
Rispetto al consumo degli antibiotici, in Provincia viene inoltre prodotto un report annuale a cura del Centro provinciale di farmacovigilanza dell’Apss, basato sui dati relativi all’erogazione da parte delle farmacie territoriali in regime di assistenza convenzionata. Nel 2022 questo consumo ha costituito il 78% del consumo territoriale totale.
Per ciascun medico di medicina generale e pediatra di libera scelta, l’Apss predispone annualmente quattro report trimestrali ed un report annuale che contengono altresì un focus sugli antibatterici per uso sistemico e come si posiziona il singolo professionista rispetto al raggiungimento degli indicatori previsti nel Piano nazionale.
Con riferimento al consumo territoriale di antibatterici, dal 2013 al 2019 si è osservata in Italia una costante diminuzione. In Trentino il consumo di questi farmaci è sempre stato inferiore a quello medio nazionale: nel 2020 e nel 2021 si è registrata un’importante flessione, causata dai “lockdown”, dalle misure di distanziamento fisico e dalla conseguente riduzione delle infezioni, in particolar modo di quelle pediatriche; di conseguenza in Trentino il consumo nella popolazione generale è passato da circa 13 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti nel 2019 a meno di 10 dosi nel 2021. Nel 2022, con il progressivo allentamento delle misure di distanziamento, i consumi in Trentino hanno iniziato a risalire e i dati del 2023 indicano un ritorno ai valori pre-pandemia con più di 13 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti.
Per quanto riguarda il consumo degli antibiotici in ambito ospedaliero, anche qui Apss elabora periodicamente un report; anche in questo caso i dati del Trentino sono buoni, la Provincia infatti si colloca in quarta posizione rispetto alla soglia del 60% relativa all’uso di antibiotici che hanno uno spettro di attività ristretto (da usare preferibilmente nella maggior parte delle infezioni più frequenti)
Seguendo l’approccio One health che ispira l’intera strategia provinciale, il Piano dedica particolare attenzione anche al monitoraggio ambientale degli antibiotici, poiché una delle principali vie di diffusione dell’antibiotico resistenza nell’ambiente è rappresentata dai reflui degli impianti di depurazione. In tale ottica i depuratori possono rappresentare luoghi di propagazione di batteri resistenti e rappresentano altresì un fonte di informazione sulla presenza ed entità del fenomeno dell’antibiotico resistenza. Sulla base di questa consapevolezza il Piano individua tra gli obiettivi la ricerca di geni di resistenti nelle acque degli impianti di depurazione, che per la Provincia sarà svolta dal Laboratorio chimico biologico del Servizio Gestione Impianti dell’Agenzia per la Depurazione (ADEP).
Prevenzione e controllo delle infezioni Le infezioni correlate all’assistenza (ICA) sono infezioni contratte durante l’assistenza sanitaria, comprensiva di qualsiasi contesto assistenziale (ospedali, ambulatori di chirurgia, centri di dialisi, lungodegenze, assistenza domiciliare, strutture residenziali territoriali), e che ne rappresentano una delle complicanze più frequenti. Le ICA causano complicanze (cui consegue un aumento dei giorni di degenza) e mortalità e frequentemente sono sostenute da microrganismi resistenti ad uno o più antibiotici.La sorveglianza sulle ICA è la continua raccolta sistematica, analisi dei dati e produzione di informazioni volte ad attivare e guidare azioni da intraprendere per prevenirne e arginarne la diffusione.
L’antibiotico-resistenza rappresenta un fattore di rischio anche nell’ambito delle zoonosi, ossia delle malattie e/o infezioni che possono essere trasmesse, direttamente o indirettamente tra gli animali e l’uomo, poiché in tal modo si amplifica la trasmissione di microrganismi resistenti. Presso l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie sono in uso dei pannelli di appropriatezza diagnostica che definiscono delle linee guida di dettaglio che il veterinario anatomopatologo segue al fine di definire le cause di morte dell’animale. Inoltre il Piano contempla la resistenza antimicrobica negli animali da produzione alimentare e negli alimenti.
Uso prudente degli antibiotici Il Piano infine prevede azioni volte alla promozione di un utilizzo appropriato degli antibiotici, che rappresenta un elemento essenziale per il contrasto all’antibiotico-resistenza. In tale contesto si inseriscono protocolli di terapia antibiotica, per limitare l’uso improprio degli antibiotici. Analoghe azioni sono previste in ambito veterinario, in linea con il regolamento del 2019, che è diventato applicabile nell’Unione Europea il 28 gennaio 2022: per combattere la resistenza agli antimicrobici il regolamento introduce, tra l’altro, delle restrizioni sull’uso dei farmaci antimicrobici negli animali.