Gentile Direttore,
nel Sistema Sanitario Nazionale i medici di famiglia ci sono stati, ci sono e ci saranno assieme ai colleghi medici ed a tutto il personale sanitario, ausiliario ed amministrativo. I dati tratti dal mio pc, di cui quindi mi rendo “garante” in prima persona, mostrano il nostro impegno per la cittadinanza, immersi nei bisogni della gente. In un anno oltre 23.600 contatti, più di 5.000 tra visite ambulatoriali e domiciliari, 6.700 consulti a distanza tra telefonate, messaggistica ed email come prototipo di telemedicina; 270 esami diagnostici di I livello a supporto della visita, più di 300 tra procedure di piccola chirurgia, infiltrazioni, alte procedure invasive e medicazioni; l’attività di contrasto alle malattie diffusive ha contato 1.361 tra vaccinazioni antiSarsCov2 e antinfluenzale, 901 tamponi nasofaringei, 490 persone affette da Covid1-9 trattate a domicilio. Questa quantificazione è parziale perché non è possibile assegnare numeri al sostegno “fiduciario” alla salute psicofisica degli assistiti.
A dispetto del nostro impegno facciamo fatica a procedere spediti dati i venti contrari determinati dal carico burocratico ed assistenziale, in incremento non solo per numero di assistiti ma anche per complessità, trattando una popolazione sempre più anziana e fragile.
Abbiamo l’entusiasmo per mettere in campo la “medicina d’iniziativa” ma siamo costretti all’attesa di politiche sanitarie di semplificazione che tolgano il tempo alla burocrazia per dedicarlo all’ascolto, alla cura, alla domiciliarità, alla prossimità.
Non ci basta la bonaccia, vogliamo navigare con il vento in poppa affinché la nostra professione sia più vicina ai cittadini, piena di soddisfazioni per noi stessi ed attrattiva per i giovani.
Cambiamo il vento del Ssn; meno carta, più cura
Valerio Di Giannantonio
Segretario Provinciale Fimmg Trentino