Circoncisione rituale. Arrestato medico che la effettuava in ospedale spacciandola per fimosi. Si faceva pagare 300 euro
Mentre da una parte si lancia l’allarme sulle circoncisioni in casa, che hanno provocato la morte di molti bambini, a Bolzano si scopre la truffa di un dirigente medico che, a partire dal 2015, eseguiva gli interventi rituali attestando falsamente che l’intervento chirurgico fosse necessario a seguito di diagnosi di “fimosi serrata” o “prepuzio esuberante e fimosi”. Per ogni intervento si faceva pagare 300 euro. Per ora 14 i casi confermati dai genitori dei bambini. Gli arresti resi necessari perché il medico ha cercato di inquinare le prove.
20 MAG - Notificata nei giorni scorsi, a Bolzano, un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un medico chirurgo in servizio presso un ospedale pubblico altoatesino, indagato poiché ritenuto responsabile dei reati di peculato, falsità ideologica e truffa aggravata in danni del Servizio Sanitario dello Provincia Autonoma di Bolzano.
Le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, avrebbero permesso di accertare che il dirigente medico, a partire dal 2015, ha eseguito diverse operazioni di circoncisione rituale (non sostenute dal S.S.P., ma eseguibili solo con ricovero in Day Surgery ed oneri a carico del paziente per un contributo di 897,00 euro), pratiche condotte su minori, attestando falsamente che l’intervento chirurgico fosse necessario a seguito di diagnosi di “fimosi serrata” ovvero “prepuzio esuberante e fimosi”.
“In tali occasioni – spiegano i Nas in una nota - lo stesso medico si faceva consegnare arbitrariamente dai familiari, per ciascun paziente, un importo di circa 300 euro”.
L’indagine, spiegano ancora i carabinieri della Salute, trae origine da una attivazione della Direzione Ospedaliera, avviata a seguito di varie segnalazioni interne sulla condotta anomala del professionista: “La stessa Direzione riteneva opportuno informare la Procura della Repubblica di Bolzano, avviando nel contempo un procedimento disciplinare nei confronti del medico, procedimento sospeso al fine di non inficiare lo svolgimento dell’indagine giudiziaria”, spiegano i Nas.
Nel corso dell’attività, svolta anche in collaborazione con diverse Stazioni Carabinieri dell’Alto Adige e con il Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Bolzano, sono stati escussi numerosi genitori dei pazienti sottoposti a tale operazione, 14 dei quali confermavano immediatamente l’assenza di patologie e la dazione di denaro in contanti per ottenere la circoncisione destinata a finalità rituali.
L’emissione della misura restrittiva si è resa necessaria, fanno sapere i Nas, in quanto “il medico si è attivamente adoperato per inquinare le fonti di prova e suggerire ai propri utenti versioni forvianti dei fatti da fornire agli inquirenti”.
20 maggio 2019
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