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Informatizzazione della sanità. Stocker “Non dimenticare mai di mettere i pazienti al centro”

L’assessore alla Salute è intervenuta in occasione dell’Open Day sul tema promosso dall’Azienda sanitaria dell’Alto Adige (Asaa). A partire dal 2017, grazie al finanziamento aggiuntivo della Giunta provinciale, l’Alto Adige potrà investire 52 euro pro capite nel settore dell’informatica sanitaria, “in controtendenza rispetto alle altre regioni italiane nelle quali tale cifra è di circa 16 euro”, evidenzia l’Azienda.

21 MAR - Oltre 150 persone interessate, tra esperti e rappresentanti di numerose aziende provenienti dall’Alto Adige, dal resto d’Italia, dalla Germania e dall’Austria, hanno accettato l’invito dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige (Asaa) a partecipare all’open day sul cammino verso l’informatizzazione. “Una tale risonanza non dovrebbe sorprendere dal momento che si tratta di un budget di 20-24 milioni di euro che nei prossimi anni verranno investiti in diversi progetti”, spiega del resto l’Azienda in una nota.

“Per poter assistere al meglio la popolazione a noi affidata – che in Alto Adige, turisti compresi, si attesta giornalmente attorno alle 600.000 persone – abbiamo il dovere di pensare alle diverse soluzioni possibili: la nostra Ripartizione Informatica accompagnerà alcuni progetti in-house, ma in futuro questo settore necessiterà soprattutto di decisioni strategiche monitorabili. Alcune applicazioni verranno quindi sviluppate da SAIM e SIAG, oppure acquistate da aziende specializzate del settore, cosa che offrirà una chance sia alle aziende altoatesine che a quelle che si trovano altrove”, ha spiegato il Direttore generale Thomas Schael.

Il Sistema Informativo Sanitario Integrato, in particolare la Cartella Clinica Integrata, verrà sviluppato dalla Società PPP SAIM. Tuttavia sono pianificate ulteriori innovazioni per le quali è stato organizzato l’incontro di oggi: committenti e fornitori hanno avuto l’opportunità di informarsi in modo strutturato e trasparente in merito alle gare d’appalto che stanno per essere indette.

Ad aprire i lavori, ieri, è stata l’assessore provinciale alla Salute, Martha Stocker, che si è detta “molto favorevole” ad un sistema informatico innovativo, ma ha anche rivolto un invito molto chiaro a tutti i partecipanti: “In tutto quello che andrete a sviluppare non dimenticate mai di mettere i pazienti al centro dell’attenzione”.

Il Direttore generale Schael e Massimo Mangia, consulente di Federsanità Anci, hanno condoviso l’appello: “Al giorno d’oggi facciamo i nostri acquisti online, prenotiamo i nostri viaggi, trascorriamo il nostro tempo libero davanti ad un tablet – ma nel settore della Sanità pubblica questo è possibile solo a certe condizioni. Abbiamo bisogno di essere più orientati ai servizi, dobbiamo offrire servizi veramente orientati ai bisogni delle cittadine e dei cittadini. Il superamento di questi ‘gaps’, vale a dire di queste lacune, è assolutamente necessario per il prossimo futuro”. Ma attenzione: non è sufficiente solo sviluppare nuove tecnologie per offrire applicazioni più avanzate: “Dobbiamo rimodulare anche i processi, è importante che le applicazioni si orientino ai mutevoli bisogni delle persone. Per questo, quindi, serve un cambiamento di paradigma”.

Mangia ha illustrato alcune gare d’appalto che verranno indette a breve come, ad esempio, per l’acquisto di un sistema CRM,  di un cosiddetto Patient Data Management-System e di un programma per la gestione delle vaccinazioni e degli screening. A questo proposito l’Azienda sanitaria vorrebbe sfruttare anche il potenziale rappresentato dai giovani: in collaborazione con le università sono stati pianificati dei concorsi di idee dedicati a specifiche tematiche, i cosiddetti “Hackathons”.

Paolo Colli Franzone, anch’egli consulente di Federsanità ANCI e Vice-coordinatore dell’Associazione Assiform, ha spiegato il ruolo degli stakeholder nel Servizio Sanitario ed ha ricordato la sua esperienza in Canada avvenuta circa 15 anni fa: “Al tempo anche in Canada ci si era posti la stessa domanda che oggi ci poniamo noi ed oggi questo paese, insieme ai paesi scandinavi ed a Singapore, sono leader nel settore della Sanità digitale. Un cambiamento di questa portata costa, ma saremo molto oculati nell’investire il denaro a nostra disposizione”.

A partire dal 2017, grazie al finanziamento aggiuntivo della Giunta provinciale, per l’Alto Adige è possibile investire 52 euro pro capite nel settore dell’informatica sanitaria, “in controtendenza rispetto alle altre regioni italiane nelle quali tale cifra è di circa 16 euro”, evidenzia l’azienda.

21 marzo 2017
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