L’Aou i Novara prima in Italia per l’utilizzo di una nuova tecnologia di telemedicina in Cardiologia
Innovativa piattaforma, denominata “Get Ready”, che permette di seguire al proprio domicilio i pazienti con patologie cardiache, attraverso un breve questionario inviato per sms, a intervalli regolari e prestabiliti. Rispondendo a poche e semplici domande, il paziente è in grado di fornire informazioni sul suo stato di salute agli specialisti, senza la necessità di recarsi di persona in ospedale, un vantaggio in tempi di pandemia.
17 MAR - Una tecnologia innovativa di telemedicina è stata recentemente introdotta nell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara, presso la Cardiologia afferente al Dipartimento Toraco-Cardio-Vascolare diretto dal professor
Giuseppe Patti. Consiste in un’innovativa piattaforma, denominata “Get Ready” e resa disponibile da Medtronic, azienda leader in soluzioni e tecnologie mediche. Permette di seguire al proprio domicilio i pazienti con patologie cardiache, attraverso un breve questionario automaticamente inviato, a intervalli regolari e prestabiliti, direttamente sul loro smartphone. Rispondendo a poche e semplici domande, il paziente è quindi in grado di fornire informazioni sul suo stato di salute agli specialisti, senza la necessità di recarsi di persona in ospedale.
Questo progetto, che vede la Cardiologia dell’Aou di Novara come prima struttura in Italia a sperimentare questa innovativa tecnologia, gratuitamente per sei mesi, consente al reparto di seguire i malati cronici attraverso un percorso ambulatoriale innovativo mettendo al centro il paziente.
Il questionario, con protocollo di monitoraggio integralmente configurato dal personale della Cardiologia dell’Aou di Novara, viene ricevuto automaticamente dal paziente cardiopatico con cadenza predefinita e regolare, tramite un sms che lo connette direttamente alla piattaforma.
“In caso di risposte da parte del paziente indicative di un possibile peggioramento della sua situazione clinica – spiega il professor Patti - tramite il software dedicato viene immediatamente trasmessa una notifica di allarme al personale cardiologico ospedaliero di riferimento, mediante un sistema di codice colore variabile in base al livello di rischio identificato. A fronte di questi messaggi di allarme, il paziente viene quindi immediatamente convocato in ospedale per una valutazione cardiologica completa in presenza. In questo modo, eventuali problematiche insorte a domicilio, dopo il ricovero, possono essere prontamente evidenziate e gestite dal personale sanitario, con effettiva riduzione del tempo intercorso tra la comparsa del sintomo e l’accesso alle cure”.
“Get Ready è uno dei servizi con cui Medtronic contribuisce alla Digital Tranformation, protagonista dell’evoluzione del nostro Sistema Sanitario, - spiega
Luca Barbieri, Technology and Digital Manager, Medtronic Italia - soprattutto alla luce dell’attuale pandemia, che sempre più ci spinge a ottimizzare servizi e tecnologie in grado di gestire i pazienti da remoto con un duplice beneficio: garantire ai pazienti esiti clinici migliorativi lungo il loro percorso terapeutico e decongestionare il carico a cui le strutture ospedaliere sono sottoposte”.
“È questo l’obiettivo di Integrated Health Solution – prosegue Barbieri -, la nostra divisione che da anni è focalizzata su soluzioni digitali e collaborative in ambito clinico per facilitare l'interazione tra medici o tra medico e paziente. Medtronic è da sempre pioniere nell’innovazione. Siamo partiti oltre 18 anni fa con la telemedicina che ci ha visti protagonisti nella gestione da remoto e nel monitoraggio cardiologico, l’area terapeutica che da sempre contraddistingue Medtronic. Con Get Ready facciamo un ulteriore passo in avanti andando incontro alle esigenze dei pazienti e del Sistema Sanitario”.
In aggiunta all’ovvia comodità ed ai vantaggi di questa metodica, nel periodo attuale di pandemia l’introduzione di tale tecnologia di telemedicina rappresenta un ulteriore beneficio in termini di ottimizzazione della necessità di afferenza dei pazienti cardiopatici alla struttura ospedaliera di riferimento, senza tuttavia pregiudicare il loro ricorso all’assistenza medica, ma al contrario fornendo un ulteriore servizio di tutela.
“La nuova tecnologia è già stata applicata a cinque pazienti che hanno subito un intervento mediante catetere di interruzione di aritmie cardiache (es. ablazione di fibrillazione atriale o aritmie ventricolari minacciose per la vita), anche alla luce del fatto che la cardiologia si è recentemente dotata delle nuove sale di elettrofisiologia; i malati hanno la possibilità di accedere al nuovo percorso in modo del tutto gratuito ed entrare così in questo programma di ‘follow-up da remoto’. Ogni settimana essi dovranno rispondere, tramite smartphone, ad un semplice questionario riguardante l’eventuale comparsa di sintomi o di malessere correlati alla patologia cardiaca di base. In questo modo eventuali recidive aritmiche sintomatiche saranno segnalate istantaneamente al personale medico, che potrà così valutare gli step successivi più appropriati per il singolo paziente”, spiega.
“Grazie alla sua estrema versatilità, tale sistema innovativo potrà essere progressivamente applicato anche a pazienti con altre malattie cardiache (per es. con infarto miocardico e con scompenso cardiaco) e a pazienti con patologie di natura non cardiaca”, continua Barbieri.
Grazie a questa nuova piattaforma, dalla comodità e sicurezza del proprio domicilio sempre più pazienti potranno quindi ricevere una valutazione preliminare periodica sul proprio stato di salute, eventualmente seguita da approfondimenti o rivalutazioni cliniche più accurate, solo se necessario.
“In questo momento di emergenza epidemica – afferma il direttore dell’Aou,
Mario Minola – si corre il rischio che l’attenzione rivolta ai pazienti Covid faccia dimenticare il gran numero di malati non-Covid che ha bisogno di restare in contatto costante con lo specialista. Oggi presentiamo in concreto la possibilità di poter gestire da casa i pazienti che possono evitare di recarsi in ospedale, con anche un miglioramento dell’efficienza attraverso la minimizzazione dei ricoveri e delle visite non strettamente necessarie”.
17 marzo 2021
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