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Covid. Piemonte, carenza medici nelle Usca. Icardi: “Le Asl diano il via a un nuovo reclutamento”

Il problema sarebbe legato all'uscita dei medici neo laureati una volta che saranno assegnati i posti nelle scuole di Specializzazione. Attualmente, in Piemonte, sarebbero 643 i medici assunti nelle Usca, e con l'uscita dei neo-abilitati il servizio potrebbe trovarsi carente di camici bianchi. L’assessore fa sapere di avere “accolto con favore la disponibilità da parte dell’Università a favorire l’inserimento degli specializzandi anche del 1° anno per alcune tipologie di attività ( Dipartimenti di Igiene e sicurezza pubblica, contact tracing, etc)”.

09 DIC - La Regione Piemonte raccoglie il grido d’allarme lanciato dagli Ordini dei Medici del Piemonte sull’iter del test di ammissione per i medici specializzandi che rischia di avere ripercussioni anche sulle attività delle Usca in questa delicata fase dell’emergenza Covid19. Alle polemiche inerenti i rinvii all’assegnazione dei posti, infatti, si sommano le preoccupazioni in merito all’improvvisa carenza di medici nei servizi sanitari che potrebbe crearsi dall’uscita dei medici neo abilitati, che andranno a iniziare il loro percorso di specializzazione spesso anche in una regione diversa da quella di residenza.

“Ho chiesto al direttore dell’Emergenza Covid, Gianfranco Zulian, e al direttore regionale dell’assessorato Fabio Aimar, di contattare subito il professor Ricardi, direttore della scuola di specializzazione della Facoltà di Medicina dell’Università di Torino, per trovare una possibile soluzione per una questione che, pur non dipendendo assolutamente da noi, rischia di avere delle conseguenze”, spiega in una nota l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi. Che aggiunge: “Ho accolto con favore la disponibilità da parte dell’Università a favorire l’inserimento degli specializzandi anche del 1° anno per alcune tipologie di attività ( Dipartimenti di Igiene e sicurezza pubblica, contact tracing, etc)”.

La Regione, fa quindi sapere Icardi, chiederà alle Aziende sanitarie, tramite il Dirmei, di rinnovare subito le manifestazioni di interesse per il reclutamento dei medici per le Usca, per evitare che vi siano vuoti di organico nelle Usca (dove attualmente, secondo i dati della Regione, sono 643 i medici che sono stati assunti).

"In base ad una prima ricognizione - fa notare la Regione - , è verosimile che non tutti i circa 1.200 medici che hanno partecipato al test per l’ammissione siano stati ammessi. Se la percentuale fosse la stessa che a livello nazionale (su 24.000 circa, 12.000 ammessi), oltre la metà potrebbe essere disponibile a proseguire o ad attivare la collaborazione con le Usca”.

Inoltre, la Regione sostiene la possibilità di farsi “parte diligente, con le Università, per riconoscere l’attività svolta nelle Usca come percorso della specializzazione. Nelle Usca attualmente sono impegnati medici già titolari di incarico di continuità assistenziale, medici che frequentano scuole di formazione e, in via residuale, medici laureati abilitati iscritti all’Albo”.
 
La Regione conclude assicurando che nei prossimi giorni seguirà con attenzione l’evolversi della situazione, “coinvolgendo anche l’Università del Piemonte Orientale, pronta ad assumere tutte le iniziative che si renderanno necessarie”.

09 dicembre 2020
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