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Malasanità. Omceo Torino contro La Stampa: “L’intento sembra svilire il Ssn e mortificare i medici”

L’intervento dell’Ordine dopo un articolo sul caso di un’anziana dimessa con l’ago della flebo nel braccio. “Il lettore, di fronte a questo resoconto, è portato inevitabilmente a pensare che si tratti dell’ennesimo episodio di trascuratezza. Nessun riferimento al fatto che il personale sanitario opera senza risparmiarsi, in condizioni sempre più difficili, né si fa distinzione tra ‘l’ago della flebo’ e la cannula morbida che a volte viene appositamente lasciata perché utilizzabile per successive terapie o accertamenti”.

12 FEB - Non è piaciuto all’Ordine dei Medici di Torino l’articolo pubblicato lo scorso 6 febbraio sulla Cronaca di Torino de La Stampa dal titolo “Anziana dimessa dall’ospedale con l’ago della flebo nel braccio”, dove si legge di una signora di 82 anni, malata di Alzheimer, caduta in casa e portata al pronto soccorso dell’Ospedale di competenza, il Martini, da dove, successivamente ai controlli, viene dimessa il giorno successivo con “l’ago della flebo nel braccio”. Non è piaciuto perché, scrive l’Omceo in una nota, “il lettore, di fronte a questo resoconto, è portato inevitabilmente a pensare che si tratti dell’ennesimo episodio di trascuratezza, sciatteria del servizio pubblico: un tipico esempio di malasanità”.

“L’articolo – contesta l’Omceo Torino - ccenna appena al fatto che la dimenticanza è attribuibile ai ‘ritmi di lavoro forsennati’ di queste settimane influenzali a cui il Pronto soccorso è sottoposto. Nessun riferimento al fatto che il personale sanitario opera senza risparmiarsi, in condizioni sempre più difficili, spesso in carenza di organico. Né si fa distinzione tra ‘l’ago della flebo’ e la cannula morbida inserita in vena, a volte appositamente lasciata perché utilizzabile per successive terapie o ulteriori accertamenti di laboratorio, che non poneva nessun rischio per la salute della paziente”.

Per il presidente Guido Giustetto, “al di là del fatto concreto, resoconti come questo sembrano fatti per svilire il nostro servizio sanitario, per mortificare i medici e il personale sanitario che tutti i giorni lo rendono concretamente disponibile a milioni di cittadini. Un episodio che si colloca nel clima di rancore, cattiveria e diffidenza che si sta diffondendo nel nostro Paese e che travolge sempre più spesso anche il nostro personale sanitario, facendo credere che ci sia sempre un risarcimento, magari fai da te, a portata di mano”.

12 febbraio 2019
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