L’Aou “Maggiore della Carità” di Novara al congresso Esmo
La partecipazione in qualità di relatori del professor Gianluca Gaidano, direttore della struttura complessa a direzione universitaria “Ematologia” e della professoressa Alessandra Gennari, direttore della struttura complessa a direzione universitaria “Oncologia” ha rappresentato un importante riconoscimento per la ricerca ematologica ed oncologica dell’Azienda ospedaliero-universitaria.
23 OTT - Si è svolto in questi giorni a Monaco di Baviera il congresso 2018 della “European Society of Medical Oncology” (ESMO) che ha visto la presenza di circa 28000 medici e ricercatori da tutto il mondo. Tra loro anch
e Gianluca Gaidano, direttore della struttura complessa a direzione universitaria “Ematologia” dell’Aou Maggiore della Carità di Novara e
Alessandra Gennari, direttore della struttura complessa a direzione universitaria “Oncologia”.
La partecipazione in qualità di relatori del professor Gianluca Gaidano e della professoressa Alessandra Gennari “ha rappresentato un importante riconoscimento per la ricerca ematologica ed oncologica dell’Azienda”, commenta l’AOu in una nota
La professoressa Gennari ha infatti illustrato i nuovi farmaci per il carcinoma mammario avanzato ed il professor Gaidano ha tenuto una conferenza sulla biopsia liquida in oncoematologia.
“La biopsia liquida – sintetizza la nota dell’Aou - consiste in un semplice prelievo di sangue dal quale è possibile comprendere, grazie all’analisi del DNA rilasciato in circolo dal tumore, le caratteristiche biologiche della malattia. In alcune neoplasie, il DNA tumorale circolante è oggi usato come un’alternativa non invasiva che permette di scegliere la terapia più efficace per il singolo paziente. L’equipe dell’Ematologia di Novara ha voluto studiare la biopsia liquida nel linfoma diffuso a grandi cellule B e nel linfoma di Hodgkin, due tipi frequenti di linfoma nella popolazione adulta. Nell’ambito di una collaborazione internazionale tra l’Ematologia di Novara e la Stanford University di San Francisco, è stato dimostrato che l’analisi del DNA tumorale circolante tramite biopsia liquida permette un monitoraggio altamente sensibile della risposta alla terapia in un modo non invasivo già a poche settimane dall’avvio della terapia. La biopsia liquida potrà così essere integrata con le metodiche radiologiche comunemente utilizzate, come TAC e PET, per ottimizzare il percorso clinico del paziente. La biopsia liquida, quindi, permettendo di selezionare i farmaci più efficaci per i singoli pazienti in base alle caratteristiche molecolari della malattia e grazie ad un più accurato monitoraggio della malattia, si candida per diventare un potente strumento di medicina personalizzata nei linfomi”.
La Professoressa Gennari, componente del comitato per le linee guida europee sul carcinoma mammario dell’ESMO è stata invitata a tenere una relazione nella sessione dei poster orali del carcinoma mammario avanzato in cui ha presentato i dati di tre studi di fase I con nuovi farmaci diretti verso bersagli biologici, in fase precoce di sviluppo clinico.
L'obiettivo finale è quello di capire come utilizzare questi farmaci in modo sicuro e come proseguire per il loro sviluppo, con nuove strategie terapeutiche.
Presso la Scud Oncologia, dell’ospedale Maggiore di Novara, sotto la guida della professoressa Gennari e’ attivo un percorso diagnostico-terapeutico in grado di fornire alle circa 500 donne del novarese che ogni anno ricevono una diagnosi di tumore al seno e le circa 4.000 pazienti già in trattamento i più elevati livelli di trattamento, sotto la supervisione della dr.ssa Chiara Saggia, della dr.ssa Valentina Rossi e della dr.ssa Francesca D’Avanzo.
23 ottobre 2018
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