Crisi pronto soccorso. Nursind chiede dimissioni Saitta
"Se la risposta allo scenario che lui stesso ha generato, attraverso una politica di tagli di posti letto e di pesonale, è la vaccinazione obbligatoria del personale sanitario, per quanto ci riguarda questo Assessore è inadeguato a guidare la nostra sanità", così in una nota il sindacato degli infermieri.
06 GEN - "Se la risposta del nostro Assessore Regionale allo scenario che in questi giorni stiamo assistendo e che lui stesso ha generato, attraverso una politica di tagli di posti letto e di pesonale, omettendo di attuare interventi di potenziamento preventivo a un fenomeno conosciuto e largamente preventivabile, se non tardivamente senza alcuna programmazione e organizzazione, se la risposta è la vaccinazione obbligatoria del personale sanitario, per quanto ci riguarda questo Assessore è inadeguato a guidare la nostra sanità e dovrebbe rassegnare le dimissioni dal suo incarico". Così il Nursind Piemonte nei confronti dell'operato dell'assessore alla Sanità
Antonio Saitta.
"Se si cancellano posti letto, il malato non sparisce e bisognerebbe preoccuparsi anche di dove poterlo assistere o quanto meno creare opportunità alternative che ad oggi non ci sono. Il personale va incrementato preventivamente, perché come già detto, la cancellazione del posto letto non è proporzionale a quella del malato. Il personale è in serissima difficoltà e sta dimostrando molto più responsabiltà di quanto ne abbia avuta chi invece dirige e guida i nostri servizi, operando in conzioni di grande e grave criticità", si spiega nella nota.
"Per concludere, se è pur vero che molti cittadini usufruiscono impropriamente del pronto soccorso, è altrettanto vero che non può essere la scusa di un sistema che non funziona, che non informa e che non fornisce risposte alternative alle ansie e alle paure dei cittadini per il loro stato di salute.
Nelle ultime ore, sui social, molti operatori stanno postando il decalogo per l’utilizzo del pronto soccorso, (seppur preso dal sito istituzionale dell Asl To 3) misura palliativa ma che potrebbe avere il suo significato in una campagna fatta di chi dovrebbe essere fatta. Non possiamo però sostituirci agli organi istituzionali predisposti. A tagliare e a fare i ragionieri son tutti buoni", conclude il Nursind.
06 gennaio 2018
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