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Meningite. A Torino ricoverato bambino di 10 anni. Ancora sconosciuta la tipizzazione

In presenza del solo sospetto la Asl TO4 ha comunque applicato i protocolli di profilassi previsti alle persone hanno avuto contatti con il bambino negli ultimi giorni. La Asl evidenzia che “i casi di meningite batterica sono comunque casi di estrema rarità”.

08 GIU - E’ stata confermata al Direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP) dell’Asl TO4, dottoressa Maria Pia Alibrandi, la diagnosi di sepsi da meningococco per il bimbo di 10 anni residente sul territorio dell’Asl TO4 ricoverato da qualche giorno all’Ospedale Regina Margherita di Torino. Non è ancora disponibile la tipizzazione del meningococco interessato.

In ogni caso, già ieri, in presenza del solo sospetto, il Sisp dell’Asl TO4 ha applicato i protocolli di profilassi previsti. E’ stata immediatamente attivata l’indagine epidemiologica per identificare i conviventi e i contatti stretti nel periodo di 10 giorni precedenti l’ultimo contatto con il bimbo a partire dalla data della diagnosi. A tutti costoro è stata somministrata la profilassi antibiotica, che ha, quindi, interessato i contatti stretti scolastici (7 adulti tra insegnanti e collaboratori scolastici e 18 bambini compagni di classe) e i contatti stretti dell’ambiente di vita che non erano stati sottoposti a profilassi presso l’Ospedale Regina Margherita (l’AslTO4 ha proceduto per 6 adulti e 21 bambini). Tutti i conviventi e i contatti stretti del bimbo sono stati identificati e sottoposti a misure di profilassi.

I 10 giorni sono il tempo massimo previsto per la sorveglianza sanitaria, tenuto conto del massimo periodo di incubazione della malattia; qualora al momento dell’identificazione dei contatti fossero già trascorsi 10 giorni dall’ultimo contatto, gli individui esposti non sono considerati a rischio. La profilassi consiste nella somministrazione di 1 compressa di ciprofloxacina da 500 mg per gli adulti, mentre per i bambini e i minori di 18 anni si utilizza la rifampicina in relazione al peso. Il contatto occasionale o regolare, ma non ravvicinato e prolungato con l’ammalato, non è considerato un fattore di rischio e dunque in tali casi non vi è motivazione alla somministrazione della profilassi antibiotica.

La Asl sottolinea che “i casi di meningite batterica sono comunque casi di estrema rarità. I dati  regionali sulle malattie invasive da meningococco in Piemonte mostrano, a partire dal 2008, una riduzione significativa dei casi. Nel 2016, l’incidenza è stata di 15 casi, pari a 0,3 casi per 100.000 abitanti, dato in linea con quello registrato a livello nazionale”.

08 giugno 2017
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