Asl AT. La Geriatria del Cardinal Massaia per invecchiare in salute
La struttura è diretta dal dott. Graziano Roberto Iraldi, ha 28 posti letto per acuti e 34 di lungodegenza, utilizzati comunque per cure complesse che non possono essere gestite fuori dall’ospedale. C’è poi l’ambulatorio che si occupa, tra le altre cose, dei consulti di Osteoporosi, servizio effettuato in collegamento con università di Torino.
26 MAG - “La provincia di Asti è quella tra le meno giovani del Piemonte. Motivi? Si vive meglio? Migliore qualità della vita? Ambiente più sano? Tutto fa e forse anche aiuta avere servizi sanitari adeguati e rispondenti alle necessità dei cittadini”. È quanto evidenzia la Asl di Torino in una nota che fa riferimento all’attività svolta dalla Struttura di Geriatria del Cardinal Massaia diretto da
Graziano Roberto Iraldi. “Il reparto ha 28 posti letto per acuti e 34 di lungodegenza – illustra il dott. Iraldi -. Sebbene i 34 posti letto siano denominati “Lungodegenza” i pazienti sono ricoverati per cure più complesse che non possono essere gestite fuori dall’ospedale”.
Di recente la struttura ha ottenuto in donazione 11 letti articolati elettrici e 9 sedie per il soggiorno e foto per le pareti dei corridoi. Le pareti del corridoio del reparto di lungodegenza dell’ospedale Cardinal Massaia sono infatti state arricchite da una serie di fotografie scattate dal “Gruppo Fotoamatori Astigiani”. I soggetti ritratti rappresentano alcuni significativi momenti dei volti e del mondo contadino al festival delle Sagre astigiane.
Il reparto, oltre all’ambito della degenza ha all’attivo anche un operativo servizio ambulatoriale che si articola in un ambulatorio protetto che deriva dal day hospital con una presa in carico del paziente con problematiche assistenziali di un certo rilievo con una fornitura completa di terapie specifiche come terapie trasfusionali o interventi di minima invasività.
L’ambulatorio è attivo anche per i consulti di Osteoporosi. “Questo servizio – prosegue Iraldi -, viene effettuato in collegamento con università di Torino. Invece di spostare i pazienti si inviano esami e si concertano le terapie più consone al singolo caso. “I pazienti Osteoporotici con fratture, spesso anziani, fragili e disabili, non sempre ricevono una diagnosi corretta ed una terapia appropriata”. Dunque, presso la Struttura di Geriatria e Malattie Metaboliche dell’osso della Aou Città della Salute e della Scienza di Torino (Ospedale Molinette), diretta dal Prof. Giancarlo Isaia, è stato attivato, con il contributo della Fondazione per l’Osteoporosi Piemonte, un progetto di consulenza telematica che ha coinvolto numerose strutture piemontesi che gestiscono pazienti con fratture da fragilità (Ortopedia, Reumatologia, Fisiatria e Geriatria) e che, non essendo abilitate al rilascio di piani terapeutici riservati a pazienti particolarmente complessi, devono inviare i pazienti al centro di riferimento regionale; al fine di evitare loro disagevoli spostamenti, è stato messo a punto il progetto GerOs Torino, che si articola in una piattaforma telematica gestita dai Medici delle Molinette, alla quale i centri periferici che lo hanno richiesto possono afferire, inserendo i dati dei loro pazienti che sono andati incontro ad una frattura da fragilità.
“E’ così possibile – spiega Iraldi -, in assenza del paziente, esaminare la sua storia clinica, gli esami di laboratorio e radiografici, formulare una diagnosi accurata e suggerire le terapie più adeguate. Sono stati in tal modo gestiti e trattati appropriatamente circa 200 Pazienti che non si sono spostati dal loro domicilio, con positive ricadute sulla loro qualità di vita ed un risparmio calcolato di circa 28.000 Km, derivante dai loro mancati trasferimenti alla struttura ospedaliera torinese”
Inoltre è stato accolto con interesse, dalla Direzione, il progetto di Ortogeriatria per pazienti geriatrici ricoverati in ortopedia con fratture.Il progetto prevede anche una piattaforma denominata Ger.Os.
La struttura si occupa, infine, della cura dei Disturbi cognitivi a tutto tondo, con analoga capacità di presa in carico da parte dell’UVA (Unità valutativa Alzheimer).
26 maggio 2017
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