Pronto soccorso. Saitta annuncia nuove assunzioni e nessuna sanzione per medico che ha denunciato disservizi
L’assessore è intervenuto in Consiglio spiegando che l’emergenza nei pronto soccorso “va collocata nella fase di picco anomalo fatto registrare dal virus dell’influenza”. “Non vogliamo nascondere l’esistenza di condizioni di disagio, ma non è vero che gli ospedali piemontesi sono al collasso”.
08 MAR - “L'eccezionale numero di accessi che si è registrato nei Pronto soccorso degli ospedali piemontesi tra fine dicembre e metà gennaio dovuto al picco anomalo fatto registrare dal virus dell’influenza, precoce nei tempi rispetto agli altri anni, è lo sfondo nel quale va inquadrato
il servizio televisivo trasmesso nei giorni scorsi da Rai 2. Inviterei, quindi, a collocare la fase dell'emergenza nei pronto soccorso nella corretta scansione temporale e a non attribuirla a periodo successivi e più attuali”. Così è intervenuto l’assessore alla Sanità,
Antonio Saitta, rispondendo in Consiglio regionale ad una interrogazione, anche alla luce di quanto denunciano nel servizio sulle condizioni critiche dei pronto soccorsi torinesi andato in onda il 2 marzo nel corso della trasmissione “Nemo-Nessuno escluso”.
"Dopo la messa in onda della trasmissione ‘Nemo’ i carabinieri del Nas hanno effettuato sabato scorso un’ispezione nel Pronto soccorso delle Molinette. Non solo non è stata rilevata alcuna irregolarità, anzi emerge che la Città della Salute è pienamente in grado di far fronte agli afflussi più massicci all’interno del presidio i tempi di attesa previsti dalla legge per i codici gialli e rossi sono rispettati ed in sostanza vengono osservate tutte le condizioni necessarie a garantire la sicurezza”; ha detto Saitta.
“Dunque – ha evidenziato l’assessore - non corrispondono alla realtà dei fatti le rappresentazioni che descrivono gli ospedali piemontesi, e in particolare i Pronto soccorso, come strutture al collasso. Questo non significa che non esistano condizioni di disagio che colpiscono anche professionisti e operatori sanitari, situazioni spesso provocate dai gravosi vincoli imposti da 6 anni di Piano di rientro dal debito”.
Saitta ha quindi annunciato che “nei prossimi giorni, incontrerò le organizzazioni sindacali dei medici che lo scorso 20 febbraio hanno scritto per segnalare una situazione di difficoltà che non può essere ignorata. Ricordo, però, che un passo importante la Giunta lo ha già compiuto con la delibera sulle assunzioni approvata il 13 febbraio, con la quale le Aziende sanitarie sono state autorizzate ad assumere personale sanitario (medici, infermieri, operatori socio-sanitari) superando definitivamente il blocco del turnover collegato al Piano di rientro”.
Verrà data precedenza alle realtà che presentano maggiore carenza di organico e all'esigenza di ridurre le liste d'attesa: “Il mantenimento, in via prudenziale, dei tetti di spesa complessivi per tutto il personale allo stesso livello del 2016 corrisponderà comunque ad un reale aumento del numero dei dipendenti in ambito sanitario”, spiega la Regione Piemonte. “Un esempio concreto è rappresentato dal concorso, il primo dopo otto anni, indetto da Città della Salute, Mauriziano, Asl Città di Torino e Asl To5 che entro l'anno porterà all'assunzione di circa 150 nuovi infermieri”.
Con riferimento all'ospedale Maria Vittoria, l’assessore ha ribadito che la direzione generale dell’Asl Città di Torino è “particolarmente attenta” alle attività di Pronto Soccorso, con lo sviluppo nell’area delle “post acuzie”, l’aumento dei letti Cavs e dell’assistenza domiciliare integrata: il Pronto soccorso è stato recentemente oggetto di ristrutturazione, con riorganizzazione degli spazi e delle attività ed un ulteriore adeguamento strutturale è in programma.
Per quanto riguarda la dotazione organica, l’assessore ha detto che “la Direzione non ha mai negato coperture di personale, utilizzando le graduatorie disponibili, pur nelle difficoltà legate alla carenza di personale con specifica specializzazione in medicina d’urgenza”.
“Per quanto concerne le dichiarazioni rilasciate durante la trasmissione e relative a bollature anomale del personale - ha concluso Saitta - l'Azienda sanitaria ha effettuato un’attenta analisi delle possibili anomalie riguardanti le bollature dei dipendenti, al termine della quale è emersa una situazione di sostanziale rispetto della normativa in tema di orari di lavoro e di tempi di recupero”.
Allo stesso tempo, riferisce la Regione, “l’Azienda conferma di non aver mai dato disposizioni al personale di violare in alcun modo tale normativa e precisa che il dottor Martelli non è stato oggetto di provvedimenti disciplinari, ma è stato convocato in Direzione per i necessari chiarimenti”.
08 marzo 2017
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