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Artrite reumatoide. In Piemonte un corso per i medici di medicina generale

L’obiettivo è favorire l’appropriatezza delle cure e ridurre le liste d’attesa e i costi del servizio sanitario. Fusaro (Città della Salute): “Con una capillare formazione dei medici di medicina generale, si può indirizzare prima il paziente dalla specialista e iniziare da subito la terapia più efficace” a “costi più contenuti”.

27 OTT - Parte a Torino il primo corso di formazione in artrite reumatoide rivolto ai medici di medicina generale. “Più tempestiva è la diagnosi precoce, prima possiamo iniziare il trattamento opportuno. Finalizzato a ridurre il rischio del danno articolare permanente del paziente”, spiega Enrico Fusaro il Direttore ff della Struttura Complessa di Reumatologia della Città della Salute e della Scienza di Torino. L’artrite reumatoide, spiega infatti l’azienda, “è il più frequente dei cosiddetti ‘reumatismi infiammatori cronici dell’adulto’ ed è una malattia che ha tratti progressivi: se non curata a dovere e con tempismo, potrebbe evolvere verso un danno articolare permanente, che nel tempo potrebbe procurare anche disabilità. Nella sola città di Torino i malati sono 4.500, 11.400 nella città metropolitana, 22.000 in Piemonte e 300.000 in Italia”.

“La diagnosi precoce richiede una stretta collaborazione tra la Struttura Specialistica e il Medico di Medicina Generale (MMg) che, riconoscendo i sintomi di sospetto della malattia, potrà inviare la persona alla struttura specialistica”, sostiene Enrico Fusaro. “La Regione Piemonte, grazie a un tavolo di lavoro tra specialisti reumatologi e MMg ha messo a punto un protocollo per cui condizioni come un’artrite di recente comparsa ha un accesso facilitato secondo priorità indicate dal MMg. Nella nostra struttura questo sistema è applicato efficacemente e per le situazioni d maggior priorità non esiste una lista di attesa che pregiudichi la salute dei pazienti, senza gravare sul pronto soccorso. Il secondo aspetto è la formazione e l’aggiornamento continuo dei medici di base”.

Nel corso del 2016, in collaborazione con la ASL TO1, si è messo a punto e sviluppato un programma di aggiornamento che prevede due appuntamenti l’anno con tutte le équipes territoriali della Asl To1. “Grazie alla collaborazione del Dottor Ruggero Fassone, medico di medicina generale, abbiamo incontrato in modo sistematico tutti i MMg della ASL TO1, con una formazione a gruppi ristretti”, spiega Fusaro. “Un programma di formazione di grandi dimensioni, che coinvolge tutti i MMg di una area che copre circa la metà della popolazione di Torino”. L’efficacia della formazione è stata attestata da un’indagine: “Il 70% dei casi in cui un MMg ha indirizzato un paziente alla Struttura di Reumatologia per il sospetto di un’artrite in fase precoce ha trovato conferma nella diagnosi”, dichiara Fusaro. “Questo risultato ci ha spinto a progettare una formazione su ancora più larga scala”.

La strada da percorrere, quindi, è quella “dell'appropriatezza, vale a dire inviare alla struttura di reumatologia il paziente ‘giusto’ nel momento ‘giusto’. Ossia, il paziente che ha effettivamente bisogno della consulenza reumatologica con la classe di priorità di cui ha effettivamente bisogno. Per questo dovremmo estendere le iniziative di collaborazione formazione tra MMg e la Struttura Complessa di Reumatologia dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino”, sostiene Fusaro.

Iniziare la terapia per l’artrite reumatoide con una farmaco della categoria DMARDs (Disease Modifying Anti Reumatic DrugS, farmaci antireumatici modificanti la malattia), “influisce positivamente su tutta la storia del paziente, il quale andrà incontro a meno danni e complessivamente a meno assistenza e medicalizzazione”. “È stato inoltre dimostrato che iniziare precocemente la terapia significa trattare i pazienti con farmaci a costi più contenuti, diminuendo il ricorso ai biotecnologici, farmaci ad alto costo, dando così un contributo al tema della sostenibilità, oggi molto sentito”, conclude Fusaro.

27 ottobre 2016
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