Ao Cuneo. Nuova Terapia Intensiva Neonatale al S. Croce
Un nuovo reparto, ampio e confortevole, dotato di tecnologie d’avanguardia. Il Direttore Generale Corrado Bedogni: “una struttura adeguata con tutte le carte in regola per essere centro di riferimento per il cuneese”
18 APR - “Da quando sono arrivato ho già inaugurato due nuovi reparti e ne vado orgoglioso, perché questi eventi sono la conclusione di un percorso avviato anni fa, quando ero direttore sanitario di questa Azienda".
Corrado Bedogni è il direttore generale dell’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo. Nel suo intervento di apertura, venerdì 15 aprile, in occasione dell’inaugurazione della nuova Terapia Intensiva Neonatale (a pochi giorni dal taglio del nastro all’Ematologia che entrerà in funzione entro metà maggio), sottolinea l’attenzione al miglioramento della qualità dell’assistenza e dell’accoglienza dei malati, nell’ambito di una comunità che ha a cuore il servizio sanitario. Spiega: “Ora anche la Tin è una struttura adeguata, con tutte le carte in regola come centro di riferimento per la provincia di Cuneo e di Pinerolo; il reparto è strutturato per intensità di cura, con una migliore organizzazione del lavoro. Anche il Nido è soggetto a una riorganizzazione secondo i canoni di un’assistenza più moderna e consona alle esigenze degli assistiti”.
La nuova Tim conta 605 metri quadri di superficie con un costo di circa 1 milione e 850 mila euro complessivo, con apparecchiature medicali di altissimo livello tecnologico.
Paola Arneodo è il direttore del Servizio Tecnico che ha seguito i lavori: “L’attuale reparto è nato nel 2001, dal 2006 si cominciò a pensare a quello nuovo, conclusione dei lavori e collaudo risalgono alla seconda metà del 2015, anche gli impianti rispondono ad elevati standard di qualità. La parte più intensiva potrà contare su 8 culle oltre a 2 camere di isolamento per gli infettivi". L’ottenimento, in sede di gara, di uno sconto molto elevato sulla base d’asta, ha consentito all’ospedale di dotarsi di macchinari di avanguardia, con, tra l’altro, monitor sofisticatissimi e incubatrici ibride.
Ogni anno arrivano al S. Croce da tutta l’area di riferimento in media 300 neonati.
Paolo Gancia è il direttore della Terapia Intensiva - Neonatologia: “Lavoriamo in rete, secondo protocolli condivisi. I casi, negli ultimi anni, anche per l’eccellente lavoro degli ostetrici, sono diminuiti. Trattiamo anche il problema dell’asfissia perinatale, applicando una tecnica innovativa basata sull’abbassamento della temperatura del corpo del neonato".
Alla cerimonia hanno partecipato anche l’Abio con
Luca Giraudo (l’associazione si occupa soprattutto della parte ludica in Pediatria) e “Voglia di crescere” con la presidente
Daniela Ferrero, che invece lavora in stretta sinergia con la TIN, attraverso l’acquisto di materiale e apparecchiature
e con il progetto delle case per le mamme (l’ultima appena aperta in via Sobrero 5) per ospitare le mamme dei neonati ricoverati e consentire loro una pausa pranzo o di riposarsi.
18 aprile 2016
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