Piemonte. Saitta: “I conti della sanità sono al sicuro”
Così l'assessore alla Sanità in occasione di una comunicazione durante la riunione della Giunta regionale. "L'eventuale disavanzo a livello aziendale della sanità piemontese, ed in particolare quello dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, non determina un fabbisogno finanziario nel bilancio della Regione in quanto è coperto, con le risorse sanitarie disponibili che sono state assegnate agli Enti del Ssr".
29 FEB - "I conti del servizio sanitario regionale ad oggi sono al sicuro, ovvero nel consolidato regionale sono in equilibrio economico-finanziario; pertanto, non sono previste nuove tasse a carico dei cittadini". Lo ha detto l'assessore alla sanità della Regione Piemonte
Antonio Saitta in occasione di una comunicazione durante la riunione della Giunta regionale.
"L'eventuale disavanzo a livello aziendale della sanità piemontese, ed in particolare quello dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, - ha proseguito l'assessore - non determina un fabbisogno finanziario nel bilancio della Regione Piemonte in quanto è coperto, con le risorse sanitarie disponibili che sono state assegnate agli Enti del servizio sanitario regionale".
"È tempo di passare agli investimenti sanitari di rilevanza regionale - ha aggiunto l'assessore - , tra cui il progetto edilizio del Parco della Salute, della Scienza e dell'Innovazione di Torino, al fine di agire sull'efficienza gestionale del servizio sanitario regionale, e dare piena attuazione al disegno regionale di riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale finalizzato ad erogare più servizi appropriati ai cittadini a parità di risorse finanziarie".
"Ma per fare questo - ha detto ancora Saitta - è prioritario un grande patto con gli operatori sanitari, a partire dai medici di famiglia, per raggiungere il grande obiettivo dell'appropriatezza, farmaceutica e diagnostica, con contratti e convenzioni che potrebbero diventare il treno per facilitarne l'arrivo. Senza la spada di Damocle del sistema sanzionatorio che da solo non è la strada per raggiungere gli scopi prefissati ed evitando di generare immotivati allarmismi tra i cittadini. Serve un'intesa tra le Regioni e il Governo - ha concluso Saitta - che vada incontro alle esigenze di tutte le parti, per risolvere le divergenze che hanno portato medici e dirigenti sanitari a proclamare a livello nazionale due giorni di sciopero per la prossima metà del mese di marzo".
29 febbraio 2016
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