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Piemonte. 15 mln in più per il 2015 per la non autosufficienza

Il fondo sanitario per la non autosufficienza salirà così da 265 a 280 milioni di euro. “Vogliamo consolidare la filiera della domiciliarità in alternativa ai servizi di residenzialità ”, affermano gli assessori Ferrari e Saitta, promotori della delibera.

21 APR - Approvata ieri dalla Giunta regionale del Piemonte la delibera proposta dagli assessori Augusto Ferrari ed Antonio Saitta stabilisce che per il 2015 i finanziamenti del fondo sanitario per l’assistenza alle persone non autosufficienti passino da 265 a 280 milioni, confermando così la quota dello scorso anno. La novità è costituita dall’introduzione della “filiera integrata di servizi”, in base alla quale dopo essere stato dichiarato non autosufficiente dalla propria Asl il cittadino viene messo nelle condizioni di scegliere il servizio per sé più adeguato dando priorità alla domiciliarità, le cui prestazioni vengono incrementate e messe alla pari di quelle garantite dal trasferimento in una residenza sanitaria. A darne notizia è una nota regionale, spiegando che su proposta del vicepresidente Aldo Reschigna è stato deciso anche di ricorrere al Consiglio di Stato per la sospensione dell’esecuzione della sentenza del Tar Piemonte n.156/2015, che, accogliendo il ricorso proposto dall’Associazione Promozione sociale e da altre associazioni, ha annullato due delibere del 2013 nella parte in cui qualificavano come “fuori dai livelli essenziali di assistenza” le prestazioni non professionali di assistenza tutelare alla persona. “In questo modo si evita che l’equilibrio del bilancio 2014 della sanità non venga alterato dal pagamento dei fondi per la non autosufficienza, già impegnati e saldati invece dall’assessorato alle Politiche sociali, e non sia frenata l’uscita dal piano di rientro”.

“Una decisione tecnica - hanno spiegato gli assessori Antonio Saitta e Augusto Ferrari -  imposta dal Ministero dell’Economia per poter mantenere la strada dell’uscita dal piano di rientro dal debito sanitario alla quale però oggi la Giunta regionale ha affiancato una scelta politica forte, quella di incrementare di 15 milioni di euro del fondo sanitario la quota destinata alla non autosufficienza”.

La novità di questa scelta è “rilevante”, aggiungono gli assessori. “L'assegno di cura diventa vera alternativa al ricovero nelle residenze sanitarie assistenziali”. L’aumento della quota servirà anche a dare risposte alla domanda di assistenza sempre più crescente in Piemonte dove sono circa 16mila gli anziani in residenza a carico della Regione Piemonte e circa 8mila gli utenti in sistema di domiciliarità, con liste d’attesa aperte su entrambi i fronti.

“Vogliamo consolidare la filiera della domiciliarità – spiegano gli assessori – in alternativa ai servizi di residenzialità e superare nei fatti la delibera n.26 del 2013 della Giunta Cota che aveva spezzato la sinergia tra sociale e sanitario”.
 

21 aprile 2015
© Riproduzione riservata

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