Piemonte. Inaugurati al Sant’Anna il nuovo blocco operatorio e parto-travaglio
Il nuovo blocco parto-travaglio è stato studiato per migliorare la qualità dell'assistenza e l'umanizzazione delle cure. Il blocco operatorio integrato si adegua alle innovative tecniche chirurgiche mini-invasive, ospita apparecchiature d’avanguardia che permettono di ottimizzare le risorse disponibili e di integrare i protocolli.
05 DIC - Taglio del nastro per il nuovo blocco operatorio integrato e il nuovo blocco parto-travaglio dell'ospedale Sant'Anna di Torino. Alla presenza del presidente della Regione Piemonte,
Roberto Cota, e del Direttore Generale della Città della Salute di Torino,
Angelo Del Favero, sono state illustrate tutte le novità dei due blocchi, che mirano a migliorare la qualità dell’assistenza attraverso il migliore utilizzo delle risorse e della strumentazione.
In particolare, il blocco parto-travaglio è formato da 8 box per il travaglio-parto e da 2 sale operatorie per cesarei legate all'ostetricia. Questo nuovo blocco permette di centralizzare le due vecchie sale parto, migliorando la qualità dell'assistenza e l'umanizzazione delle cure e concentrando nello stesso luogo travaglio, parto e zona post parto con tutti i livelli di assistenza garantiti da attrezzature all'avanguardia per mamme e neonati.
Il nuovo blocco operatorio integrato è composto da 5 nuove sale operatorie ed è stato costruito per ospitare apparecchiature con tecnologia d’avanguardia che permettono di ottimizzare le risorse disponibili e di integrare i protocolli. “Ieri la totalità della chirurgia era ‘aperta’. Oggi una grossa parte della chirurgia è endoscopica o laparoscopica con tendenza verso una sempre maggiore riduzione dell’invasività dell’atto chirurgico. Questo comporta una riduzione significativa dei disagi e dei rischi per il paziente, riduce i tempi ed i costi sociali del recupero post operatorio ed inoltre ha enormi ricadute sulla produttività e sui costi dell’attività chirurgica”, hanno spiegato.
La chirurgia mini-invasiva è sempre più una video-chirurgia che, per poter essere esercitata, necessita di una nuova serie di tecnologie specifiche, che a loro volta necessitano di spazio, di alimentazioni (elettriche o di gas), connessioni, tubi, cavi, elettrodi. Questo ha portato il vecchio layout della sala operatoria tradizionale a non essere più adeguato alle nuove necessità. Inoltre tra gli strumenti del chirurgo ha fatto la sua comparsa il computer, che consente multimedialità e permette una comunicazione in tempo reale, che è quotidianamente necessaria, anche in sala operatoria, anche sul campo sterile.
Oggi, grazie ad esclusivi sistemi informatizzati di integrazione di queste nuove funzioni con tutte quelle preesistenti che ancora hanno una loro precisa ragion d’essere, viene restituita al chirurgo il controllo assoluto e diretto del suo ambiente di lavoro: la sala operatoria.
Impartendo semplici comandi vocali, l’operatore è in grado di gestire tutte le apparecchiature elettromedicali e tutte le funzioni ambientali. La nuova tecnologia nella sua accezione più alta consiste in: integrazione, controllo, documentazione e comunicazione.
Integrazione e controllo
La sala operatoria intelligente deve collocare tutte le apparecchiature elettromedicali su bracci pensili che consentono un alloggiamento stabile di tutte le unità ed una loro connessione al sistema, senza bisogno di avere cavi elettrici ed audio/video sul pavimento della sala operatoria. Questo consente altresì di limitare al minimo gli spostamenti delle attrezzature nella fase di igienizzazione tra un intervento e l’altro. Ciò significa sensibile riduzione dei tempi tra un intervento e l’altro.
Documentazione
Il concetto di semplice acquisizione digitale di fotografie e filmati, che pure solo recentemente ha soppiantato i vecchi videoregistratori, sta già lasciando il posto ad una gestione integrata delle varie informazioni riguardanti i pazienti affidate ai diversi sistemi esistenti in ospedale.
Documentazione vuol dire:
• ordine, perché l’utilizzo di un sistema computerizzato di acquisizione ed archiviazione di immagini fisse ed in movimento, in grado di interfacciarsi ai sistemi informativi dell’ospedale, permette di gestire in modo unitario tutte le esigenze di imaging, consentendo di inserire in un unico database tutte le immagini relative ad un paziente ed alla sua storia clinica;
• comodità, dato che il sistema consente di visualizzare direttamente dal campo sterile e sui monitor disponibili tutte le immagini archiviate relative ad indagini diagnostiche o a precedenti clinici, oltre a consentire l’accesso alla rete per qualunque esigenza;
• efficienza, poiché tutto il materiale archiviato (foto, video, files sonori, documenti di testo ecc.) può essere facilmente recuperato a fini statistici o di creazione di presentazioni o pubblicazioni utilizzando parole chiave su diversi livelli;
• economicità, perché un solo tipo di supporto di archiviazione ed un solo database per tutti, riduce i costi dovuti alla duplicazione dei sistemi ed anche il tempo necessario al suo utilizzo.
Comunicazione
• l’utilizzo di un sistema integrato di video conferenza, in grado di utilizzare diverse tecnologie di comunicazione a distanza, elimina la necessità di implementarlo saltuariamente con connessioni instabili, ingombri in sala e cavi volanti esterni;
• comodità, perché il sistema integrato di videoconferenza consente di collegarsi con altri centri direttamente dal campo sterile e di visualizzare sui monitor disponibili le immagini di ritorno anche utilizzando il picture in picture;
• efficienza, dato che qualunque immagine prodotta nella sala operatoria, come anche quelle recuperate dal sistema di archiviazione, può essere mostrata ai destinatari della videoconferenza. Inoltre è direttamente l’operatore a decidere quali immagini inviare agendo sul touch screen sterile o con comandi vocali;
• economicità, perché è un sistema gestito dal campo sterile attraverso una comoda interfaccia grafica che rende superfluo il ricorso a personale tecnico esterno, che gestisce le connessioni e la regia con ulteriori attrezzature.
05 dicembre 2013
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