In Piemonte cambiano le modalità di distribuzione. Una piccola rivoluzione, che promette di cambiare le cose per i medici di famiglia. E a seconda del funzionamento del nuovo sistema, anche per i cittadini. Parliamo non dei vaccini anti-Covid, ma di quello antinfluenzale. E a seguire, di quelli contro lo pneumococco e l'herpes-zoster. Lo rende noto la Fimmg
I medici di famiglia non si riforniranno più presso i farmacisti ma, previa richiesta, riceveranno le dosi direttamente nei propri studi o in altre sedi da loro stessi indicate. Ad occuparsi della distribuzione sarà una società partecipata da Poste Italiane, con la quale la Regione ha chiuso un contratto. Il nuovo sistema prevede che il medico riceva una prima tranche di dosi, pari al 50% dello storico, ovvero di quelle somministrate negli anni precedenti, integrabili con una seconda fornitura solo dopo avere esaurito la prima.
“Sul perché si sia deciso di avvalersi del nuovo canale – rileva la Fimmg - le spiegazioni variano. Federfarma Piemonte sostiene di non distribuire più ai medici su propria richiesta: le consegne erano poco gestibili a causa dei ritardi della Regione nel far arrivare i vaccini e per la scarsa collaborazione dei dottori, che non registrano prontamente le dosi somministrate rendo difficili le prenotazioni. La Regione e i sindacati di categoria dei medici la motivano in un altro modo: cioè con la volontà di evitare un conflitto di interessi, dato che gli stessi farmacisti vaccinano. Anzi: da questo autunno, per la prima volta, potranno immunizzare anche una quota di pazienti fragili, per cui il vaccino è offerto gratuitamente dal servizio sanitario. Parliamo di 120-130 mila persone. Sia come sia, questo insieme di novità sta creando una certa maretta tra i camici bianchi, che non vedono di buon occhio il crescente allargamento dei farmacisti. Il nuovo sistema di distribuzione è un cambiamento positivo per Fimmg Piemonte”.