Loreto. Inaugurato il Centro di Diagnosi Prenatale dell’Ospedale di Comunità
Il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ha parlato di “un bellissimo servizio in un luogo speciale” (Loreto ospita il santuario della Madonna Nera, che nella tradizione protegge anche le donne incinte o in cerca di una gravidanza). “I problemi congeniti sono quelli che causano nel primo anno maggiori rischi di morte e disabilità. Se affrontati per tempo, si possono mettere in atto scelte e terapie a favore del bimbo e della famiglia”.
27 MAR - Loreto diviene il Centro di Diagnosi Prenatale di II livello per la diagnosi di problemi e patologie del feto, malformazioni, malattie genetiche, infezioni in gravidanza stabilendo un percorso parallelo per i sospetti di patologia. “Una bella giornata per Loreto e per le Marche – ha detto il presidente della Regione
Luca Ceriscioli all’inaugurazione di sabato mattina - un servizio che viene offerto alle mamme che aspettano un bimbo e possono avere qui una diagnostica prenatale di secondo livello.
Significa, per le 12 mila partorienti marchigiane, con seicento di loro che possono avere necessità di approfondimento sulla condizione del feto, poter gestire al meglio dopo la nascita i bisogni del bambino. Sappiamo che i problemi congeniti sono quelli che causano nel primo anno maggiori rischi di morte e in generale con limitazioni di disabilità nel tempo. Se affrontati per tempo, se diagnosticati correttamente, in molti casi si mettono in atto scelte e terapie a favore del bimbo e della famiglia”.
Ceriscioli ha quindi parlato di “un bellissimo servizio in un luogo speciale che potrà accompagnare grazie a spazi attrezzati e tecnologie con la massima serietà le famiglie che si affidano a questa struttura”. Loreto “è un luogo simbolico – ha aggiunto il presidente - un punto di riferimento che sostiene anche spiritualmente chi deve affrontare un percorso impegnativo e si affida a questa struttura”.
L’Ospedale di Comunità Santa Casa, dove sabato mattina è stata installata una statua in bronzo che rappresenta la Madonna incinta donata dal vescovo Tonucci e realizzata da Don Dino Cecconi, diviene quindi la seconda struttura nelle Marche di secondo livello, insieme a Marche Nord di Pesaro, in grado di svolgere screening neonatale di II livello, offrire consulenza di ginecologi e genetisti collegati in rete con tutti i punti nascita della regione e supportare gli eventuali interventi del polo pediatrico Salesi in qualità di Centro Diagnostico di III livello. “In questo senso, Loreto garantisce una linea di continuità con l’eventuale passaggio al Salesi”, spiega la Regione in una nota.
All’interno dell’ospedale, un’ala con 7 stanze separate e ben attrezzate per offrire alle pazienti la tranquillità e la privacy necessaria, personale altamente specializzato dal punto di vista sia medico che ostetrico-infermieristico, adeguati macchinari di ultima generazione che permettono una diagnostica di alto livello come l’ecografo di fascia elevata (Voluson E10) unico in regione che attraverso una sonda a matrice elettronica permette uno studio in tempo reale in 4D. Il Centro garantisce anche un supporto di counselling fornito da psicologi e psicoterapeuti per l’accompagnamento delle coppie nelle fasi comunicative della diagnosi e successivamente nei percorsi che si attiveranno a seguito di decisioni da prendere come l’eventuale interruzione di gravidanza.
Secondo i dati forniti dalla Regione, ad oggi nelle Marche si hanno circa 12000 nascite l’anno con un’attesa di circa 600 bambini che presentano una malformazione alla nascita. A questo numero vanno aggiunte le malformazioni che non permettono ai feti di giungere a termine o che vanno incontro ad una procedura di interruzione della gravidanza. Pertanto è lecito attendersi una necessità di diagnosi di malformazioni fetali che supera i 2000/2500 casi l’anno. E’ di circa 10000 unità la cifra annuale delle persone coinvolte dalla problematica tra genitori e familiari.
27 marzo 2017
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