Lo scorso 9 ottobre si è celebrata la Giornata mondiale degli hospice e delle cure palliative. E l’Oms torna a denunciare una realtà drammatica: secondo l’Organizzazione, in tutto il mondo, si stima che solo 1 persona su 10 che ha bisogno di cure palliative le stia ricevendo e questo quando la domanda globale di cure per le persone con malattie potenzialmente letali continua a crescere con l'invecchiamento della popolazione e l'aumento del peso delle malattie non trasmissibili.
Entro il 2060, l’Oms prevede addirittura un raddoppio della necessità di cure palliative a livello globale.
Per questo, sempre secondo l’Oms, il mondo ha bisogno di un'azione urgente e concertata per aumentare l'accesso a questi servizi essenziali. Dal suo canto l’Oms offre due nuovi report per supportare i paesi nella valutazione dello sviluppo delle cure palliative e nel miglioramento della qualità dei servizi dedicati.
Uno è un rapporto che fornisce una serie di indicatori che possono essere utilizzati per valutare e monitorare la fornitura di servizi di cure palliative nei paesi di tutto il mondo.
Il secondo rapporto è un report tecnico che esamina approcci pratici e risorse per supportare la politica, la strategia e la pratica nel campo delle cure palliative.
Questi nuovi approcci sono utili anche perché, sottolinea sempre l’Oms, fino ad oggi, il monitoraggio dell'esistenza e della qualità dei servizi di cure palliative è stato fatto più che altro valutando il consumo di analgesici oppioidi. Sebbene gli oppioidi siano vitali per alleviare il dolore, sono solo un componente di un servizio di cure palliative ottimale.
Come dicevamo la realtà delle cure palliative nella maggior parte dei paesi è arretrata rispetto alla necessità di questi servizi considerando che ogni anno si stima che vi siano oltre 56,8 milioni di persone, di cui 25,7 milioni nell'ultimo anno di vita, ad avere bisogno di cure palliative. Di queste, poi, ben il 78% vive in paesi a basso e medio reddito.
Anche la pandemia Covid ha evidenziato la necessità di cure palliative in tutti i luoghi e contesti per alleviare le sofferenze di fine vita come la sofferenza fisica causata dalla mancanza di respiro o il dolore mentale derivante dalla separazione dai propri cari. La pandemia, scrive l’Oms, ci ricorda anche la necessità per tutti gli operatori sanitari di avere una formazione adeguata sulle cure palliative perché la domanda di servizi palliativi supera quella che può essere fornita dai soli team di specialisti.
Tutto questo conclude l’Oms tenendo sempre presente che le cure palliative migliorano la vita dei pazienti e delle loro famiglie di fronte alle sfide associate a malattie potenzialmente letali e alle gravi sofferenze legate alla salute, comprese, ma non solo, le cure di fine vita.
Per l’Oms per arrivare ad avere cure palliative ottimali occorre: un ambiente politico di supporto, comunità responsabili, ricerca sulle cure palliative, accesso ai farmaci essenziali per le cure palliative, sistemi di istruzione e formazione solidi per operatori e professionisti delle cure palliative e attenzione alla qualità dei servizi di cure palliative.
Senza dimenticare mai che le cure palliative sono un diritto umano e un imperativo morale di tutti i sistemi sanitari.