Lunedì 21 e martedì 22 giugno si aprirà ad Arezzo il “
Laboratorio Sanità 20/30”. Una due giorni in presenza, con la partecipazione di numerosi Direttori di Aziende Sanitarie, Società Scientifiche, professionisti della sanità, associazioni di cittadini ed imprese.
L’obiettivo è dare evidenza e condividere le esperienze e le soluzioni per il cambiamento ed il rilancio del Sistema Sanitario di chi in questo anno ha operato concretamente negli ospedali e nei territori per il contrasto alla pandemia.
Imparare dal Covid-19 appunto, fare tesoro delle capacità di resilienza e flessibilità delle strutture sanitarie. Mettere nelle condizioni gli “eroi” (medici ed infermieri) di diventare attori riconosciuti, valorizzando il loro lavoro, competenze, professionalità per un autentico processo di cambiamento che deve avere come punto di riferimento la prossimità e la continuità delle cure per il paziente.
Partire dal territorio è il tema delle due giornate di Arezzo. Riorganizzare i percorsi di cura ed assistenza dal territorio all’ospedale fino alla casa del paziente “primo luogo di cura”.
E tutto questo con il supporto abilitante delle tecnologie biomediche per la prevenzione e diagnostica nel territorio. E con il supporto dell’ICT per mettere a sistema la medicina digitale: teleassistenza, televisita, teleconsulto, monitoraggio a distanza, in una nuova vera alleanza tra professionisti della sanità e pazienti.
Ecco il laboratorio. Un percorso continuo di elaborazione e condivisione di concrete proposte per la riforma del sistema sanitario da mettere a disposizione delle Commissioni Parlamentari, del Ministero della Salute e delle Regioni.
Dalle giornate di Arezzo usciranno già proposte operative su:
1) Un monitoraggio costante di ciò che di innovativo e propositivo si sta facendo e pensando nelle Aziende Sanitarie. Monitorare le esperienze e le idee delle Direzioni Strategiche è un modo per dare centralità ai saperi ed alle competenze manageriali presenti nelle Aziende Sanitarie che mai come oggi devono esprimersi per accelerare il cambiamento necessario.
2) I “position paper” che concluderanno i lavori dei 12 tavoli organizzati su argomenti specifici tutti inerenti al rilancio dei servizi sanitari e sociali nel territorio. Questi “position paper” saranno messi a disposizione come contributo al concreto “che fare” anche con il sostegno delle risorse previste nel Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza.
3) La valorizzazione delle risorse umane. Saranno presentate proposte per la premialità dei ruoli, delle nuove competenze e professionalità del lavoro multi ed interdisciplinare dei professionisti. Non solo. Saranno anche sollecitate nuove forme di riconoscimento dei saperi tecnici, scientifici e professionali nelle catene del comando, nonché la sperimentazione di forme di autogoverno dei professionisti nella loro funzione di “produttori” di salute, con sistemi di valutazione riferiti ad obiettivi di salute e buone relazioni con il paziente.
4) La presentazione al “Laboratorio Sanità 20/30” dell’Osservatorio di AGE.NA.S e Federsanità sull’integrazione socio-sanitaria, permetterà di avviare un monitoraggio di buone pratiche per un nuovo “welfare di comunità” inclusivo di tutti gli attori e delle reti di prossimità e mutuo aiuto e presenti nella società civile.
I Comuni, come legittimi rappresentanti dei bisogni di salute dei cittadini e delle comunità, insieme alle Aziende Sanitarie sono chiamati ad applicare con la “co-progettazione” e la “co-programmazione” dei servizi, quanto previsto dall’Art. 118 della Costituzione, laddove si sottolinea la necessità di “favorire l’automa iniziativa dei cittadini, singoli o associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale sulla base del principio di sussidiarietà”
Un buon inizio, pensiamo. Per dare continuità e sviluppo alla riflessione sul futuro della sanità ci affidiamo ai contributi di quanti lo vorranno, iscrivendosi a “Sanità 20/30”.
Vasco Giannotti