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QS Edizioni - sabato 17 agosto 2024

Studi e Analisi

Ticket. Tra farmaci, specialistica e Pronto soccorso con la pandemia spesi 600 mln di euro in meno

di L.F.
immagine 1 giugno - In totale nel 2020 i cittadini hanno sborsato 2,322 mld contro i 2,939 mld del 2019. Pesa l’abolizione del superticket scattata però solo a settembre ma pure il forte rallentamento delle attività per la pandemia. Ecco tutti i dati regione per regione.
Nel 2020 è crollata del 20% la spesa per i ticket sanitari sostenuta dai cittadini. A fornire i numeri è la Corte dei conti che evidenzia come nell’anno della pandemia sono stati spesi 2,322 miliardi contro i 2,939 mld dell’anno precedente. Tra le ragioni di questa contrazione vi è certamente l’abolizione del superticket scattata a settembre ma soprattutto l’impatto della pandemia che ha visto una forte contrazione delle prestazioni sanitarie.
 
Ticket specialistica e Pronto soccorso
Le compartecipazioni alla spesa contabilizzate nei CE riguardano quelle relative alla specialistica ambulatoriale, per il pronto soccorso e per altre prestazioni. Si tratta nel complesso di oltre 835 milioni, in riduzione del 38,5 per cento rispetto al 2019 (pur in flessione, era in quell’esercizio pari a 1357,3 milioni). Una flessione che deriva dalla abolizione del ticket fisso sulle prestazioni specialistiche, divenuta pienamente operativa nell’anno, ma anche dal forte rallentamento delle attività per la pandemia. Flettono in misura anche più consistente quelle per i ticket di pronto soccorso o per altre finalità anche se con andamenti molto meno omogenei. L’incidenza pro capite della spesa passa quindi dai 22,4 euro del 2019 a poco più di 14 euro in media nazionale.
 
Si confermano le già forti differenze tra regioni e aree territoriali: le regioni in Piano presentano importi in media inferiori alla metà delle altre regioni (circa 8 euro pro capite contro i 18 delle altre regioni); le regioni a statuto speciale del Nord incassano in media 30 euro pro capite ben superiori alla media nazionale, mentre quelle insulari registrano importi di poco inferiori ai 6 euro. Molto limitato il contributo offerto dai ticket sul pronto soccorso: dei 26,5 milioni incassati (come si diceva in forte flessione rispetto al 2019, -19,7 milioni), il 76,2 per cento è riconducibile anche nel 2020 a cinque regioni (Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Puglia), che contano per il 45 per cento della popolazione.
 
 
Ticket sui farmaci
Per avere un quadro completo del contributo richiesto al cittadino vanno considerati anche i ticket sui farmaci che, incassati al momento della fornitura della prestazione, vanno in riduzione di quanto dovuto dalla regione per la farmaceutica convenzionata. Nella lettura dei dati relativi al ticket fisso va considerato che il dato del Piemonte, della P.A. di Trento e dell’Umbria mostrano diminuzioni marcate da imputare alle modifiche apportate alla normativa regionale. In particolare in Piemonte a partire dal 1° marzo 2019 è entrata in vigore la delibera (numero 39-8425/2019) che dispone l’“Eliminazione della quota fissa di compartecipazione alla spesa farmaceutica da parte degli assistiti”; a gennaio 2020 le altre due regioni hanno modificato la contribuzione da parte dei cittadini (ticket fisso): la P.A. di Trento ha disposto l’”abolizione delle quote fisse di partecipazione alla spesa sulle ricette di assistenza farmaceutica e di assistenza specialistica” – cosiddetti ticket ricetta – introdotte a partire dal 2015, e l’Umbria ha stabilito di eliminare a partire dal 1° gennaio 2020 il ticket fisso, che era stato introdotto nel 2011, per tutti i cittadini il cui reddito annuo lordo familiare è uguale o inferiore ai 100.000 euro. A queste si aggiunge la Basilicata che ha previsto l’abolizione della quota fissa su ricetta farmaceutica dal 31 agosto 2020. Anche le entrate da farmaci presentano nell’anno una flessione del 6 per cento. Al di là delle riduzioni riconducibili alle regioni in precedenza ricordate la flessione riguarda tutti gli enti ed è connessa anche in questo caso alla riduzione dei consumi per le limitazioni imposte dal lockdown.
 
 
Molte differenze tra le Regioni
Nel complesso, quindi, le compartecipazioni ammonterebbero nel 2020 a 2,3 miliardi con una flessione del 21 per cento rispetto al 2019, calo che si accentua nelle regioni non in Piano (- 24,4 per cento). Diverso il risultato guardando alle regioni a statuto ordinario e speciali nelle diverse aree: nel Nord si riduce ma rimane ampiamente sopra la media il risultato pro capite di quelle a statuto speciale (da 58,7 a 46 euro pro capite nei due anni), mentre in quelle a statuto ordinario (passando da 51 euro pro capite a circa 38,6) si pongono al di sotto della media complessiva.
 
In flessione del 23 per cento il dato delle regioni centrali (ma con andamenti diversi tra regioni), sono le regioni a statuto ordinario del Mezzogiorno che in media registrano la flessione più contenuta (-14,8 per cento). In termini pro capite queste regioni pur in calo presentano entrate pro capite superiori alla media nazionali, sopravanzando quelle del Nord tradizionalmente con proventi superiori.

 
L.F.
1 giugno 2021
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