Negli ultimi sette giorni si registra un calo dei contagi per la quarta settimana consecutiva, infatti l’incidenza nazionale dei contagi risulta pari a 156 ogni 100.000 residenti, contro 158 della settimana scorsa. Questo calo potrebbe essere un primo timido effetto della campagna vaccinale.
Proprio sul fronte dei vaccini a livello nazionale nell’ultima settimana è diminuito anche il gap giornaliero medio - considerando 500.000 mila vaccinazioni giornaliere come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid – è pari al 45% (226.836 somministrazioni), mentre la settimana scorsa mancava mediamente il 53% delle dosi giornaliere: sono 11 le Regioni al di sopra della media nazionale, che quindi somministrano più dosi settimanalmente: Abruzzo (39%), Emilia-Romagna (41%), Liguria (32%), Marche (36%), Molise (38%), Piemonte (38%), PA Bolzano (41%), Sardegna (37%), Toscana (36%), Umbria (27%), Veneto (33%). Emergono due strategie per la campagna vaccinale: l’approccio “capillare”, con molti centri che mediamente somministrano poche dosi, adottato ad esempio dalla Regione Puglia e quello “massivo”, con pochi centri che somministrano molte dosi (es. la Regione Campania). In generale, le Regioni stanno concentrando gli sforzi nell’attivazione di nuovi punti vaccinali: negli ultimi 7 giorni, infatti, si è registrata l’attivazione di 105 nuovi punti vaccinali. Tra le regioni più attive troviamo la Puglia (+53), la Toscana (+13) e il Veneto (+7).
Però non tutti i punti di vaccinazione sono altrettanto efficienti, ad esempio sebbene la Puglia presenti il maggior numero di punti di somministrazione territoriale (395), è anche la regione che mediamente fa meno vaccini per punto di somministrazione (276 inoculazioni in media per punto nell’ultima settimana); la Lombardia, invece, ha effettuato il maggior numero di inoculazioni per punto di somministrazione nell’ultima settimana (2473).
“I dati degli ultimi sette giorni – afferma il professor Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica (ALTEMS) – confermano il rallentamento della corsa del virus, con l’incidenza settimanale che scende per la quarta settimana consecutiva da 238 (16-21 marzo) a 156 (6-12 aprile). La frenata inizia ad avere effetti tangibili sulla saturazione dei posti letto di terapia intensiva che è diminuita di 1,8 punti percentuali se consideriamo la dotazione di posti letto di terapia intensiva POST DL 34/2020. Si riduce rispetto al precedente report – continua Cicchetti – il numero di Regioni che hanno saturato la capacità aggiuntiva di posti letto di terapia intensiva: ad oggi sono 8 le regioni che stanno attingendo alla capacità strutturale (erano 14 la scorsa settimana). Si intravede, invece, solo un debole miglioramento per la saturazione dei posti letto di Area Non Critica (8 Regioni ancora sopra la soglia del 40% di occupazione, erano 9 la scorsa settimana) ma il tasso di saturazione medio dei posti letto in Area Non Critica è pari al 41,04%, in aumento rispetto al precedente report di 2,77 punti percentuali. Da inizio aprile la quota di pazienti dimessi dalla terapia intensiva supera quella dei pazienti in entrata”.
È quanto emerso dalla 48ma puntata dell’Instant Report Covid-19 dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale.
Quadro epidemiologico
In merito agli aspetti epidemiologici si confermano le differenze importanti in termini di incidenza della diffusione del Covid-19 nelle diverse Regioni che proseguono anche nella Fase 2. I dati (al 12 Aprile) mostrano che la percentuale di casi attualmente positivi (n = 524.417) sulla popolazione nazionale è pari a 0,88% (in diminuzione rispetto ai dati del 05/04 in cui si registrava lo 0,96%). La percentuale di casi (n= 3.779.594) sulla popolazione italiana è in sensibile aumento, passando dal 6,17% al 6,34%.
L’incidenza settimanale corrisponde al numero di nuovi casi emersi nell’ambito della popolazione regionale nell’intervallo di tempo considerato. È stata individuata, come riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: nei 7 giorni tra il 16 ed il 22 novembre 2020 i nuovi casi, a livello nazionale, sono stati 366 ogni 100.000 residenti. La settimana appena trascorsa evidenzia un calo dell’incidenza settimanale, registrando un valore nazionale pari a 156 ogni 100.000 residenti.
Il primato per la prevalenza periodale sulla popolazione si registra in PA Bolzano (13,15%), Friuli-Venezia Giulia (8,41%), in Veneto (8,11%) ma è in Campania (1,60%) ed Emilia-Romagna (1,49%) che oggi abbiamo la maggiore prevalenza puntuale di positivi, con valori in leggero aumento nelle altre regioni, e con un media nazionale pari a 0,88% (in calo rispetto ai dati del 05/04).
Dal report #25 è stata analizzata la prevalenza periodale che corrisponde alla proporzione della popolazione regionale che si è trovata ad essere positiva al virus nell’intervallo di tempo considerato (casi già positivi all’inizio del periodo più nuovi casi emersi nel corso del periodo). È stata individuata, come soglia di riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: la settimana tra il 22 ed il 28 novembre è ad oggi il periodo in cui si è registrata la massima prevalenza periodale in Italia (1.612 casi ogni 100.000 residenti), mentre nell’ultima settimana la prevalenza periodale in Italia è pari a 1.087 casi ogni 100.000 residenti, in calo rispetto alla settimana precedente.
Dal report #21, si introduce una nuova analisi in termini di monitoraggio della prevalenza derivante dal confronto negli ultimi mesi (Prevalenza periodale del 14 marzo – 12 aprile e del 12 febbraio – 13 marzo per 100.000 abitanti) si denota come nella maggior parte delle regioni tale indice abbia subito una lieve diminuzione. Le Regioni con una prevalenza periodale più alta nell’ultimo mese sono PA di Bolzano (3.336) e l’Emilia-Romagna (2.674). In particolare, il valore nazionale della prevalenza di periodo è aumentato passando da 1.520 (nel periodo 12 febbraio – 13 marzo) a 1.824 (nel periodo 14 marzo – 12 aprile).
Dal rapporto #28 è stata analizzata la mortalità grezza negli ultimi 30 giorni (14 marzo – 12 aprile) e nei 30 giorni precedenti (12 febbraio – 13 marzo); la mortalità grezza corrisponde al numero di pazienti deceduti nell’ambito della popolazione di riferimento nell’intervallo di tempo considerato. È stata individuata, come soglia di riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: nei 30 giorni tra il 19 marzo ed il 17 aprile 2020 la mortalità grezza, a livello nazionale, è stata pari a 32 per 100.000 abitanti. Si può vedere come, nel confronto tra i due mesi appena trascorsi, la mortalità sia diminuita, passando da 17,97 per 100.000 abitanti a 15,02 per 100.000 abitanti. Entrambi i valori nazionali sono sotto il valore soglia individuato, ossia il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: nei 30 giorni tra il 19 marzo ed il 17 aprile 2020. Nell’ultimo mese nessuna Regione/PA ha superato il valore soglia.
Letalità (rapporto decessi su positivi)
Nell’ultima settimana il dato più elevato si registra in Sicilia pari a 10,35 x 1.000 e in Molise pari a 10,07 x 1.000, nonostante siano ben lontani dal valore massimo registrato a marzo; la letalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari al 4,42 per 1.000 (in aumento rispetto alla scorsa settimana analizzata 3,59 x 1.000).
Mortalità (rapporto decessi su popolazione)
Nell’ultima settimana, la mortalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari a 4,80% (in aumento rispetto alla scorsa settimana analizzata 4,10%). Il dato più elevato si registra in Friuli-Venezia Giulia al 9,53% seguito da Sicilia al 6,73%.
Indice di positività settimanale
L’indice di positività al test misura, su base settimanale, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi soggetti sottoposti al test. L’indicatore differisce dall’indice di positività calcolato su base giornaliera, che valuta invece, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi tamponi effettuati, e comprende anche i tamponi effettuati per il monitoraggio del decorso clinico e l’eventuale attestazione della risoluzione dell’infezione. In particolare, l’indice registra un valore massimo del 40,43% in P.A di Trento e del 37,21% in Emilia-Romagna. In Italia l’indice di positività al test è pari al 17,03%: risulta positivo, dunque, circa 1 paziente su 6 nuovi soggetti testati, in calo rispetto alla settimana precedente.
Andamento dell’età dei contagi
È stato analizzato l’andamento dell’età dei contagi dal 24 agosto 2020 al 7 febbraio 2020. Si nota che i contagi tra gli over-70 sono passati dall’essere il 7,2% di tutti i nuovi contagi, nel periodo 24 agosto - 6 settembre, all’essere il 18,2%, nel periodo 30 novembre - 13 dicembre (picco massimo), per poi scendere al 16,4% nel periodo 28 dicembre – 10 gennaio, riprendere l’incremento nel periodo 4 gennaio – 17 gennaio al 16,70% e nel periodo 11 gennaio – 24 gennaio al 16,80% e scendere al 12,1% nel periodo 22 febbraio – 07 marzo, per poi ritornare a risalire nel periodo 22 marzo – 04 aprile al 13,2%.
Nuova pressione per setting assistenziale (Domicilio, terapia medica, terapia intensiva, x 100.000 ab): 6 - 12 aprile 2021
È stato avviato il monitoraggio della distribuzione per setting della nuova pressione (aggiuntiva o sottrattiva) che il sistema sanitario ha registrato nella settimana appena trascorsa. Si può notare come nella settimana appena trascorsa la maggiore parte della nuova pressione si sia tradotta in nuovi casi isolati a domicilio. Nel complesso, in Italia, ci sono stati -48,84 isolati a domicilio ogni 100.000 abitanti, -3,37 ricoveri ordinari ogni 100.000 abitanti e -0,25 ricoveri intensivi ogni 100.000 abitanti.
Tamponi molecolari e tamponi antigenici
Dal report #37 si è avviato il monitoraggio del confronto tra il numero di tamponi molecolari e il numero di tamponi antigenici per 1.000 abitanti. La Regione associata ad un numero maggiore di tamponi antigenici realizzati risulti essere la P.A di Bolzano (93,91 per 1.000 abitanti), mentre la Regione associata ad un numero maggiore di tamponi molecolari realizzati risulti essere il Friuli-Venezia Giulia (25,51 per 1.000 abitanti). A livello nazionale, il numero di nuovi tamponi molecolari settimanali è pari a 17,16 per 1.000 abitanti mentre il numero di nuovi tamponi antigenici è pari a 13,52 per 1.000 abitanti.
Terapia intensiva
Nuovi Ingressi Settimanali in Terapia Intensiva
Dal report #33 è stato avviato il monitoraggio dei nuovi Ingressi Settimanali in Terapia Intensiva (x 100.000 ab.). Il valore medio registrato nel contesto italiano è pari a 2,47 x 100.000 ab. (in calo rispetto alla settimana precedente pari a 2,76). Le regioni che hanno evidenziato più ingressi nel setting assistenziale della terapia intensiva durante l’ultima settimana sono la Val d’Aosta (4,80 x 100.000 ab.), la Puglia (4,27 x 100.000 ab.) e il Friuli-Venezia Giulia (3,81 x 100.000 ab.).
Tassi di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva e di Area Non Critica al 12 aprile 2021
L’indicatore mette in relazione il tasso di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva con il tasso di saturazione dei posti letto in Area Non Critica. Le soglie del 30% e del 40% sono individuate dal D.M. del 30/4/2020 come quelle oltre le quali vi è un sovraccarico rispettivamente per la Terapia Intensiva e per l’Area Non Critica. Si può notare come grazie queste soglie il grafico si divida in quattro quadranti: nel primo si posizionano tutte quelle regioni che hanno superato sia la soglia relativa al tasso di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva che quella relativa al tasso di saturazione dei posti letto in Area Non Critica, nel secondo si posizionano le regioni che superano solo la soglia relativa all’Area Non Critica, nel terzo sono presenti le regioni non a rischio di sovraccarico e nel quarto le regioni a rischio di sovraccarico relativamente alla sola Terapia Intensiva. Al 12 aprile 2021 sette regioni (Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lombardia, Puglia, Marche e Piemonte) si posizionano nel primo quadrante avendo superato entrambe le soglie di sovraccarico. A livello nazionale, la Regione Piemonte registra il valore più alto del tasso di saturazione in Area Non Critica mentre la Lombardia il più elevato in riferimento alla saturazione in Terapia Intensiva. Basilicata, Campania, Veneto, P.A. di Bolzano, Sicilia, Sardegna e Abruzzo non sono a rischio di sovraccarico in nessuna delle due aree oggetto di valutazione, posizionandosi, quindi, nel terzo quadrante. La Calabria è l’unica Regione a posizionarsi nel secondo quadrante avendo superato la sola soglia di sovraccarico relativamente all’Area No Critica.
Ingressi-Uscite in Terapia Intensiva
Dal report #46 è stato avviato il monitoraggio dell’andamento della media mobile degli ingressi e delle uscite giornaliere dalle Terapie intensive dal 5 dicembre 2020 al 27 marzo 2021. La curva della media mobile degli ingressi giornalieri risulta essere sempre sotto la cura della media mobile delle uscite giornaliere ma dal 19 febbraio questo trend si inverte e gli ingressi superano le uscite. Tuttavia, da inizio aprile le curve sembrano di nuovo invertirsi di posizione, quindi le uscite superano gli ingressi.
Bandi per medici da destinare alle vaccinazioni al 12 aprile 2021
Dal rapporto #36 si avvia il monitoraggio delle regioni che hanno emanato bandi per l’assunzione di personale medico da dedicare alla campagna vaccinale anti Covid-19. Al 12 aprile sono quindici le regioni che hanno emanato bandi per tale scopo. il Piemonte è la regione che ha emanato più bandi, seguita, dalla Lombardia dall’Emilia-Romagna e dal Lazio.
Sospensione attività ambulatoriali e ricoveri programmati al 12 aprile 2021
Si è avviato il monitoraggio delle regioni che hanno sospeso le attività ambulatoriali e i ricoveri programmati ad esclusione di interventi urgenti o oncologici. Al 12 aprile 2021 non vi sono variazioni rispetto alla settimana precedente sono quattro le regioni ad aver sospeso sia interventi programmati che attività ambulatoriali e cinque ad aver esclusivamente sospeso gli interventi programmati non urgenti.
Andamento vaccinazioni Covid-19 in Italia
Nuovi punti di somministrazione attivati dal 6 al 13 aprile 2021
È stato avviato il monitoraggio dei nuovi punti di somministrazione territoriali ed ospedalieri attivati nell’ultima settimana. Negli ultimi sette giorni, la regione Puglia ha attivato un numero notevole di punti di somministrazione (53) seguita dalla Toscana (13), dal Veneto (7) e dalla Liguria o (4). Al contrario, in Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Marche Molise e Valle D’Aosta non risultano nuovi punti di somministrazione.
Residenti per punti di somministrazione
Si monitora al 13 aprile 2021 il rapporto tra la popolazione residente e il numero punti di somministrazione (territoriali ed ospedalieri) per ciascuna regione. La regione Puglia ha il rapporto più basso: in media ogni punto vaccinale ha in carico circa 7484 residenti, seguita dalla Liguria con 9222 residenti. Al contrario, le regioni Lombardia e Campania hanno il valore più alto, con un rapporto pari a 76.683 residenti per la Lombardia e 94.790 per la Campania.
Punti di somministrazione territoriali e ospedalieri al 13 aprile 2021
È stato avviato il monitoraggio dei i punti di somministrazione territoriali ed ospedalieri per ciascuna regione. La regione Puglia presenta un maggior numero di punti di somministrazione territoriale (395) seguita dal Veneto (141), dalla Toscana (147) e dall’Emilia Romagna (128). Al contrario, la regione Sicilia registra un numero maggiori di punti di somministrazione ospedalieri (124) seguita dalla Lombardia (111) e dal Lazio (86).
Numero medio di somministrazioni per punto vaccinale al 13 aprile 2021
È stato analizzato il rapporto tra vaccinazioni effettuate e punti vaccinali, esprimendo così un numero medio di vaccinazioni effettuate da ciascun punto di somministrazione regionale. Il valore più alto dell’indicatore si registra in Lombardia, dove ciascun punto di somministrazione ha effettuato circa 18.578 vaccini. Valori alti dell’indicatore si riscontrano anche in Campania (21.895) e Molise (16.609). Al contrario il suddetto indicatore rivela un basso rapporto tra vaccini inoculati e punti di somministrazione in Puglia (1746) ed in Liguria (1763).
Numero medio di somministrazioni per punto vaccinale dal 6 al 13 aprile 2021
È stato analizzato il rapporto tra vaccinazioni effettuate e punti vaccinali, esprimendo così un numero medio di vaccinazioni per punto di somministrazione nell’ultima settimana. Negli ultimi 7 giorni, le regioni che hanno effettuato il maggior numero di inoculazioni per punto di somministrazione sono state: la Lombardia (2473), la Campania (2736) e il Molise (2209). Al contrario, la Puglia (276), la Liguria (451) e la Valle D’Aosta (465) sono le regioni che, per punto di somministrazione, hanno registrano il numero più basso di somministrazioni.
Prime dosi/Popolazione residente per fascia di età (x 100 ab.)* al 12 aprile 2021
A livello nazionale si registrano le seguenti percentuali per le fasce di età considerate: 16-19 anni (0,62%), 20-49 anni (10,06%), 50-69 (14,22%), 70-79 (26,40%), over 80 anni (76,34%). La media nazionale (che considera la fascia di età maggiore di 16 anni) è pari al 18,57%.
Percentuale di copertura delle fasce di popolazione (1° dose) al 12 aprile 2021
È stato avviato il monitoraggio della percentuale di copertura delle fasce di popolazione stratificate per età riguardo la prima dose vaccinale. Dal grafico si evince come la Basilicata, il Veneto, e l’Emilia-Romagna abbiano vaccinato la quota maggiore di over 80 nel contesto nazionale. La Toscana rappresenta la regione con la percentuale minore in termini di copertura vaccinale della popolazione più anziana (29%). Si sottolinea infine che la fascia di età 70-79 è attualmente quella più penalizzata dalla distribuzione vaccinale in pochissime regioni.
Dosi Somministrate/Dosi Consegnate/Popolazione residente (x 100 ab.) al 12 aprile 2021
È stata avviato il monitoraggio relativo alla correlazione tra dosi somministrate, dosi consegnate rispetto alla popolazione residente. Il grafico mostra la correlazione tra dosi somministrate, dosi consegnate rispetto alla popolazione residente. Dal grafico si evince come le regioni Campania, P.A di Trento, Valle d’Aosta, Veneto, Umbria, Lazio, Toscana, l’Emilia-Romagna, P.A di Trento e Molise rappresentano le regioni il cui rapporto tra dosi somministrate rispetto a quelle consegnate è superiore al valore medio nazionale.
Somministrazioni totali (1°/2° dose)/Popolazione residente (x 100 ab.) al 12 aprile 2021
Sono state analizzate le somministrazioni totali (1°e 2°dose) in rapporto alla popolazione residente stratificata per il vaccino somministrato. In tutte le regioni italiane il vaccino Pfizer è stato somministrato in percentuali maggiori rispetto a quelli di AstraZeneca o di Moderna.
Stato dell’arte vaccinazioni in riferimento all’obiettivo del 22 Settembre 2021 dell’UE
Dal report #42 si avvia il monitoraggio dello stato dell’arte delle persone vaccinate (a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino) alla luce del target fissato dall’UE in riferimento alla data del 22 Settembre 2021, data in cui l’UE chiede ai Paesi membri di raggiungere l’obiettivo del 70% della popolazione adulta. Ad oggi sono state vaccinate il 14,44% dell’obiettivo dei circa 29 milioni da raggiungere al 22 Settembre 2021, pari a 4.138.845 persone vaccinate.
Distribuzione settimanale dei vaccini (I somministrazione, II somministrazione, «in frigorifero») valore cumulato – Tutti i vaccini
Il grafico rappresenta l’andamento della distribuzione settimanale dei vaccini covid-19 mostrando le percentuali di vaccini somministrati come prima dose, vaccini somministrati come seconda dose e vaccini «in frigorifero». Al 11 aprile le I somministrazioni sono pari a 9.160.417 (58,8%), le II somministrazioni sono pari a 3.938.577 (25,3%) e le dosi «in frigorifero» sono pari a 2.469.736 (15,9%).
Analizzando i sottogruppi dei vaccini emerge il seguente scenario.
Per i vaccini Pfizer/BioNTech al 11 aprile le I somministrazioni sono pari a 5.912.761 (57,6%), le II somministrazioni sono pari a 3.715.717 (36,2%) e le dosi «in frigorifero» sono pari a 631.252 (6,2%).
Per i vaccini Moderna al 11 aprile le I somministrazioni sono pari a 642.863 (48,7%), le II somministrazioni sono pari a 220.742 (16,7%) e le dosi «in frigorifero» sono pari a 456.795 (34,6%).
Per i vaccini AstraZeneca al 11 aprile le I somministrazioni sono pari a 2.604.793 (65,3%), le II somministrazioni sono pari a 2.118 (0,1%) e le dosi «in frigorifero» sono pari a 1.381.689 (34,6%).
Stato dell’arte vaccinazioni in riferimento all’obiettivo del 30 settembre 2021 del Piano Vaccinale Anticovid
Dal report #45 si avvia il monitoraggio dello stato dell’arte delle persone vaccinate (a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino) alla data del 30 Settembre 2021, data in cui il Piano Vaccinale Anticovid pone di raggiungere l’obiettivo del 80% della popolazione vaccinata. Ad oggi sono state vaccinate il 10,08% dell’obiettivo dei 41 milioni da raggiungere al 30 Settembre 2021, pari a 4.138.845 persone vaccinate.
Capacità giornaliera di somministrazione a livello nazionale dei vaccini - settimana 5 - 11 aprile 2021
Dal report #45 si avvia il monitoraggio della capacità giornaliera di somministrazione a livello nazionale dei vaccini. Considerando il valore 100% uguale alle 500.000 mila vaccinazioni giornaliere indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid, il gap giornaliero dell’ultima settimana oscilla tra un minimo del 35% (175.486 somministrazioni) ad un massimo del 66% (330.552 somministrazioni).
Capacità media settimanale di somministrazione a livello nazionale dei vaccini - settimana 5 - 11 aprile 2021
Dal report #45 si avvia il monitoraggio della capacità media settimanale di somministrazione a livello nazionale dei vaccini. Considerando il valore 100% uguale alle 500.000 mila vaccinazioni giornaliere indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid, il gap giornaliero medio dell’ultima settimana è pari al 45% (226.836 somministrazioni), in quanto la capacità media settimanale di somministrazioni giornaliere è stata pari a 273.164 somministrazioni, di cui 206.123 sono prima dose e 67.042 sono seconda dose.
Capacità media settimanale di somministrazione a livello regionale dei vaccini - settimana 5 - 11 aprile 2021
Dal report #45 si avvia il monitoraggio capacità media settimanale di somministrazione a livello regionale dei vaccini. Considerando il valore 100% uguale alle 500.000 mila vaccinazioni giornaliere indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid e il gap giornaliero medio dell’ultima settimana a livello nazionale pari al 45% (226.836 somministrazioni), sono solo 11 le Regioni al di sopra del gap giornaliero della media nazionale e che quindi somministrano più dosi settimanalmente: Abruzzo (39%), Emilia-Romagna (41%), Liguria (32%), Marche (36%), Molise (38%), Piemonte (38%), PA Bolzano (41%), Sardegna (37%), Toscana (36%), Umbria (27%), Veneto (33%).
Somministrazioni totali / N° punti somministrazione / Popolazione residente
Dal report #48 si avvia il monitoraggio del rapporto tra il numero dei centri vaccinali (2.252 in Italia, sia territoriali che ospedalieri) e la popolazione residente (rappresentata in scala logaritmica); si osserva una prevedibile linearità nel rapporto tra le due grandezze, con le Regioni più popolose che dispongono di più centri vaccinali rispetto a quelle con un minor numero di residenti. In aggiunta, nelle dimensioni della sfera dell’indicatore, il grafico enfatizza una terza dimensione, il numero di vaccinazioni effettuate (sia prima che seconda dose) in rapporto alla popolazione residente. Come si può vedere, anche in Regioni paragonabili per popolazione e numero di centri vaccinali, le sfere delle somministrazioni assumono dimensioni piuttosto differenti (es. Veneto e Sicilia).
Andamento vaccinazioni Covid-19 nei Paesi Membri dell’UE
Somministrazioni vaccini / PIL reale pro capite (x 100.000 abitanti) nei Paesi UE al 14 aprile 2021
È stato analizzato il rapporto tra il numero di somministrazioni dei vaccini rispetto al PIL reale pro capite (x 100.000 abitanti) nei Paesi Membri dell’Unione Europea. Il valore medio Ue delle somministrazioni è pari a 23.489 x 100.000 abitanti, il valore dell’Italia è pari a 23.035 x 100.000 abitanti.