“La ripresa della mobilità dovuta al progressivo allentamento delle misure contenitive che hanno caratterizzato la fase di lockdown, necessita di una riorganizzazione del sistema di trasporto pubblico terrestre in grado da un lato di sostenere la ripresa delle attività, dall’altro di garantire una efficace tutela della salute dei lavoratori del settore e dei passeggeri”. Parte da questa premessa un nuovo documento elaborato da Inail e Istituo superiore di sanità in vista della Fase 2 e del prevedibile incremento dell'uso del trasporto pubblico.
Un settore tra quelli considerati ad alto rischio, soprattutto nelle cosiddette “ore di punta”, mentre per il resto della giornata il rischio di aggregazione scende a medio-alto, senza però abbassare l’attenzione.
Ecco perché è necessario attuare ogni misura per ridurre i picchi di utilizzo di questo importante servizio collettivo, particolarmente nell’ottica della ripresa del pendolarismo nelle aree metropolitane ad alta urbanizzazione.
Non a caso nel documento le parole chiave, ripetute con insistenza,
sono distanziamento e prudenza. L’obiettivo cui mirano queste vere e proprie Linee Guida elaborate appunto dall’Inail insieme all’Istituto Superiore di Sanità è quello di cambiare il concetto di ora di punta nella mobilità cittadina.
Per raggiungere tale obiettivo, viene tra l’altro sottolineato, è indispensabile l’attuazione di misure sinergiche che coinvolgano le istituzioni, le autorità di controllo dei trasporti e i singoli gestori dei servizi di mobilità e il mondo produttivo.
L’articolazione dell’orario di lavoro differenziato con ampie finestre di inizio e fine di attività lavorativa è importante per modulare la mobilità dei lavoratori e prevenire conseguentemente i rischi di aggregazione connessi alla mobilità dei cittadini.
Questo sarà comunque un elemento da analizzare, in quanto afferente agli aspetti organizzativi sociali per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nella futura rimodulazione del Documento di Valutazione dei rischi (VDR) da parte delle Aziende.
Sono infatti circa 30 milioni in Italia le persone che si spostano ogni giorno per raggiungere il luogo di studio o di lavoro, secondo dati Istat del 2017, alcuni dei quali, citati nella pubblicazione, hanno mostrato che l’uso del trasporto pubblico sia notevolmente diminuito già prima dell’entrata in vigore delle misure di contenimento del contagio, per poi crollare subito dopo.
Ora, con la graduale riapertura delle attività produttive, è necessario guardare con particolare attenzione proprio al fenomeno del pendolarismo e tutelare la salute dei lavoratori, non solo sul luogo di lavoro ma anche durante il tragitto casa-lavoro.
I due Istituti, a tal propsito, forniscono raccomandazioni differenziate per la gestione del trasporto ferroviario e locale, quali misure organizzative, di prevenzione e protezione, di sanificazione e igienizzazione. Tra queste, il controllo della temperatura corporea nelle stazioni ferroviarie, nuovi criteri di prenotazione dei biglietti e sospensione dei servizi di ristorazione a bordo.
Non vanno trascurate assolutamente in questi contesti le misure di igienizzazione, disinfezione e sanificazione:
• Vanno assicurate attività di igienizzazione e disinfezione su base quotidiana e sanificazione periodica degli spazi comuni delle stazioni e dei treni.
• Nelle stazioni e a bordo dei treni vanno istallati dispenser di facile accessibilità per permettere l’igiene delle mani frequente; dispenser di soluzione idroalcolica vanno installate in prossimità di pulsantiere, ad es. in presenza di biglietteria elettronica.
Anche la differenziazione e il prolungamento degli orari di apertura degli esercizi commerciali sono, altresì, un utile possibile approccio preventivo al problema.
I gestori dei servizi di trasporto pubblico devono adottare misure organizzative, di prevenzione e protezione e comunicative per garantire la tutela della salute e della sicurezza degli operatori dei servizi stessi e degli utenti, garantendo, altresì, le esigenze specifiche di accessibilità per le persone con disabilità.
Vanno poi incoraggiate forme alternative di mobilità sostenibile, alcune delle quali adottate nel corso della attuale emergenza sanitaria globale in ambito internazionale per promuovere l’accessibilità anche ad uso gratuito o con tariffe agevolate per il periodo emergenziale di e-bike e bike sharing sono un esempio in tal senso. L’innovazione tecnologica può offrire importanti strumenti di mobility management.
La responsabilità individuale di tutti gli utenti dei servizi di trasporto pubblico rimane un punto essenziale per garantire il distanziamento sociale, le misure igieniche nonché per prevenire comportamenti che possano aumentare il rischio di contagio.
Viene auspicata una chiara e semplice comunicazione, come elemento fondamentale per trasmettere le necessarie regole comportamentali nell’utilizzo dei mezzi di trasporto, attraverso un un decalogo di semplici regole di comportamento da adottare, proposto nell’ultima parte del documento.
Domenico Della Porta
Presidente Osservatorio Nazionale Malattie Occupazionali e Ambientali Università degli Studi di Salerno