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QS Edizioni - domenica 24 novembre 2024

Studi e Analisi

Coronavirus. Anche oggi trend in frenata, diminuiscono sia i nuovi casi di contagio che i decessi. Ma dall’Iss invito alla cautela: “È ancora presto per sbilanciarsi”

immagine 23 marzo - I casi totali sono 63.927, di cui 7.432 guariti e 6.077 decessi. Ad oggi il numero di persone tuttora positive (esclusi deceduti e guariti) nelle singole Regioni risulta il seguente: 18.910 i malati in Lombardia, 7.220 in Emilia Romagna, 4.986 in Veneto, 4.529 in Piemonte, 2.358 nelle Marche, 929 in Campania, 1.553 in Liguria, 2.301 in Toscana, 1.414 nel Lazio, 771 in Friuli Venezia Giulia, 681 in Sicilia, 862 in Puglia, 605 in Abruzzo, 914 nella Pa di Trento, 50 in Molise, 556 in Umbria, 688 in provincia di Bolzano, 280 in Calabria, 343 in Sardegna, 379 in Valle d’Aosta e 89 in Basilicata. Il numero degli operatori sanitari contagiati sale a 5.211. IL REPORT.
I casi di nuovo Coronavirus in Italia sono saliti a 63.927 (+4.789 rispetto a ieri), tra cui 7.432 persone guarite (+408 rispetto a ieri) e 6.077 deceduti (+601 rispetto a ieri). Le persone attualmente positive sono quindi 50.418 (+3.780 rispetto a ieri). Complessivamente sono stati effettuati 275.468 tamponi, dei quali oltre 180 mila in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Veneto.

Questi i dati principali dell'aggiornamento odierno forniti dal capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli durante il punto stampa delle ore 18. I numeri per il secondo giorno evidenziano una frenata dei nuovi casi.
 
Ad oggi il numero di persone tuttora positive (esclusi deceduti e guariti) nelle singole Regioni risulta il seguente: 18.910 i malati in Lombardia (+1.025 rispetto a ieri), 7.220 in Emilia Romagna (+830), 4.986 in Veneto (+342), 4.529 in Piemonte (+402), 2.358 nelle Marche (+127), 929 in Campania (+63), 1.553 in Liguria (+202), 2.301 in Toscana (+167), 1.414 nel Lazio (+142), 771 in Friuli Venezia Giulia (+33), 681 in Sicilia (+85), 862 in Puglia (+114), 605 in Abruzzo (+66), 914 nella Pa di Trento (+29), 50 in Molise (-2), 556 in Umbria (+56), 688 in provincia di Bolzano (+40), 280 in Calabria (+20), 343 in Sardegna (+16), 379 in Valle d’Aosta (+25) e 89 in Basilicata (8).
 
Le vittime sono 3.776 in Lombardia (320 in più di ieri), 892 in Emilia Romagna (+76), 192 in Veneto (+23), 203 nelle Marche (+19), 315 in Piemonte (+32), 212 in Liguria (+41), 63 nel Lazio (+10), 54 in Friuli Venezia Giulia (+7), 38 in Abruzzo (+5), 109 in Toscana (+18), 49 in Campania (+20), 12 in Valle d’Aosta (+3), 41 nella Pa di Trento (+6), 29 nella Pa di Bolzano (+6), 13 in Sicilia (+7), 11 in Sardegna (+4), 7 in Calabria, 7 in Molise (+0), 16 in Umbria (+0), 1 in Basilicata e 37 in Puglia (+6).
 
Delle persone attualmente positive (46.638) sono ricoverate con sintomi 20.692 (+846), 3.204 (+195) sono in terapia intensiva, mentre 26.522 (+2.739) si trovano in isolamento domiciliare.
 
“Sottolineo la grande solidarietà degli italiani, con 25,5 milioni già raccolti sul conto corrente della Protezione civile” che verranno usati per acquistare materiale sanitario. Ha precisato il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli in apertura di conferenza stampa.
 
“La Germania – ha informato -  ha accolto i primi due pazienti positivi al coronavirus italiani, dovrebbe accoglierne 8 positivi in tutto: ciò evidenzia quanto sia importante la solidarietà internazionale”.
 
Rispetto invece alle iniziative messe in campo nelle Regioni del Sud ha detto che “stiamo potenziando le terapie intensive e sub intensive, con il lavoro del commissario Arcuri che acquisisce soprattutto ventilatori. È in corso un ampliamento dei posti di pneumatologia e di terapia intensiva. Di giorno in giorno si potenzierà anche al sud la capacità di reazione al coronavirus”.
 
“Più misurazioni consecutive confermano il trend e più siamo certi. Guardo con attenzione e con favore ai numeri ma non mi sento di sbilanciarmi sul confermare o meno che c'è un trend”. Ha detto il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro commentando il calo dei nuovi casi e dei decessi per il secondo giorno consecutivo.
 
“È una settimana molto importante – ha rimarcato - per valutare l'andamento delle nostre curve. Però dobbiamo ricordarci che il grande contributo alle curve soprattutto nelle regioni dove c'è una forte circolazione, il nostro sforzo è quello di evitare che al Sud le curve riproducano la caratteristica che si è verificata al Nord. Dobbiamo fare in modo che i positivi e i sospetti non trasmettano. Oggi è partita una call dal ministero della Salute e da quello dell'Innovazione molto importante, che mira a individuare tutte le potenziali tecnologie che possono aiutare a supportare questa situazione. Possiamo anche sviluppare tecnologie importanti”.
 
“Se vogliamo che la curva scenda – ha precisato - , serve che le misure di distanziamento funzionino ma anche che i sospetti riducano la possibilità di contagiare altri. Lo dobbiamo fare per evitare che fra 20 giorni avremo una crescita di contagi”.
 
Brusaferro ha poi ricordato come “le misure prese si articolano su due gambe: una è la risposta come cura negli ospedali, nelle terapie intensive, specie in alcune regioni. La seconda da enfatizzare è la parte domiciliare, territoriale: per far tornare a scendere la curva, speriamo prima possibile, serve il distanziamento sociale ma è fondamentale che i nuovi positivi o sospetti cessino in maniera drastica di trasmettere l'infezione ad altri”.
 
In riferimento alla decisione di Aifa di autorizzare la sperimentazione del farmaco Avigan il numero uno dell’Iss ha commentato come “Aifa è un’agenzia di altissimo profilo, e ha reso trasparenti tutte le sperimentazioni. Ci sono molte proposte di sperimentazioni, tutte vengono riportate pubblicamente. È importante sperimentare e condividere queste informazioni con il mondo”.
 
Rispetto all’andamento dell’epidemia al Sud ha infine precisato: “La curva al Sud sembra non impennarsi, ma ho visto in rassegna stampa immagini di strade piene di gente, cose che non si vedono altrove. Se l'atteggiamento sarà rigoroso, e unitario nel Paese, c'è la concreta possibilità che le curve non prendano un andamento simile al Nord. Ma se non siamo rigorosi, le dinamiche non dipendono dalla latitudine ma dai nostri comportamenti”.
 



 
23 marzo 2020
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