Cesarei: nel 2018 la Campania ha sempre il record con il 53,14% di parti eseguiti in sala operatoria (anche se in calo rispetto agli anni precedenti quando avevano raggiunto il culmine nel 2014 con il 62,29%). Al contrario la percentuale minore è a Trento che con il 18,94% si avvicina a quel 15% indicato dall’Oms come percentuale di cesarei ottimale.
Nel complesso, i cesarei scendono ancora e nel 2018,
secondo gli ultimi dati SDO, hanno rappresentato il 33,16% di tutti i parti rispetto al 33,76% del 2017 e, andando indietro nel tempo di dieci anni, del 47.78% nel 2008.
I risultati migliori rispetto al 2017 li hanno ottenuti la Sicilia (-3,11%), il Molise (-3,40%) e Trento (-3,09%). I peggiori, con percentuali in aumento, sono invece del Veneto (+1,89%), Bolzano (+1,64%) e le Marche (+0,89). In realtà però, con percentuali inferiori, l’incidenza percentuale sul totale dei parti è maggiore anche in Toscana, Valle d’Aosta, Piemonte e Lazio.
Rispetto al 2008 invece calo record del – 14,17% in Sicilia, seguita dalla Basilicata (-11,10%) e dall’Abruzzo (-9,89%), ma anche rispetto a dieci anni prima del 2018 ci sono due Regioni in leggero aumento: Bolzano (+0,29%) e Toscana (+0,17%), anche se nelle percentuali registrate durante il periodo 2008-2018 queste Regioni hanno registrato anni con cali maggiori come ad esempio per Bolzano il 2015 (in tutto i cesarei erano il 23,87% dei parti, un valore inferiore al 2018 del – 2,37% poi aumentato di nuovo) e per la Toscana il 2011 con 25,11% (il -1,56% rispetto al 2018).
A livello di aree geografiche la percentuale maggiore è sempre del Sud con il 39,26% di Cesarei contro la media nazionale del 33,16%, mentre ci si ferma al 25,35% al Nord e si raggiunge il 31,01% al Centro.
In questo caso la riduzione dei cesarei è stata sempre costante negli anni nel Sud (del -1,54% rispetto al 2017 e del -8,52% rispetto al 2008) e nel Nord (-021% sul 2017 e -3,56% sul 2008), mentre al Centro si sono ridotti del -2,47% rispetto al 2008, ma sono cresciuti del +0,21% rispetto al 2017.
Anche la media italiana è stata sempre in calo nel decennio e nel 2018 rispetto al 2008 la percentuale è scesa del -5,14 per cento medio.
Le SDO 2018 indicano anche dove i cesarei sono più frequenti.
Le percentuali maggiori nel pubblico sono quelle delle aziende ospedaliere che su 94482 parti ne hanno il 35,4% cesarei e, tranne al Sud, tutti in strutture con oltre 500 interventi l’anno. In realtà però il numero maggiore di parti è negli ospedali a gestione diretta: 255.817 di cui il 29,5% cesarei e l’incidenza maggiore di questi è stavolta nelle strutture con meno di 500 parti l’anno, presenti in tutte le Regioni tranne che in Valle d’Aosta, Liguria e Basilicata.
Per quanto riguarda il privato (accreditato e non), i parti in Policlinici privati, IRCCS privati e fondazioni private, Ospedali classificati, Presidi USL, Enti di ricerca sono stati nel 2018 36.565 di cui il 35,8% cesarei, mentre nelle case di cura private accreditate sono stati effettuati 45.472 parti di cui il 46,8% cesarei.
Le strutture private non accreditate censite nelle SDO sono solo in Toscana e nel Lazio. In Toscana hanno assistito 4 parti di cui la metà cesarei, nel Lazio 262 di cui il 50,4% cesarei.