toggle menu
QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Studi e Analisi

Hiv/Aids. Nel 2018 diminuiscono del 20% le diagnosi di Hiv. Prosegue anche calo incidenza Aids. Iss: “Under 30 i più colpiti, urgono strategie di prevenzione mirate”. Il nuovo report

immagine 15 novembre - Pubblicati gli ultimi dati sulle nuove diagnosi di infezione da HIV e dei casi di Aids in Italia al 31 dicembre 2018. Sono state 2.847 nuove diagnosi di infezione da HIV e 661 nuovi casi di AIDS. Continua ad aumentare la quota di persone (57% nel 2018) che scoprono di essere sieropositive molti anni dopo essersi infettate. Allerta sui giovani tra i 25 e i 29 anni che sono il gruppo maggiormente colpito. L’80% delle nuove diagnosi, prevalentemente maschi, di infezione da HIV era attribuibile a rapporti sessuali non protetti. IL REPORT
“I dati delle nuove diagnosi di HIV in Italia mostrano per la prima volta una diminuzione rispetto agli anni precedenti con una riduzione di circa il 20% rispetto al 2017. La riduzione interessa tutte le modalità di trasmissione, sia eterosessuali che MSM (Maschi che fanno Sesso con Maschi) ed è probabilmente da attribuire in modo principale all’efficacia delle terapie antiretrovirali ed alle nuove Linee Guida Terapeutiche che prevedono di iniziare la terapia precocemente dopo la diagnosi”.
 
È quanto afferma Barbara Suligoi, Responsabile del Centro Operativo AIDS (COA) dell’ISS commentando gli ultimi dati sulle nuove diagnosi di infezione da HIV e dei casi di Aids in Italia al 31 dicembre 2018 sono pubblicati sul Notiziario Istisan volume 32 - n. 10 ottobre 2019 redatto con il contributo di alcuni componenti del Comitato Tecnico Sanitario del Ministero della Salute e i referenti della Direzione Generale della Prevenzione sanitaria del Ministero.
 
“Purtroppo – rileva - continua ad aumentare la quota di persone (57% nel 2018) che scoprono di essere sieropositive molti anni dopo essersi infettate e vengono pertanto diagnosticate quando il loro sistema immunitario è già compromesso; questo è evidentemente l’effetto di una scarsa consapevolezza sulla diffusione ancora ampia di HIV nel nostro Paese e del rischio che si corre di contrarre l’HIV attraverso rapporti sessuali non protetti”.
 
“I giovani tra i 25 e i 29 anni – prosegue - costituiscono il gruppo maggiormente colpito in termini di incidenza, sottolineando l’urgenza di strategie di prevenzione mirate agli adolescenti ed ai giovanissimi. Dai dati emerge che l’offerta del test HIV in contesti informali (test in piazza, auto test, test in strada, easy test, test in sedi extrasanitarie) costituisce uno strumento prezioso per raggiungere i giovani e identificare nuove diagnosi. In particolare tra gli stranieri si osserva invece una relativa stabilizzazione delle nuove diagnosi evidenziando una possibile vulnerabilità di questa popolazione nell’accesso ai servizi di assistenza per HIV”.
 
Nel 2018 sono stati segnalati invece 661 casi di AIDS, pari a un’incidenza di 1,1 nuovi casi per 100.000 residenti. Oltre il 70% dei casi di AIDS segnalati nel 2018 era costituito da persone che non sapevano di essere HIV positive.
 
La sintesi:
Nuove infezioni da HIV
- Nel 2018, sono state riportate, entro il 31 maggio 2019, 2.847 nuove diagnosi di infezione da HIV pari a 4,7 nuovi casi per 100.000 residenti.
- L’Italia, in termini di incidenza delle nuove diagnosi HIV, si colloca lievemente al di sotto della media dei Paesi dell’Unione Europea (5,1 casi per 100.000 residenti).
- L’incidenza (casi/popolazione) delle nuove diagnosi di HIV è diminuita lievemente tra il 2012 e il 2015, mostrando un andamento pressoché stabile dal 2015 al 2017, mentre nel 2018 è stata osservata un’evidente diminuzione dei casi in tutte le regioni.
- L’incidenza di nuove diagnosi HIV tra i giovani di età inferiore a 25 anni ha mostrato un picco nel 2017.
- Tra le regioni con un numero superiore a un milione e mezzo di abitanti, le incidenze più alte sono state registrate in Lazio, Toscana e Liguria.
- Le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2018 erano maschi nell’85,6% dei casi.
- L’età mediana era di 39 anni per i maschi e di 38 anni per le femmine. L’incidenza più alta è stata osservata tra le persone di 25-29 anni (11,8 nuovi casi ogni 100.000 residenti di età 25-29 anni) e 30-39 (10,9 nuovi casi ogni 100.000 residenti di età 30-39 anni); in queste fasce di età l’incidenza nei maschi è almeno 3 volte superiore a quelle delle femmine.
- La maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da HIV era attribuibile a rapporti sessuali non protetti, che costituivano l’80,2% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 41,2%; maschi che fanno sesso con maschi - MSM 39,0%).
- Il 37,8% delle persone con una nuova diagnosi di infezione da HIV è stato diagnosticato con un numero di linfociti CD4 inferiore a 200 cell/μL e il 57,1% con un numero inferiore a 350 cell/μL. Si è osservato nel tempo un leggero aumento di queste proporzioni.
- Un terzo delle persone con nuova diagnosi HIV ha eseguito il test HIV per sospetta patologia HIV correlata o presenza di sintomi HIV (32,6%). Altri principali motivi di esecuzione del test sono stati quelli legati a: comportamento a rischio (14,4%), ac­certamenti per altra patologia (11,3%), iniziative di screening/campagne informative (9,8%), rapporti sessuali non protetti (9,7%), diagnosi o sospetta infezione sessualmente trasmessa (4,0%).
 
Nuovi casi di Aids
- Nel 2018 sono stati diagnosticati 661 nuovi casi di AIDS pari a un’incidenza di 1,1 nuovi casi per 100.000 residenti.
- L’incidenza di AIDS è in lieve costante diminuzione.
- Il numero di decessi in persone con AIDS rimane stabile.
- Rimane costante negli ultimi anni la proporzione delle persone con nuova diagnosi di AIDS che scopre di essere HIV positiva nei pochi mesi precedenti la diagnosi di AIDS.
 
Telefono Verde Aids e infezioni sessualmente trasmesse
In occasione del 1° dicembre, Giornata Mondiale di Lotta contro l’Aids, il Telefono Verde Aids e Infezioni Sessualmente Trasmesse (800.861.061) sarà attivo dalle ore 10 alle ore 18. Il Telefono Verde offre un servizio di counselling multilingue che opera all’interno dell’Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione e Formazione - Dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità.
15 novembre 2019
© QS Edizioni - Riproduzione riservata