Nel 2018, circa il 28,7% della popolazione dell'UE con disabilità (di età pari o superiore a 16 anni) era a rischio di povertà o esclusione sociale, rispetto al 19,2% di quelli senza limitazioni. Risultati simili sono stati ottenuti per il tasso di rischio di povertà (20,9% vs. 15,0%), il tasso di deprivazione materiale grave (9,4% contro 5,0%) e la percentuale di individui di età inferiore a 60 anni e che vivono in famiglie con bassa intensità di lavoro (22,5% vs. 7,1%). Quest'ultimo risultato riflette un accesso più difficile al mercato del lavoro per le persone con limitazione dell'attività”.
È quanto rileva Eurostat che precisa come “esistono differenze significative tra gli Stati membri ma in tutte le persone con disabilità sono più esposte al rischio di povertà ed esclusione sociale rispetto a quelle che non ne hanno”. La percentuale di persone con disabilità a rischio di povertà o esclusione sociale in Europa varia dal 18,4% in Slovacchia, dal 21,0% in Francia e dal 21,7% in Austria fino al 43,0% in Lituania, al 43,6% in Lettonia, con un picco del 49,4% in Bulgaria. L’Italia è al 30%.