A consuntivo, la spesa complessiva effettiva del Ssn nel 2009è stata di 109,669 miliardi di euro, di cui 109,064 miliardi di euro riferiti alle Regioni e alle Province Autonome e 0,606 miliardi di euro agli altri enti del SSN finanziati direttamente dallo Stato. In pratica, 6 miliardi in più di quanto lo Stato aveva previsto destinando alla sanità 103,511 miliardi di euro per l’anno appena trascorso.
I dati arrivano dalla Relazione Generale sulla Situazione Economica del Paese messa a punto ogni anno dal ministero del Tesoro. Un documento consuntivo che, nei fatti, diventa la base per la programmazione delle politiche del Governo.
Nel 2009 il rapporto della spesa sanitaria sul Pil è stato pari al 7,2%. La crescita della spesa sanitaria nazionale rispetto all’anno precedente è stata del 2.4%, mentre quello regionale è stato del 2,3%. Nel 2009 il rapporto della spesa sanitaria sul Pil è stato pari al 7,2%. La spesa media pro-capite nazionale è stato di 1.826 euro, mentre il valore medio per le Regioni e le Province autonome è stato di 1.816 euro con forti variabilità regionali: si da un minimo di 1.671 euro della Sicilia e al massimo, notevolmente oltre la media nazionale, di Bolzano (2.170), V. Aosta (2.089), e poi Trento, Liguria e, nel meridione, Molise (2.080).
Personale: la spesa per il 2009 ammonta a 36,132 miliardi di euro, con un incremento del 2,5% rispetto al 2008. Ad influire sulla cifra, anche il rinnovo contrattuale relativo al biennio 2008-2009, per l’anno 2009, del comparto del Ssn. La spesa del ruolo sanitario assorbe circa l’80% della spesa complessiva per il personale.
Beni e servizi: 32,275 miliardi di euro, con un incremento del 2,9%.
Medicina generale convenzionata: 6,364 miliardi di euro, pari al +4,9%. Anche in questo caso, influisce sull’importo il rinnovo della convenzione per il biennio 2006-2007, che si è perfezionato nel luglio 2009.
Farmaceutica convenzionata: 11,005 miliardi di euro, è diminuita del 2,0% rispetto al 2008, decremento in buona parte legato agli interventi introdotti dal dl 39/2009 pr la riduzione dei prezzi dei farmaci generici.
Specialistica convenzionata e accreditata: 4,111 miliardi di euro, con un incremento del 5,1%, a dimostrazione, secondo il Governo, di una maggiore fruizione in ambito ambulatoriale di alcune prestazioni ritenute inappropriate in ambito ospedaliero.
Riabilitativa accreditata: 1,999 miliardi di euro, con un incremento pari all’1,4% anche in relazione alle riclassificazioni contabili operate nel 2008 da talune regioni tra cui quelle sottoposte ai piani di rientro a seguito di verifiche sui criteri di contabilizzazione storicamente seguiti.
Integrativa e protesica convenzionata e accreditata: 1,846 miliardi di euro, con un incremento pari al 2,1 per cento.
Altra assistenza convenzionata e accreditata: Comprende cure termali, medicina dei servizi, assistenza psichiatrica e agli anziani, ai tossicodipendenti, agli alcolisti, ai disabili, comunità terapeutiche. I costi, nel 2009, sono stati pari a 6,002 miliardi di euro, con un incremento del 6,2% dovuto al consolidarsi delle già citate riclassificazioni contabili operate da talune regioni nel corso del 2008 e alla progressiva esclusione dai conti sanitari dei costi delle prestazioni legate alla non autosufficienza per i quali, spiega la Relazione, sono stati costituiti appositi stanziamenti a valere sul fondo per la non autosufficienza.
Ospedaliera accreditata: 8,939 miliardi di euro, con un incremento pari allo 0,7 %.
Saldo gestione straordinaria: La gestione straordinaria, introdotta dalla contabilità economico patrimoniale, è rappresentata dal saldo di componenti / rettifiche di ricavo e costo legate ad esercizi precedenti ed è pari a 0,261 miliardi di euro.
Le componenti di ricavo ricomprendono: plusvalenze, sopravvenienze attive, insussistenze attive e ammontano a 0,626 miliardi di euro.
Le componenti di costo ricomprendono: minusvalenze, sopravvenienze passive (in cui vengono contabilizzati anche oneri per arretrati dei contratti e delle convenzioni in caso di insufficienti accantonamenti e/o partite debitorie riferite agli anni precedenti), insussistenze passive, variazioni delle rimanenze finali e ammontano a 0,887 miliardi di euro.
Saldo intramoenia: questo saldo rappresenta la differenza tra i ricavi relativi alla gestione dell’intramoenia e i costi per la compartecipazione al personale, che svolge attività libero professionale ed è pari a 0,066 miliardi di euro.
I ricavi derivano dalla quota di compartecipazione all’attività intramoenia pagata dai cittadini alle aziende sanitarie e ammontano ad 1,131 miliardi di euro.
I costi sono costituiti dalla compartecipazione al personale del ruolo sanitario che svolge attività libero professionale all’interno delle aziende sanitarie in relazione alla quota parte delle somme versate dai cittadini alle aziende sanitarie per l’attività citata, che devono essere corrisposte al personale che ha eseguito tali prestazioni e ammontano ad 1,065 miliardi di euro.
In allegato, a fondo pagina, il testo integrale del capitolo SANITA’ della Relazione