Studi e Analisi
Incidenti sul lavoro. Inail: nel 2018 crescono i decessi (1.218) e le malattie professionali mentre sono in lieve calo gli infortuni
Infortuni sul lavoro
Nel 2018 l’Inail ha registrato poco più di 645mila denunce di infortunio. La lieve diminuzione rispetto al 2017 (-0,3%) sarebbe più accentuata se non si considerassero, per omogeneità, le “comunicazioni obbligatorie”. Dall’ottobre 2017, infatti, tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, devono comunicare all’Istituto tutti gli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
Interventi a sostegno delle aziende
Nel 2018 si è concluso il progetto di revisione delle tariffe dei premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, che ha richiesto un lungo lavoro per la ridefinizione dei cosiddetti “nomenclatori tariffari”, in modo da tenere conto dei nuovi processi di lavoro e di produzione che incidono su forme e intensità dell’esposizione al rischio, per il ricalcolo dei tassi di premio e per le verifiche di sostenibilità economica.
I nuovi tassi, entrati in vigore con l’ultima legge di bilancio, segnano per il 2019 una diminuzione stimata di 502 milioni di euro dell’onere a carico delle imprese, circa il 6% in meno rispetto all’importo previsto con la tariffa precedente, già ridotta dalla legge di stabilità 2014. Le stime del minor onere per i due anni successivi si attestano sostanzialmente allo stesso livello, con un andamento lievemente crescente. Nel 2018, in attesa della revisione delle tariffe, è stata applicata la riduzione del 15,81% dei premi e contributi dovuti dalle imprese.
Continua l’impegno delle imprese nell’attività di mitigazione dei rischi negli ambienti di lavoro: nel 2018 sono state presentate circa 29mila istanze di riduzione del tasso di tariffa per meriti di prevenzione (nel 2017 erano state 27mila). Circa 300mila ditte hanno beneficiato della riduzione del 7,09% dell’importo del premio per le imprese artigiane che non hanno denunciato infortuni nel biennio 2016-2017, a cui sono stati destinati 27 milioni di euro. Altre riduzioni del premio hanno riguardato, anche nel 2018, il settore edile, la pesca e la navigazione.
In settembre si è conclusa la fase di assegnazione degli incentivi a fondo perduto messi a disposizione con il bando Isi 2017. Lo scorso 14 giugno, nel “click day” del bando Isi 2018, con cui l’Inail ha stanziato circa 370 milioni di euro per sostenere le aziende che investono in prevenzione, sono stati presentati più di 16.600 progetti. A partire dal 2010, attraverso le nove edizioni dell’iniziativa, l’Istituto ha messo complessivamente a disposizione delle imprese più di due miliardi di euro per contribuire al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Attività di controllo del rapporto assicurativo
All’inizio dell’anno scorso l’Inail ha sottoscritto la convenzione con Ministero del Lavoro, Ispettorato nazionale del lavoro e Inps per lo scambio di informazioni utili alla programmazione e allo svolgimento dell’attività di vigilanza, primo passo verso un controllo integrato. Per ora, comunque, l’Istituto mantiene il suo “corpo” ispettivo, nel “ruolo a esaurimento”, e nel 2018 ha continuato a svolgere un’azione di controllo di tipo amministrativo, per la verifica dell’appropriatezza del rischio assicurato e il contrasto all’evasione.
Nel dettaglio, sono state controllate 15.828 aziende, l’89,35% delle quali sono risultate irregolari. I lavoratori regolarizzati in seguito ai controlli sono stati 41.674, di cui 3.336 “in nero”. Sono state inoltre accertate retribuzioni imponibili evase per circa 3,5 miliardi di euro e sono stati richiesti premi per circa 76 milioni. Oltre all’attività di contrasto all’evasione, sono stati effettuati circa tremila accertamenti relativi a infortuni gravi, mortali, “in itinere” e per malattie professionali.
I risultati confermano la qualità della procedura informatica di “business intelligence” che ha sostenuto l’attività ispettiva e il grande lavoro – sempre più impegnativo, per la progressiva riduzione della forza disponibile – svolto dai 284 ispettori Inail (erano 299 nel 2017, 350 nel 2014).
Ricerca e formazione
Dopo la conclusione del piano delle attività di ricerca 2016-2018, nel dicembre scorso è stato approvato il nuovo piano per il triennio 2019-2021, che nella sua componente “istituzionale” garantisce il ruolo dell’Inail come organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale muovendosi sulla frontiera dell’innovazione tecnica e tecnologica: per l’individuazione dei rischi emergenti, per la costruzione di strumenti e processi che possano fronteggiarli, per il ricorso alle nuove tecnologie nella prevenzione dei rischi e per avanzare proposte normative. Ne deriva anche il sostegno all’attività di certificazione e verifica di macchinari e processi di lavoro.
Nella componente “scientifica” del nuovo piano triennale le azioni della ricerca Inail sono strutturate in nove programmi, ciascuno articolato in obiettivi – 45 in tutto – da raggiungere anche con il coinvolgimento di università e centri di ricerca nazionali e internazionali. Tra i temi affrontati, la gestione integrata del rischio attraverso metodologie innovative, come la “ambient intelligence” e la sensoristica, i mutamenti sociali e demografici, con particolare attenzione alla disabilità e all’invecchiamento attivo, i sistemi innovativi di gestione della salute e sicurezza per rischi connessi all’evoluzione dei processi produttivi, e l’innovazione dei processi connessi alla digitalizzazione, alla robotizzazione, alle nanotecnologie e alle biotecnologie.
L’Inail avrà un ruolo anche in tre “competence center” costituiti a seguito del bando del Ministero dello Sviluppo economico del gennaio 2018, in attuazione del piano nazionale Industria 4.0, che hanno come capofila la Scuola Sant’Anna di Pisa, Sapienza Università di Roma e il Politecnico di Milano. L’obiettivo è di fornire alle imprese un sostegno concreto per il trasferimento tecnologico e l’innovazione negli ambiti della robotica, della sicurezza informatica e del settore manifatturiero.
Nel frattempo è proseguita la collaborazione molto proficua del Centro Protesi di Vigorso di Budrio e del Centro di riabilitazione motoria di Volterra con l’Istituto italiano di tecnologia (IIT), con la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, con l’Istituto di Neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche e con l’Università Campus Bio-medico di Roma, per lo sviluppo di esoscheletri e protesi ad alta tecnologia e lo studio di tecnologie e metodiche innovative per la riabilitazione neuro-motoria. L’avvio a Vigorso di Budrio, lo scorso luglio, del progetto “Handbike Kneeler” conferma l’impegno dell’Inail per fornire un contributo tecnico alle strumentazioni per lo sport paralimpico.
Nel 2018 si è conclusa la prima edizione del master biennale interfacoltà di secondo livello sulla “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro”, promosso e gestito da Sapienza Università di Roma e Inail per dare un profilo nuovo e al passo coi tempi alla figura professionale del “risk manager del lavoro”. Nel bando di concorso per l’edizione 2019-2020, in corso di predisposizione, il piano didattico è sostanzialmente confermato, mentre l’importante contributo, economico e di competenza, fornito dagli enti partner – Aeroporti di Roma, Confindustria, Enel, Eni, Federchimica, Fiat Chrysler Automobiles (Fca), Fondazione Rubes Triva, Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e Terna – è destinato a essere ulteriormente rafforzato grazie al coinvolgimento di Aci, Fondazione Caracciolo, Banca d’Italia, Fondazione IBM e Uni, ente nazionale italiano di unificazione.
Investimenti mobiliari e immobiliari
L’attività di investimento dell’Inail è proseguita anche nel 2018 con l’obiettivo di garantire il principio di solvibilità nella “copertura” delle riserve, ottimizzare la gestione degli immobili e rispondere all’impegno dell’utilità sociale.
Nel dettaglio, sono stati investiti circa 73 milioni di euro in titoli di Stato, a tasso fisso e a tasso variabile legati all’inflazione italiana ed europea. Il portafoglio titoli detenuto dall’Inail al 31 dicembre scorso ammonta a un miliardo di euro, in valore di carico. Per gli “investimenti indiretti” si è ottemperato al “piano dei richiami”, conferendo 78,6 milioni di euro nel fondo “Fondo comune di investimento immobiliare chiuso i3-core” gestito da InvImit Sgr Spa.
Sono state cedute 100 unità immobiliari – 53 residenziali, 40 commerciali e sette terreni – per un incasso complessivo di circa 15 milioni di euro. In ottobre, nell’ambito del piano di interventi di razionalizzazione degli immobili a uso istituzionale finalizzato ad abbattere i costi delle locazioni passive, è stato acquistato l’immobile per la sede della Direzione regionale Abruzzo.
In merito alle iniziative urgenti nell’edilizia sanitaria, su proposta del Ministro della Salute sono stati individuati gli interventi valutabili dall’Inail nell’ambito dei piani triennali di investimento, per i quali sono stati stanziati circa due miliardi e 600 milioni di euro.
È stato pubblicato il bando europeo per il primo dei cosiddetti investimenti “a sviluppo”, ovvero iniziative che prevedono la realizzazione dell’opera da concedere poi in locazione agli enti locali, per la costruzione a Vaprio d’Adda di una scuola secondaria da realizzare sull’area che l’Inail ha acquistato dal Comune lo scorso novembre.
Per fare fronte alla discrepanza tra gli importi stanziati e gli importi effettivamente impiegati nelle realizzazioni delle iniziative immobiliari di elevata utilità sociale, a causa dell’impianto normativo che spesso rallenta l’iter progettuale, l’Istituto ha dato impulso alla realizzazione delle “scuole innovative” e dei “poli per l’infanzia” facendosi carico, con uno stanziamento complessivo di 13,5 milioni di euro, delle spese di progettazione, che saranno recuperate sul costo di acquisizione delle aree su cui edificare.
Risultati finanziari ed economici
I dati del preconsuntivo 2018 mostrano che si sono avute entrate di competenza per 10 miliardi e 571 milioni di euro, pari a circa 250 milioni in più rispetto al 2017. Le uscite di competenza si sono attestate a otto miliardi e 777 milioni, con prestazioni istituzionali in aumento di circa il 2%. Sono positivi il risultato finanziario e il risultato economico. Si hanno riserve tecniche di circa 33 miliardi e 435 milioni. Le riserve sono “coperte” per circa l’87% da liquidità, quasi totalmente versata nella Tesoreria dello Stato, senza remunerazione.