Il 57% degli italiani è molto o abbastanza soddisfatto del Ssn. Ma la percentuale è in calo di 8 punti rispetto al risultato dello scorso anno. E forse, per questo motivo, il 98% degli italiani ritiene sia utile investire di più nel Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre per il 79% degli italiani il Servizio Sanitario Nazionale dovrebbe focalizzare i propri sforzi sulla riduzione dei tempi di attesa per esami ed interventi. Sono questi alcuni dei numeri di un’indagine dell
’Istituto Piepoli presentata oggi a Roma all’evento
#InventingForLife - Health Summit di
MSD Italia
La ricerca è stata condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta, segmentato per sesso, età e grandi ripartizioni geografiche, attraverso 1010 interviste telefoniche e via web. L’indagine si è focalizzata su due principali aree: 1) La centralità del paziente nel suo percorso diagnostico‐assistenziale; 2) L’Innovazione e la Sostenibilità.
I risultati dell’indagine
Per il 79% del nostro campione, il Servizio Sanitario Nazionale dovrebbe focalizzare i propri sforzi sulla riduzione dei tempi di attesa per esami ed interventi; il 51%, con un incremento di 14 punti percentuali rispetto al 2018, crede sia importante rafforzare la prevenzione delle malattie, in particolare attraverso i vaccini; il 49%, anche qua con un incremento di 9 punti percentuali rispetto all’anno precedente, ritiene necessario dare maggiore sostegno alle fasce deboli (famiglie a basso reddito, malati cronici e disabili).
Quanto è importante per un paziente essere coinvolto nel percorso di cura? Tantissimo: il 94% degli intervistati ritiene che sia essenziale.
E’ interessante sottolineare che il 54% degli intervistati ritiene che già oggi venga dedicata molta (o abbastanza) attenzione ai bisogni specifici del paziente nel suo percorso diagnostico-assistenziale. Un dato positivo avvalorato ulteriormente dal fatto che solo il 3% del campione crede che non venga data alcuna attenzione ai bisogni del paziente.
Chiesto agli Italiani anche quali fossero i settori produttivi nei quali, a loro parere, ci fossero oggi i maggiori investimenti in Ricerca e Sviluppo. Il 35% degli Italiani ritiene che al primo posto ci sia la medicina, segue l’informatica al 28%, l’innovazione tecnologica al 18% e il farmaceutico al 17%.
Il 57% del campione è molto o abbastanza soddisfatto del Ssn. Ma c’è un dato sul quale è opportuno riflettere: il calo di 8 punti percentuali rispetto al risultato dello scorso anno. E forse, per questo motivo, il 98% degli italiani ritiene sia utile investire di più nel Servizio Sanitario Nazionale. Anche in questo caso, 8 punti percentuali in più rispetto al dato dell’anno precedente.
Un dato che fa riflettere è che per il 97% degli intervistati, vivere in alcune regioni piuttosto che in altre comporta opportunità diseguali di accesso alle terapie innovative.
Solo il 4% degli intervistati conosce la reale spesa dello Stato in Sanità pubblica (che si colloca nella fascia tra i 110 e i 130 miliardi di euro) e solo il 13% degli intervistati conosce quanto spende esattamente lo Stato per l’assistenza farmaceutica.
Il comento del Ministro della Salute
“Per 8 italiani su 10 – ha scritto
Giulia Grillo su facebook - la riduzione dei tempi di attesa per esami e interventi è il punto di partenza per migliorare la sanità pubblica. Il 97% degli intervistati ritiene che vivere in alcune Regioni piuttosto che in altre comporti opportunità diseguali di accesso alle terapie, soprattutto quelle innovative. L’indagine dell’Istituto Piepolipresentata a #InventingForLife - Health Summit oggi a Roma dimostra che la strada che il governo ha intrapreso non è facile ma è la direzione giusta. Il nuovo piano nazionale di governo delle liste d’attesa e il Patto della Salute che disegnerà la sanità nei prossimi anni vanno proprio in questa direzione! La salute dei cittadini prima di tutto, in tutto il Paese!”