Gli ultimi dati sulla spesa sanitaria di Eurostat relativi al 2016 e pubblicati pochi giorni fa confermano il gap esistente tra gli indici di spesa italiani e quelli dei nostri maggiori partner europei.
I dati, relativi al complesso della spesa (sia pubblica che privata), mostrano infatti
una differenza notevole soprattutto se si calcolano a livello di spesa pro capite a parità di potere d’acquisto: i nostri 2.450 euro a testa devono infatti confrontarsi con i 4.128 della Germania, i 3.622 della Francia e i 2.914 del Regno Unito.
Ma il confronto ci penalizza, e in alcuni casi ancora di più, anche con molti altri Paesi, come Austria, Svezia, Paesi Bassi, Danimarca, Irlanda, Belgio e Finlandia che hanno tutti valori di spesa procapite standardizzata più alti del nostro.
Considerando tutti i Paesi della Ue a 28, l’Italia si colloca comunque in media e si assesta al 12° posto in classifica, sempre considerando la spesa procapite a parità di potere d’acquisto.
Eurostat offre anche altri dati (vedi tabelle) comprendenti la spesa totale in valori assoluti (anche questa consultabile a parità di potere d’acquisto) e l’incidenza sul Pil della spesa sanitaria complessiva.
Quest’ultimo indicatore mostra un’incidenza in Italia
dell’8,94% (in ribasso rispetto all’8,99% del 2015) collocando il nostro Paese anche in questo caso al 12° posto in classifica.
La maggiore incidenza si registra in Francia con l’11,54%, seguita dalla Germania con l’11,14%, dal Regno Unito con il 9,73% e anche se di pochissimo dalla Spagna con l’8,97 per cento.
Assieme a queste la classifica vede sopra l’Italia anche Svezia, Austria, Danimarca, Paesi Bassi, Belgio, Finlandia e Portogallo, mentre la media Ue è dell’8,39%, sempre comprendendo i paesi dell’Est che tranne la Bulgaria all’8,23% sono tutti al di sotto dell’8% (con la Romania fanalino di coda al 5%), ma anche rispetto al procapite Lussemburgo (6,16%) e Irlanda (7,38%).