“Vuoi assistenza medica senza prosciugare rapidamente la tua fortuna? Prova Singapore o Hong Kong come i ‘paradisi più sani”. Presenta così
Bloomberg la sua ultima classifica
Health Care Efficiency che misura il rapporto tra la spesa per la sanità e l'aspettativa di vita in base ai dati 2015 di 56 paesi (fonte: Banca Mondiale, Oms, Nazioni Unite, Fondo Monetario Internazionale) attraverso cui è stato creato un indice di efficienza sanitaria per classificare i paesi che hanno una vita media di almeno 70 anni, un PIL pro-capite superiore a 5,000 dollari e una popolazione minima di 5 milioni.
I risultati. Il podio si conferma anche per quest’anno con Honk Kong, Singapore e Spagna ai primi tre posti. Ma sorpresa al 4° posto è salita l’Italia che rispetto alla precedente valutazione ha guadagnato due posizioni. Italia che ricorda Bloomberg, in un’altra classifica è prima al mondo per popolazione sana.
Al 5° posto c’è la Corea del Sud (che ha perso una posizione), seguita da Israele, Giappone, Australia, Taiwan e Emirati Arabi che chiudono la top ten. Tra gli altri Paesi europei la Norvegia è undicesima, Irlanda al 13° posto e Grecia al 14°. La Francia si attesta al 16° posto mentre il Regno Unito è al 35° (crollo di 14 posizioni) che ha fatto uscire il paese dalla top ten europea.
“Il Regno Unito – scrive Bloomberg - nel 2016 (anno successivo alla rilevazione) ha votato l’uscita dalla Ue anche a causa del tema degli alti costi e dell’efficienza del servizio sanitario”. Ricordiamo gli slogan durante il referendum della Brexit in cui si prometteva di reinvestire nel Nhs i soldi che non sarebbero più stati trasferiti a Bruxelles. Male anche la Germania che è al 45° posto (in calo di sei posizioni). Da notare come la Thailandia è salita di ben 14 posizioni attestandosi al 27° posto, facendo segnare il maggiore miglioramento annuale, in virtù del fatto che la spesa pro capite è diminuita del 40% a soli 219 dollari, mentre l'aspettativa di vita è salita a 75,1 anni. Inoltre, rileva Bloomberg “l'industria del turismo medico è tra i settori in più rapida crescita”.
A fondo classifica gli Stati Uniti (54° posto). “L’indice Bloomberg riflette il secondo anno intero di ‘Obamacare’, che ha ampliato l'accesso all'assicurazione sanitaria e ha fornito sussidi di pagamento a partire dal 1°gennaio 2014”. Ma questo non sembra essere sufficiente a far crescere l’efficienza del sistema Usa. E la ricerca lo spiega con un esempio eloquente: “Rispetto ai residenti della Repubblica Ceca, che hanno un'aspettativa di vita media quasi in parità con gli Stati Uniti, gli americani spendono più del doppio dell'assistenza sanitaria rispetto al PIL, il 16,8% contro il 7,3%”.
L.F.