“L'attuale forza lavoro complessiva sanitaria è composta sempre più dalle donne. In media, nei Paesi Ocse, la quota di dottoresse è cresciuta nel tempo: era del 29% nel 1990, al 38% nel 2000 e al 46% nel 2015. E si prevede che questa tendenza al rialzo continui in futuro poiché la quota delle donne laureate continua ad aumentare”. È quanto rileva l’
Ocse che ha analizzato i dati di 34 Paesi aderenti all’organizzazione.
“Ma nonostante ciò le operatrici sanitarie femminili – rileva l’Ocse - sono sottorappresentate nelle occupazioni altamente qualificate, come in chirurgia”.
“L’analisi dei numeri di paesi come Francia e il Canada – si evidenzia -suggeriscono che la percentuale di dottoresse tende ad essere maggiore nella medicina generale che in occupazioni più remunerative e specializzate, come la chirurgia. Nel 2014, per la maggioranza dei paesi selezionati dell'OCSE, gli stipendi degli specialisti era superiore a quella dei generalisti”.
“Tutti questi dati – segnala l’Ocse - suggeriscono che anche quando le lavoratrici ricercano professioni più qualificate nella professione medica, tendono ad essere sottorappresentate nei lavori con i guadagni più alti”.
I numeri. Se la media di donne medico nei Paesi Ocse è del 46% si nota in ogni caso una variazione tra i paesi molto significativa: in Giappone e in Corea le donne medico sono solo il 20% mentre in Lettonia e in Estonia questa percentuale supera il 70%. L’Italia è sotto la media con il 40% di donne medico”.
L.F.