Qualità delle cure
In Italia il tasso di mortalità ospedaliera a seguito di un attacco cardiaco o di un ictus è inferiore alla media Ocse. L’Italia ottiene buoni risultati anche nel limitare i ricoveri ospedalieri ad alto costo per malattie croniche, quali asma, malattia polmonare ostruttiva cronica o diabete. L’Italia è vicina alla media Ocse per quanto riguarda la percentuale di donne sottoposte a screening del tumore del seno, ma è indietro per quanto riguarda lo screening del tumore della cervice.
Dettagli:
Il tasso di mortalità ospedaliera in Italia nei 30 giorni successivi al ricovero per infarto acuto del miocardio (attacco cardiaco) è significativamente inferiore alla media Ocse(3.7% contro 5.4% nel 2009). L’Italia ha inoltre fatto registrare bassi tassi di mortalità ospedaliera a seguito di ictus
ischemico (3.4% contro una media Ocsedel 5.2%) o emorragico (17.6% contro una media Ocse del 19.0%).
I ricoveri ospedalieri evitabili per complicanze da asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e diabete non controllato sono molto più bassi in Italia rispetto alla media Ocse. Per quanto riguardano i ricoveri per asma, il tasso in Italia é stato di 19 per 100 000 adulti nel 2009,
meno della metà della media Ocse (52 per 100 000). Per la BPCO, è stato di 126 per 100 000 adulti (media Ocse 198), e per il diabete non controllato 33 (media Ocse 50).
In Italia, nel 2009, il 60% delle donne a rischio è stato sottoposto a screening per il tumore al seno (media Ocse 62%), e il 39% per il tumore del collo dell’utero (media Ocse 61%).
Spesa sanitaria e finanziamento
Nel 2009, la spesa sanitaria italiana è stata pari al 9.5% del Pil (contro l’8.1% nel 2000), un valore che rimane leggermente inferiore alla media Ocse del 9.6%. Anche la spesa pro-capite è leggermente inferiore alla media Ocse.
Dettagli:
La spesa sanitaria totale ha rappresentato il 9.5% del Pil in Italia nel 2009, quasi uguale alla media dei paesi dell’Ocse che è stata del 9.6%. La quota della spesa sanitaria nel Pil è notevolmente aumentata dall’ 8.1% nel 2000. Questo è stato il risultato dell’effetto congiunto di una crescita
relativamente modesta della spesa sanitaria annuale pro-capite in termini reali (1.6%) e di una lieve flessione del Pil pro-capite in termini reali nello stesso periodo. Gli Stati Uniti (17.4%), i Paesi Bassi (12.0%), la Francia (11.8%) e la Germania (11.6%) hanno destinato alla spesa sanitaria una quota molto più alta del loro Pil nel 2009.
Anche la spesa sanitaria pro-capite italiana, corretta per potere d’acquisto, si attesta in prossimità della media Ocse , con 3.137 USD nel 2009 contro una media Ocse di 3. 233 USD.
Il settore pubblico è la principale fonte di finanziamento della sanità in tutti i paesi dell’Ocse, ad eccezione del Cile, del Mexico e degli Stati Uniti. In Italia, il 78% della spesa sanitaria è stato finanziato da fonti pubbliche, un tasso superiore alla media Ocse (72 %) ma simile a quello della
Francia o della Germania.