L'accesso al sistema sanitario per tutti è uno dei più grandi successi dell'Europa del secondo dopoguerra, che ha concretizzato l'idea che tutti gli esseri umani, poveri o ricchi, dovrebbero poter beneficiare di cure mediche di qualità senza preoccuparsi che la malattia mandi in rovina le loro famiglie.
Nel celebrare la Giornata mondiale della salute dovremmo essere fieri dei progressi compiuti nel nostro continente per proteggere la salute dei cittadini dell'UE e aumentare l'aspettativa di vita globale. Nella mia precedente professione di cardiochirurgo ho trattato molti pazienti e ho potuto vedere quanto sia importante l'assistenza sanitaria universale, specialmente per le persone più vulnerabili. Ho anche conosciuto tanti professionisti sanitari, scienziati, ricercatori e assistenti sociali modello, che ogni giorno fanno dell'assistenza sanitaria universale una realtà. È per me un grande onore essere parte di questa meravigliosa comunità.
Quando è in gioco la salute, l'esperienza ci insegna che non contano le frontiere in caso di emergenze sanitarie. Per questo l'UE ha recentemente istituito un Corpo medico europeo che invia esperti medici per far fronte a emergenze sanitarie quali epidemie e malattie infettive all'interno e all'esterno dell'Europa. L'UE è anche uno dei maggiori donatori mondiali nelle iniziative in ambito sanitario per il potenziamento della ricerca e il sostegno alla lotta contro le malattie principali in tutto il mondo. Grazie ai suoi finanziamenti internazionali allo sviluppo, per esempio, essa ha stanziato 475 milioni di € per il fondo globale per la lotta contro l'AIDS, la tubercolosi e la malaria. Ogni anno inoltre, l'UE destina circa 200 milioni di € all'assistenza umanitaria per sostenere i programmi sanitari volti a limitare la mortalità, le disabilità e le malattie associate alle crisi umanitarie.
Ciò detto, esistono ancora notevoli differenze riguardo all'aspettativa di vita e all'esposizione ai rischi per la salute nel mondo e nelle varie parti dell'UE. Per esempio, in Bulgaria, Ungheria e Lettonia i tassi di mortalità prematura dovuta a malattie croniche sono almeno due volte più alti della media dell'UE. Tali disparità sono spesso connesse a disuguaglianze sociali e causate, in parte, da disparità di accesso a cure di alta qualità per via dei costi elevati e dell'irregolare distribuzione geografica dei medici all'interno e tra i paesi dell'UE.
Ecco perché costruire un'Europa socialmente equa e giusta è una delle priorità fondamentali della Commissione europea. Il pilastro europeo dei diritti sociali recentemente adottato mira a garantire l'accesso alla protezione sociale per tutti i dipendenti e i lavoratori autonomi nell'UE. Si tratta di un importante passo avanti verso la realizzazione del nostro impegno di rendere l'assistenza sanitaria accessibile a tutti i cittadini: non solo per quanto riguarda le cure mediche ma anche la prevenzione sanitaria.
Garantire che ogni persona nell'UE abbia accesso all'assistenza sanitaria dovrebbe essere prioritario per tutte le autorità nazionali. In tale contesto la continua crescita delle reti di riferimento europee aumenterà anche la cooperazione tra i nostri sistemi sanitari. Queste reti virtuali agevolano l'accesso dei pazienti che soffrono di malattie rare, complesse o a bassa prevalenza all'assistenza sanitaria specializzata.
Sebbene far sì che l'assistenza sanitaria sia alla portata di tutti spetti in ultima analisi agli Stati membri in quanto responsabili di definire e organizzare al proprio interno le politiche, i servizi e i bilanci destinati alla sanità, la Commissione continuerà a fornire orientamenti, onde ridurre i divari esistenti tra i paesi dell'UE in materia di sanità. Insieme possiamo impegnarci a fare del nostro meglio affinché l'accesso all'assistenza sanitaria sia universale, qui nell'UE e nel mondo.
Vytenis Andriukaitis
Commissario UE per la Salute