Il primo ciclo mestruale non è una bella esperienza, sopratutto a causa dell’imbarazzo (provato dal 60% delle donne), ma anche le volte successive non va molto meglio. Solo 4 donne su 10 vivono il ciclo mestruale “senza farci caso”, per il resto il ciclo ha forti ripercussioni sulla vita sociale: riduce l’efficienza lavorativa (45%), incide sull’attività sportiva (63%) e quella sessuale (85%).
Sono i risultati di una ricerca realizzata da Demoskopea, per conto dell’Azienda Farmaceutica Gedeon Richter (leader in ginecologia), sul rapporto che la donna ha con il proprio corpo durante la sua vita e sul ruolo chiave che deve avere la figura del ginecologo, come medico di riferimento. L’indagine ha visto coinvolte 1001 donne su tutto il territorio nazionale in un’età compresa dai 18 anni ai 50 (età fertile).
Dalle risposte, presentate ieri a Milano, è emerso che la sensazione di fastidio legata al ciclo mestruale è dovuta più che a uno stato doloroso, ad un malessere diffuso che si manifesta con emicrania, sensazione di stanchezza, malumore. Ma restano anche tanti miti, come quello sul potere di maionese, dolci e salse come rimedi contro il malessere da ciclo.
“E’ compito del ginecologo sfatare falsi miti e tabù sulla mestruazione per aiutarla a migliorare il rapporto con il ciclo mestruale, anche attraverso la scelta contraccettiva ormonale”, ha dichiarato Rossella Nappi, professore associato Clinica Ostetrica e Ginecologica Policlinico San Matteo Università degli Studi di Pavia.
Molto conosciuti, dalle donne, i metodi di contraccezione. In particolare le giovani sono più vicine agli anticoncezionali di ultima generazione (anello e cerotto) mentre le donne più adulte privilegiano i metodi naturali: preservativo e pillola, oltre che essere i metodi più noti, sono considerati anche i più efficaci, al contrario di spirale, diaframma, anello e cerotto.
Le informazioni sulla contraccezione e la gravidanza sono elevate (92%), ma differiscono in base all’età: le giovani si rivolgono a canali più informali e meno coinvolgenti come le amicizie e Internet, le donne mature fanno ricorso al ginecologo.
Nel caso di gravidanze poi, sembra essere ormai consuetudine continuare la vita di sempre con un occhio però a controlli mirati e costanti e a pratiche di vita più regolari. Ma l’esperta sottolinea un altro dato emerso dalla ricerca: “Troppe donne ritengono di poter diventare madri fino a 50 anni, ma non sanno che la fertilità si riduce drasticamente già 10 anni prima della data dell’ultima mestruazione ed è quindi opportuno anticipare la maternità”, ha spiegato Nappi.
La fine del ciclo è vissuta dalle ultraquarantenni come una liberazione: ma anche la menopausa, che arriva intorno ai 51 anni, si manifesta non senza problemi. Per l’80% delle donne si presentano disturbi come vampate di calore, aumento di peso e sudorazione improvvisa. La mancanza di informazioni riguardo al tema interessa la maggioranza del target: solo il 20% circa dichiara di avere sufficienti informazioni. In quest’ambito le informazioni sono attese soprattutto da parte del ginecologo, anche perché, con l’approssimarsi della menopausa, la relazione con questa figura può vantare un rapporto di lunga durata che porta ad instaurare una certa confidenza con il proprio medico.
E il ginecologo? La maggior parte delle intervistate ha dichiarato di far visita al ginecologo almeno una volta l’anno, vivendo l’appuntamento in modo sereno, anche se per le più giovani il rapporto deve ancora consolidarsi e risultare meno problematico. Non a caso dal proprio ginecologo si aspettano un approccio amichevole e riservato allo stesso tempo. Le più mature appaiono invece più disincantate nella relazione con il ginecologo, al quale si rivolgono volentieri per avere informazioni che però devono essere chiare, ben argomentate e proposte con la delicatezza che i temi affrontati richiedono.
“Il ginecologo – ha commentato Nappi in conclusione - è il medico amico della donna e della femminilità nell’intero arco della vita riproduttiva, dalla prima mestruazione al tempo della menopausa ed oltre. E’ un dato confortante sapere che la donna di oggi ha nel 75% dei casi un rapporto sereno e di confidenza con il proprio ginecologo, lo incontra almeno 1 volta all’anno e si confronta con lui già nell’adolescenza, l’importante è che sappia mettere la donna a proprio agio”.