Erano 409 ad aprile, ma oggi sono arrivati a 470 i casi di allarme per errore medico o disservizio del sistema sanitario segnalati alla Commissione di inchiesta del Ssn dal 2009. “Si tratta di presunti casi”, precisa la Commissione spiegando che su ogni segnalazione devono essere effettuati i dovuti accertamenti e solo una volta verificate le reali responsabilità è possibile parlare o meno di errore in sanità. Alcuni dei casi, spiega inoltre la Commissione, si riferiscono a segnalazioni raccolte prima del 2009.
Fatto sta che
tra aprile e l’ultimo aggiornamento datato 30 settembre (vedi tabella a fondo pagina) il numero è cresciuto di 61 segnalazioni. E il quadro appare preoccupante. Tra i casi arrivati sul tavolo della Commissione ci sono, infatti, 329 decessi (erano 276 ad aprile). Per 223 si cercano le cause tra il personale medico e sanitario (185 ad aprile), mentre i restanti 106 potrebbero essere legati a disservizi o carenze strutturali (91 ad aprile).
Ma a preoccupare sono anche le ragioni alla base di questi numeri. Infatti la rilevazione della Commissione potrebbe essere la spietata fotografia delle criticità dei sistemi regionali in base alla loro incidenza di denunce, ma anche qualora l’autorità giudiziaria ritenesse che non via siano responsabili per quei decessi, il numero di denunce rifletterebbe comunque la fiducia (spesso scarsa) che i cittadini hanno nella sanità italiana e nei professionisti che vi operano.
Il record negativo spetta alla Calabria: 97 presunti casi di malasanità (erano 89 ad aprile) e 78 decessi (erano 70 ad aprile). Seguita dalla Sicilia: 91 presunti casi (81 ad aprile) e 66 decessi (56 ad aprile). Al top ci sono invece Trentino Alto Adige (1 presunto caso, 1 decesso), Molise (2 presunti casi, 1 decesso) e Marche (3 presunti casi e 1 decesso).
Ecco la tabella riassuntiva, Regione per Regione, elaborata dalla Commissione di inchiesta sul Ssn.