La quasi totalità degli adolescenti fra i 13 e i 17 anni conoscono i rischi legati al virus dell’Hiv e giudicano questa malattia a trasmissione sessuale la più pericolosa (72,2%). Peccato però che siano totalmente lacunosi su altre malattie, come l’epatite. Non solo, solamente il 6,6% dei ragazzi e delle ragazze associa la sessualità a “procurarsi un contraccettivo”. I giovani conoscono l’esistenza e il funzionamento del preservativo e della pillola in oltre il 90% dei casi, mentre tutti gli altri anticoncezionali sono conosciuti da meno del 50% e il loro meccanismo d’azione è dichiarato conosciuto da percentuali ancora più basse.
È quanto emerge dall’indagine condotta dall’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma (ISC), membro della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS) i cui dati sono stati resi noti in occasione dell’AdolescenDay, la VII Giornata degli Adolescenti che si celebra domani 18 maggio.
Una Giornata voluta per promuovere il benessere dei ragazzi e prevenire il loro disagio. Tra i suoi obiettivi, giungere a una Carta dei diritti degli Adolescenti che vede tra gli altri temi la sessualità come diritto, la prevenzione della violenza, del bullismo, delle infezioni sessualmente trasmissibili e delle gravidanze indesiderate è corretto.
Dati indagine. Il gruppo a cui è stato rivolto il questionario è composto da 185 studenti del biennio di un liceo di Roma di entrambi i sessi (42 maschi e 143 femmine), di età compresa tra i 13 e i 17 anni. L’indagine è stata svolta nel periodo di febbraio 2016, durante l’orario scolastico, attraverso un questionario scritto a risposte aperte e multiple. Non vuole essere un’indagine scientifica, ma sicuramente indicativa di quelli che sono gli orientamenti e le conoscenze degli adolescenti.
“Si tratta di un gruppo limitato di adolescenti – commenta
Roberta Rossi, Presidente della FISS – per cui possiamo parlare della rappresentazione di una tendenza riguardo le conoscenze sulla sessualità, l’uso di contraccezione e delle infezioni sessualmente trasmissibili. I ragazzi da più parti chiedono a gran voce che ci sia una educazione alla sessualità, svolta da esperti, che li aiuti ad orientarsi nella mole di informazioni, a volte contraddittorie ed erronee, che ricevono da più fonti. Tutto questo aumenterebbe la loro consapevolezza e si sentirebbero rassicurati, possiamo quindi continuare a tralasciare questa necessità?”.
Gli adolescenti sottolinea Rossi, conoscono bene il profilattico e la pillola, ma spesso non li utilizzano correttamente. “La contraccezione sembra essere un tema sempre più a carico del femminile – ha aggiunto – forse pure su questo bisognerebbe continuare a lavorare per fare in modo che sia una responsabilità di coppia, anche di una coppia adolescente. L’adolescenday vuole porre l’attenzione sugli adolescenti, sui temi che li riguardano direttamente e che spesso vengono tralasciati dalle istituzioni e della agenzie preposte. Un modo per dare voce ai ragazzi e alle ragazze, partendo dai loro bisogni, con un ascolto attento e soprattutto non giudicante”.
Le infezioni sessualmente trasmissibili. L’indagine ha fatto rilevare una forte carenza di informazioni sulle infezioni sessualmente trasmissibili (Ist). Durante la somministrazione del questionario la maggior parte del campione ha chiesto ai ricercatori delle informazioni su cos’è l’epatite. I risultati sono in linea con un’altra indagine, condotta recentemente dal Censis su 1.000 giovani dai 12 ai 24 anni. In questo caso, il 94% dei giovani ha sentito parlare di infezioni a trasmissione sessuale e per la maggior parte (89,6%) l'Aids è la sindrome più nota, mentre altre infezioni non sono così ben conosciute.
Contraccettivi poco conosciuti. Il dato significativo è che sia per i maschi che per le femmine solamente il 6,6% associa la sessualità a “procurarsi un contraccettivo”. I giovani conoscono l’esistenza e il funzionamento del preservativo e della pillola in oltre il 90% dei casi, mentre tutti gli altri anticoncezionali sono conosciuti da meno del 50% del gruppo indagato e il loro meccanismo d’azione è dichiarato conosciuto da percentuali ancora più basse. Per il 44,1% è imbarazzante procurarseli mentre per il 36,6% tolgono spontaneità al rapporto e infine per il 28,3% ha paura di essere sorpreso dai genitori. Solamente il 6,6% di maschi e femmine associa la sessualità a “procurarsi un contraccettivo”. Inoltre il 14,6% del gruppo riferisce di avere avuto rapporti sessuali completi contro il 41,08% che ha avuto rapporti incompleti (toccarsi, baciarsi, accarezzarsi) e il 43,2% che non ha ancora avuto nessun rapporto senza differenze significative tra maschi e femmine. Di questi ragazzi, il 63% riferisce di aver utilizzato il preservativo, l’11% la pillola, il 6% il cerotto e, sebbene non sia da considerarsi un contraccettivo, il 20% il coito interrotto.
A lezione di sesso e affettività. Sete di sapere per evitare sbagli. Oltre il 70% pensa sia necessaria un’educazione alla sessualità ma tramite personale extrascolastico, cioè esperti del settore (72,5%), perché l’informazione sessuale determina maggiore consapevolezza e rassicurazione sui dubbi secondo il 79,56%. Tutto sommato, i ragazzi si dicono abbastanza soddisfatti dell’educazione ricevuta ma chiedono comunque più informazioni e desiderano approfondire. Considerano la scuola un riferimento importante e vorrebbero che si facessero corsi già alle scuole medie inferiori (44,5%). Hanno ricevuto spiegazioni sui cambiamenti del proprio corpo tra gli 8 e i 12 anni l’86,01% delle femmine e il 71,43% dei maschi, mentre meno del 10% ha avuto questa opportunità solo dopo i 13 anni.
La mamma è sempre la mamma. Il 91,61% delle femmine confida che la persona con cui si sono confrontate sulle modificazioni del corpo è la madre, seguita dagli amici con un 44,06%. I maschi preferiscono gli amici (52,38%) e solo in seconda battuta il padre (45,24%). L’argomento più gettonato delle chiacchierate è “L’igiene e le malattie a trasmissione sessuale” sia per le femmine sia per i maschi (66,19%; 67,57%), seguito dalla gravidanza per le femmine (59,71%) e la “sessualità e suoi aspetti psicologici” per i maschi (35,14%%). Solo le femmine parlano di più dei “metodi anticoncezionali” (32,37% vs 18,92%).
Domani incontri e consulenze gratuite. Per l’occasione, i membri della FISS organizzeranno domani incontri e consulenze gratuite ai ragazzi adolescenti in tutta Italia (programma delle iniziative su fissonline.it).
Incontro con il Liceo Albertelli. In occasione della giornata dedicata agli adolescenti, l’Istituto di Sessuologia Clinica (ISC), incontrerà gli studenti del Liceo Classico Statale “Pilo Albertelli”. Sei classi della scuola vedranno il film “Piuma” del regista
Roan Johnson presso il cinema Quattro Fontane di Roma. A seguito della visione della pellicola, incentrata sul tema della gravidanza in adolescenza, i ragazzi potranno rivolgere delle domande agli esperti psicologi e sessuologi dell’ISC e conoscere il regista accompagnato dall’attore protagonista,
Luigi Fedele.