Nella Ue nel 2014 sono stati registrati 1,8 mln di medici. Il più alto numero assoluto in Germania (333 migliaia), seguita a distanza da Italia (236 migliaia di euro), Francia (206.000), Regno Unito (181 mila) e Spagna (177 mila). Insieme, questi cinque Stati membri hanno rappresentato quasi i due terzi (64%) del numero totale di medici praticanti in Europa.
Ma in rapporto agli abitanti le cose cambiano. Sulla base di un confronto in relazione al numero della popolazione, è la Grecia ad aver registrato il più alto numero con 632 medici ogni 100.000 abitanti. A seguire Austria (505) e Portogallo (443) e Lituania (431). L’Italia è ottava con 388.
Al contrario, tra gli stati con meno medici in rapporto alla popolazione c’è la Romania con 272 medici ogni 100.000 abitanti e la Polonia, dove è stato registrato il più basso rapporto (231).
Più generalisti o più specialisti? Europa spaccata in due. In 12 degli Stati membri dell'Unione europea, tra cui Germania, Francia e Regno Unito, la specializzazione più comune nel 2014 è stata quella di medico generalista. Al contrario, ci sono più medici specialisti in 13 degli Stati membri (tra cui l'Italia).
All’Italia il primato della più alta percentuale di medici che hanno compiuto 55 anni. Eurostat rivela come “c'è stato un rapido invecchiamento della forza lavoro sanitaria nell'UE da quando la generazione del baby-boom ha cominciato a raggiungere l'età pensionabile. Questo si riflette nella quota di medici che sono stati 55 anni o più, che passano dal 24% del 2004 al 37% nel 2014. La quota dei medici di età compresa tra 55 anni nel numero totale dei medici si aggira nel range 40-46% in Bulgaria, Cipro, Germania, Ungheria, Belgio, Lettonia, Estonia e Francia, mentre in Italia si registra la percentuale più elevata: il 52%. Al contrario, il gruppo di età è meno di un quinto a Malta (17%) e Regno Unito (13%)”.