Prosegue inesorabile la diminuzione di ospedali (-21 strutture), posti letto (-6.265), e personale del nostro Ssn (-3.363 unità) me cresce pure l’assistenza territoriale con un boom (+15%) dell’assistenza domiciliare e l’aumento delle strutture sul territorio. A dirlo sono i numeri per l’anno 2013 forniti dal Ministero della Salute e contenuti nell’Annuario Statistico del Servizio Sanitario Nazionale Assetto organizzativo, attività e fattori produttivi del SSN per l’anno 2013.
Continua la diminuzione dell’assistenza ospedaliera. Sale l’assistenza territoriale.
Le strutture censite nel 2013 risultano pari a: 1.070 (21 in meno rispetto al 2012) per l’assistenza ospedaliera, 9.214 per l’assistenza specialistica ambulatoriale (-54 rispetto al 2012), 6.834 per l’assistenza territoriale residenziale (+308), 2.886 per l’assistenza territoriale semiresidenziale (+99), 5.694 per l’altra assistenza territoriale (+14) e 1.067 per l’assistenza riabilitativa (+40 strutture). Per quanto riguarda la natura delle strutture, sono in maggioranza pubbliche le strutture che erogano assistenza ospedaliera (52,4%) e le strutture che erogano altra assistenza territoriale (87,3%). Sono in maggioranza private accreditate le strutture che erogano assistenza territoriale residenziale (78,4%) e semiresidenziale (66,2%) e le strutture che erogano assistenza riabilitativa ex art.26 L. 833/78 (76,7%).
L’analisi dei trend del numero di strutture nel periodo tra l’anno 2010 e l’anno 2013 evidenzia una diminuzione con riferimento all’assistenza ospedaliera: contrazione del 4% del numero di strutture pubbliche e contrazione del 1,4% del numero di strutture private accreditate per effetto degli interventi di razionalizzazione delle reti ospedaliere effettuati nel periodo in esame. Per l’assistenza specialistica ambulatoriale si assiste ad una diminuzione lieve degli ambulatori e laboratori pubblici (0,4%) e ad una diminuzione più consistente per le strutture private accreditate (2,2%
Andamenti divergenti si evidenziano tra gli erogatori pubblici e quelli privati accreditati per l’assistenza territoriale residenziale (-0,9% per il pubblico, +4,9% per il privato accreditato) così come per l’assistenza territoriale semiresidenziale (dove si ha un decremento dello 0,2% per il pubblico e un incremento del 4,8% per il privato accreditato). Per l’assistenza riabilitativa ex art.26 L. 833/78 si evidenzia un complessivo aumento, più accentuato per il privato accreditato (1,2% per il pubblico, 3,8% per il privato accreditato). Infine per l’assistenza erogata da altre strutture territoriali, a fronte di un leggero aumento del 0,7% delle strutture pubbliche, si rileva un aumento del 4% delle strutture private accreditate
Assistenza territoriale. Cresce il numero di pazienti per mmg e pediatri. In media a livello nazionale ogni medico di base ha un carico potenziale di 1.170 adulti residenti ben 28 pazienti a dottore rispetto al 2012. I medici di medicina generale sono 45.204 (ben 237 in meno rispetto al 2012) A livello regionale esistono notevoli differenziazioni: per le Regioni del Nord, fatte salve alcune eccezioni, gli scostamenti dal valore medio nazionale sono positivi. In particolare si evidenzia la Provincia Autonoma di Bolzano con 1.565 residenti adulti per medico di base: va però tenuto presente che in detta Provincia Autonoma il contratto di convenzione con il SSN dei medici di base stabilisce quale massimale di scelte 2.000 assistiti. In Basilicata si registra il valore minimo di 1.015 residenti adulti per medico di medicina generale; nelle Regioni del Sud si registrano scostamenti negativi dal valore nazionale.
Il carico medio potenziale per pediatra è a livello nazionale di 1.023 bambini (6 in più rispetto ai 1.017 del 2012), con una variabilità territoriale anche più elevata rispetto a quella registrata per i medici di medicina generale. Tutte le Regioni comunque sono caratterizzate da una forte carenza di pediatri in convenzione con il SSN ad eccezione dell’Abruzzo, Sicilia e Sardegna che presentano un numero di bambini per pediatra di poco superiore al massimale stabilito nel contratto di convenzione. Nell’esaminare lo scostamento del carico potenziale dal valore nazionale, spicca il dato della Prov. Aut. di Bolzano con un valore pari al 26,5% (1.294 bambini per pediatra
Il servizio di guardia medica con sempre meno medici.Il servizio di guardia medica garantisce la continuità assistenziale per l’intero arco della giornata e per tutti i giorni della settimana: esso si realizza assicurando interventi domiciliari e territoriali per le urgenze notturne festive e prefestive. L’attività di guardia medica è organizzata nell’ambito della programmazione regionale per rispondere alle diverse esigenze legate alle caratteristiche geomorfologiche e demografiche. Nel 2013 sono stati rilevati in Italia 2.890 punti di guardia medica; con 11.533 medici titolari ovvero 19 medici ogni 100.000 abitanti. Rispetto al 2012 sono 3 i punti di guardia medica in meno mentre i dottori titolari sono ben 494 in meno. A livello territoriale si registra una realtà notevolmente diversificata sia per quanto riguarda la densità dei punti di guardia medica sia per quanto concerne il numero dei medici titolari per ogni 100.000 abitanti.
L’assistenza farmaceutica convenzionata consiste nella fornitura di specialità medicinali e preparati galenici utili per la prevenzione o la cura delle malattie; essa rappresenta, nell’ambito dei Servizi erogati dal SSN, quella più suscettibile di variazione poiché è strettamente dipendente dalle disposizioni dettate dalle varie leggi finanziarie. In Italia nel 2013 sono state prescritte 606.453.348 ricette con un importo di poco superiore ai 10 miliardi di euro (ben 13 mln di ricette in più rispetto al 2012), con un costo medio per ricetta di circa 16,5 euro. Il costo medio per ricetta risulta variabile all’interno del territorio nazionale registrando il valore minimo in Toscana (12,92 euro) e quello massimo (19,56 euro) in Lombardia.
Assistenza domiciliare. Assistite 99 mila persone in più in un anno (+15%). L’assistenza domiciliare integrata è intesa come l’assistenza domiciliare erogata in base ad un piano assistenziale individuale attraverso la presa in carico multidisciplinare e multi professionale del paziente. Sono comprese anche le cure palliative domiciliari e i casi di dimissione protetta. Il piano assistenziale consiste nella definizione di un insieme organizzato di trattamenti medici, infermieristici e riabilitativi, necessari per stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita. In generale le ipotesi di attivazione dell’intervento si riferiscono a malati terminali, incidenti vascolari acuti, gravi fratture in anziani, forme psicotiche acute gravi, riabilitazione di vasculopatici, malattie acute temporaneamente invalidanti dell’anziano e dimissioni protette da strutture ospedaliere. Nel corso del 2013 sono stati assistiti al proprio domicilio 732.780 pazienti +99 mila rispetto al 2012, di questi l’83,54% è rappresentato da assistibili di età maggiore o uguale a 65 anni e il 9,4% è rappresentato da pazienti terminali. Mediamente a ciascun paziente sono state dedicate circa 18 ore di assistenza erogata in gran parte da personale infermieristico (13 ore per caso). In particolare, le ore dedicate a ciascun assistito anziano sono state 17, di cui 12 erogate da personale infermieristico, mentre le ore dedicate a ciascun malato terminale risultano pari a 23, di cui 17 erogate dal personale infermieristico.
Le strutture sanitarie che erogano prestazioni in ambito di assistenza distrettuale sono: gli
ambulatori/laboratori in cui si erogano prestazioni specialistiche come l’attività clinica, di laboratorio e di diagnostica strumentale; le
strutture di assistenza territoriale in regime residenziale; le
strutture di assistenza territoriale in regime semiresidenziale; le
strutture territoriali di altro tipo quali i centri di dialisi ad assistenza limitata, gli stabilimenti idrotermali, i centri di salute mentale, i consultori familiari, i centri distrettuali, ecc.; gli istituti o centri di riabilitazione che svolgono la propria attività fornendo prestazioni diagnostiche e terapeutico-riabilitative in forma residenziale, semiresidenziale, ambulatoriale, extramurale e domiciliare.
Nel 2013 in totale sono state censite 9.214 strutture sanitarie di tipo ambulatorio/laboratorio: la percentuale di strutture pubbliche è molto variabile a livello regionale; in generale nelle Regioni Centro-meridionali si ha una prevalenza di strutture private accreditate. Una situazione opposta si registra per quanto riguarda le altre strutture territoriali (centri dialisi ad assistenza limitata, stabilimenti idrotermali, centri di salute mentale, consultori familiari, centri distrettuali ecc.) nelle quali prevale la gestione diretta delle Aziende Sanitarie.
Le st
rutture di tipo Ambulatorio/Laboratorio pubbliche erogano nella maggior parte dei casi assistenza clinica, mentre quelle private accreditate erogano in egual misura prestazioni di laboratorio e cliniche. Per quanto riguarda le altre strutture territoriali, nel 2013 sono stati censite 6.834 strutture residenziali, 2.886 strutture di tipo semiresidenziale, 5.694 strutture di altro tipo (come centri di salute mentale, consultori, stabilimenti idrotermali). Con riferimento alle strutture residenziali e semiresidenziali sono stati censiti 286.772 posti, pari a 472 per 100.000 abitanti. Di questi il 70,37% sono stati dedicati all’assistenza agli anziani, il 12,4% all’assistenza psichiatrica, il 16,3% all’assistenza ai disabili psichici e fisici, lo 0,94% ai pazienti terminali. Nel 2013 sono state rilevate 1.067 strutture riabilitative con 14.507 posti per l’attività di tipo residenziale e 14.471 per l’attività di tipo semiresidenziale. Nel complesso in Italia sono presenti 48 posti in strutture riabilitative ogni 100.000 abitanti. Il numero di utenti totali assistiti in regime residenziale è superiore agli utenti assistiti in regime semiresidenziale (rispettivamente 60.621 e 25.104 utenti); tale rapporto cambia a seconda della tipologia di attività riabilitativa, in particolare la riabilitazione neuropsichiatrica infantile è svolta preferibilmente in strutture semiresidenziali. Nel 2013 le strutture riabilitative hanno impiegato 49.007 unità di personale di cui il 9,64% costituito da medici ed il 42,54% da terapisti e logopedisti.
Nel 2013 l’assistenza ospedaliera si è avvalsa di 1.070 istituti di cura. Risulta confermato il trend decrescente del numero degli istituti, già evidenziatosi negli anni precedenti, effetto della riconversione e dell’accorpamento di molte strutture. Il 64,53% delle strutture pubbliche è costituito da ospedali direttamente gestiti dalle Aziende Sanitarie Locali, il 10,52% da Aziende Ospedaliere, ed il restante 24,96% dalle altre tipologie di ospedali pubblici.
Il S.S.N. dispone di poco più di 199 mila posti letto per degenza ordinaria, di cui il 20,9% nelle strutture private accreditate, 16.241 posti per day hospital, quasi totalmente pubblici (90,18%) e di 8.350 posti per day surgery in grande prevalenza pubblici (77,87%). A livello nazionale sono disponibili 3,72 posti letto ogni 1.000 abitanti, in particolare i posti letto dedicati all’attività per acuti sono 3,13 ogni 1.000 abitanti. La distribuzione dell’indicatore risulta piuttosto disomogenea a livello territoriale: si evidenziano il Molise (4,51 posti letto), Valle d’Aosta (4,39) ed Emilia Romagna (4,38) fra le Regioni con la maggiore densità di posti letto, Calabria (3,14 posti letto) e Campania (3,23) fra le Regioni con la minor disponibilità di posti letto. A livello nazionale i posti letto destinati alla riabilitazione e lungodegenza sono 0,6 ogni 1.000 abitanti con notevole variabilità regionale. In totale i posti letto (Tra Day Hospital Day Surgery Degenza Ordinaria Degenza a Pagamento pubblici e privati) sono 226.387 (-6.265 rispetto al 2012).
La presenza di apparecchiature tecnico-biomediche (nelle strutture ospedaliere e territoriali ) risulta in aumento nel settore pubblico, ma la disponibilità è fortemente variabile a livello regionale. Esistono circa 106,2 mammografi ogni 1.000.000 di abitanti con valori oltre 150 in due Regioni (Valle d’Aosta, Umbria). Particolare interesse ha rivestito in questi ultimi anni l’area dell’emergenza: il 54,9% degli ospedali pubblici risulta dotato nel 2013 di un dipartimento di emergenza e oltre la metà del totale degli istituti (65,1%) di un centro di rianimazione.
Il pronto soccorso è presente nell’81,6% degli ospedali (numeri in linea con i dati del 2012). Il pronto soccorso pediatrico è presente nel 17,5% degli ospedali. Dai dati di attività delle strutture con pronto soccorso si evidenzia che nel 2013 ci sono stati circa 3,4 accessi ogni 10 abitanti; di questi quasi il 14,7% è stato in seguito ricoverato. Quest’ultimo indicatore si presenta altamente variabile a livello territoriale: a fronte di una percentuale di ricovero pari al 11% registrato nella Regione Piemonte si raggiungono valori pari a 26,7% nella Regione Molise. Dai dati di attività delle strutture con pronto soccorso pediatrico emerge che ci sono stati 1,6 accessi ogni 10 abitanti fino a 18 anni di età; l’8,2% di questi è stato in seguito ricoverato. I reparti direttamente collegati all’area dell’emergenza dispongono per il complesso degli istituti pubblici e privati accreditati di 4.911 posti letto di terapia intensiva (8,08 per 100.000 ab.), 1.154 posti letto di terapia intensiva neonatale (2,26 per 1.000 nati vivi), e 2.689 posti letto per unità coronarica (4,42 per 100.000 ab.
Personale: continua la discesa. Il personale dipendente del SSN è costituito dal personale delle Aziende Sanitarie Locali, compreso quello degli istituti di cura a gestione diretta, dal personale delle Aziende Ospedaliere, Aziende Ospedaliere integrate con il Servizio Sanitario Nazionale e dal personale delle Aziende Ospedaliere integrate con l’Università. Nel 2013 tale personale ammonta a 626.350 unità (-3.360 unità) e risulta così ripartito: il 70,9% ruolo sanitario, il 17,6% ruolo tecnico, il 11,1% ruolo amministrativo e lo 0,2% ruolo professionale.
Nell’ambito del ruolo sanitario, il personale medico è costituito da 103.837 unità (-781 rispetto a 2012) e quello infermieristico da 259.947 unità; il rapporto fra infermieri e medici, a livello nazionale, si attesta sul valore di 2,5 infermieri per ogni medico. Nelle strutture di ricovero pubbliche ed equiparate operano 93.935 medici e 240.323 unità di personale infermieristico (-990 rispetto al 2012). Nelle tavole relative al personale delle strutture di ricovero pubbliche ed equiparate per ruolo e per profilo professionale non è compreso il personale universitario delle strutture pubbliche e il personale in servizio presso le strutture equiparate dipendente da altre istituzioni oppure a rapporto di collaborazione professionale coordinativa e continuati.