“La spesa pubblica per l'assistenza sanitaria e assistenza a lungo termine è andata aumentando nel corso degli ultimi decenni in tutti gli Stati membri. Nel 2015, esso rappresentava il 8,7% del PIL nell'UE e potrebbe arrivare fino al 12,6% del PIL nel 2060, secondo la relazione congiunta sulla Salute e i Sistemi di assistenza a lungo termine e la sostenibilità fiscale”. Sono queste le stime pubblicate nel rapporto, pubblicato dalla Commissione Ue (Direzione generale Affari economici e finanziari) e dal Comitato di politica economica (CPE).
Il documento esplora “le principali sfide e le possibili soluzioni politiche per assicurare la sostenibilità fiscale dei sistemi sanitari nell'UE in un contesto di invecchiamento delle popolazioni e tenendo conto delle costose innovazioni tecnologiche che faranno aumentare l'assistenza sanitaria e le spese di assistenza a lungo termine nel futuro”.
Secondo il Rapporto “i governi dovrebbero affrontare le inefficienze delle cure ospedaliere e della spesa farmaceutica; investire nella promozione della salute, nella prevenzione delle malattie e nelle cure primarie; nonché migliorare la gestione dei sistemi sanitari”.
Per Bruxelles il parametro del costo-efficienza è particolarmente importante al fine di raggiungere il duplice obiettivo di sostenibilità di bilancio e l'accesso a buoni servizi di assistenza sanitaria per tutti.
Per quanto riguarda la spesa pubblica per la sanità in Italia (esclusa la Long term care) essa dovrebbe crescere (nel risck scenario) dell’1,2% sul Pil al 2060, meno di quanto è stimata la crescita nella Ue (+1,6% sul Pil).
La relazione congiunta sulla Salute e i Sistemi di assistenza a lungo termine e la sostenibilità fiscale sarà discussa dalla prossima settimana da Eurogruppo e Ecofin.